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Il Messaggero Veneto 06-06-2002

Referendum: possibile quota 50 mila

Il diessino Tesini: mancano 3.400 sottoscrizioni alla soglia prevista dalla legge

UDINE - Il Comitato per il No alla legge elettorale regionale, che ha già raccolto 33 mila firme, è mobilitato al massimo per raggiungere il limite delle 36.400 firme stabilite dalla legge e avvicinarsi il più possibile alla soglia delle 50.000 firme. In questi due mesi e mezzo di attività molto intensa ai banchetti e di promozione capillare per la raccolta delle sottoscrizioni sono state raccolte molte firme di persone di tutti i ceti ed età.

«Confermo per esperienza diretta sul campo - ha dichiarato Alessandro Tesini, capogruppo dei Ds in consiglio regionale - quanto ha detto ieri l'avvocato Malattia, del Comitato per il no: quanti di ogni età si sono informati tramite stampa e televisione, o per propria attenzione alla politica, delle questioni connesse con la legge elettorale sono davvero molti. Confermo anche che persone non genericamente militanti ma con incarichi significativi nelle forze politiche che hanno approvato la legge si sono indirizzate senza difficoltà ai banchetti per firmare contro». Due settimane ancora di lavoro per raccogliere 10.000 e più firme: il comitato, avendo un controllo preciso della situazione e della mobilitazione di tutti i comuni, soprattutto in quelli ancora al di sotto della soglia, è convinto di potercela fare.

«L'obiettivo delle 50 mila firme - riprende Tesini - è davvero ambizioso e può sembrare a prima vista perfino fuori della realtà. Alle regionali del '98 hanno votato 650 mila elettori e quindi 50 mila firme rappresentano l'8% del potenziale del corpo elettorale regionale. Però me la sento davvero di azzardare una previsione, di cui mi assumo tutta la responsabilità, dicendo che la provincia di Udine può sfondare il tetto delle 20 mila firme, quella di Pordenone può andare ben oltre le diecimila e quelle di Gorizia e di Trieste traguardare le 8 mila firme».

«Osservando da vicino la mobilitazione di tutti gli esponenti ed amministratori delle forze politiche dell'Ulivo e dei molti sostenitori - ha proseguito Tesini - ritengo di poter dire che questo traguardo è possibile e che tutti con grande responsabilità avvertono questo impegno come una priorità. Le forze politiche che in consiglio regionale hanno votato contro la legge non stanno risparmiando fatica e a loro si sono aggiunte lungo la strada l'Italia dei valori, i radicali e le varie espressioni del riformismo autonomista, laico e liberale».

Il primo appuntamento è quello di sabato: un vero e proprio referendum day per chiamare a raccolta nelle maggiori piazze della regione tutte le energie. Così si vuole dare una grossa spallata al muro delle 4.000 firme che ancora macnano al tetto stabilito dalla legge e alle altre 6.000 per metterlo in sicurezza e lanciare un messaggio politico.