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Il Messaggero Veneto 05-03-2002

Saro: il patto tra i due governatori deve essere funzionale ad accrescere il peso del Nord-Est a Roma e a Bruxelles

Tondo: lavoriamo insieme su sanità e tecnologie

Due economie compatibili: «Noi abbiamo bisogno di più immigrati, loro di fermare l'estrazione del gas»

BARALDI - «A questo punto dovrebbe esserci la questione delle strade ex Anas...».

GALAN - «Queste strade sono già state cedute al Veneto, che il 21 dicembre scorso ha costituito per la loro gestione una società con il 30% delle quote alla Regione, il 7% a ciascuna Provincia e il 5% alle società autostradali. Se vogliamo evitare costi raddoppiati, potete entrarci anche voi».

TONDO - «Il problema è che qui da noi le Province vorrebbero avere loro la gestione di queste strade. Ma sono contrario allo spezzettamento delle competenze su tali vie di comunicazione, che sono quelle che la nostra gente usa quotidianamente e mi sembra logico e utile una gestione comune, i cui modi restano da definire».

SARO - «In Friuli-Venezia Giulia non abbiamo ancora avuto il trasferimento del patrimonio ex Anas e non è stato definito quante risorse lo Stato ci darà. Vogliamo comunque trasformarle in quote di partecipazione. Rispetto alle strade, ciò che andiamo a gestire è una rete interprovinciale. Sarebbe sbagliato e non conveniente pensare di spezzare le competenze tra diverse istituzioni, mentre è logico pensare a una gestione delle economie di scala governata da un'unica struttura che abbracci tutto il territorio regionale. Credo che la società unica con le province rappresentate sia uno strumento più efficace, così come già avete fatto in Veneto con buoni risultati. Comunque sia, per prima cosa dobbiamo chiudere la partita dei trasferimenti finanziari per la gestione della rete stradale, delle ferrovie locali e di alcune competenze della motorizzazione. E sul fronte delle ferrovie aprirei alla gestione esterna, in convenzione per tutta la rete del trasporto pubblico locale. Un negoziato che abbiamo già avviato con Roma. Primo obiettivo, da portare a termine entro due mesi, è trasformare il passaggio di competenze per strade e ferrovie in trasferimenti finanziari per garantire la gestione. Dobbiamo quantificare le risorse necessarie, oneri di manutenzione e piano di investimenti compreso. Una volta quantificata la cifra, dovremo trasformarla in compartecipazione, cioè in tributi, da far affluire in regione. Intravvedo tre soluzioni: si può ottenere un decimo in più sulla tassazione Irpeg, Irpef e Iva, si può agire sulla tassa di circolazione, oppure sulle accise della benzina. Ma tornando alla gestione del patrimonio delle strade, sono personalmente contrario allo spezzettamento delle competenze, anche perché ci sono parecchie statali che passano attraverso più Province. E poi è stato calcolato che una gestione unitaria dei mille chilometri di strade ex Anas comporterebbe un risparmio del 30 per cento. Si potrebbe dapprima costituire una società per il Friuli-Venezia Giulia e poi una consortile con il Veneto. Ci vogliono due passaggi.»

GALAN: «Se saranno necessari, li rispetteremo»

BARALDI - «Quali altri punti concreti di incontro potete indicare?»

GALAN - «Noi abbiamo già istituito un'agenzia che si sostituisca all'Aima. E ' una struttura molto agile, non politica. Cambiamole nome e facciamone una sola. Così dimezzeremo i costi».

TONDO - «Era anche un'idea nostra, non posso che essere d'accordo».

GALAN - «Un altro terreno di collaborazione concreta è rappresentata da Finest e Informest. Funzionano bene, ma si potrebbe farle funzionare meglio».

TONDO - «Mentre tutte le iniziative del nostro sistema pubblico richiedono tempi lunghi, Finest ha già esaurito i fondi, realizzando anche un forte riequilibrio nella distribuzione delle risorse, benché si sia andati dove c' è mercato più che seguire criteri di distribuzione geografica. Ora è il momento di rinegoziare con lo Stato nuovi fondi, ma sopratutto una nuova legge sulle aree di confine e qualche forma di autonomia regionale anche per il Veneto. Su quest'ultimo aspetto proporrò un convegno tra le regioni a statuto speciale. Quanto alle nuova legge sulle aree di confine importante sarà il ruolo dei nostri parlamentari, e intendo dire di quelli del Friuli-Venezia Giulia e di quelli del Veneto».

GALAN - «Di Finest non abbiamo altro da auspicare che sia maggiormente operativa. Sono però perplesso per il fatto che ci sia un consiglio di amministrazione di 17 componenti: si rischia che la maggiore abilità di uno rispetto agli altri favorisca il territorio di cui è espressione, mentre bisogna lavorare con una visione d'insieme. In quanto a Informest, il mio giudizio è molto buono, ma anche questa società ha bisogno di una maggiore operatività».

BARALDI - «C'è ancora qualche proposta da parte del Veneto?»

GALAN - Lasciatemi parlare della Litoranea veneta: è la via d'acqua, che va dal Po a Monfalcone, più bella d'Europa. Ma non è stata valorizzata minimamente dal punto di vista turistico. Da noi è amministrata dal Genio civile di Venezia, da voi da un apposito Consorzio: ma nè l'uno nè l'altro, come accennato, si sono preoccupati dell'aspetto turistico. Allora propongo la costituzione di un'unica società, che curi la realizzazione, lungo la litoranea, di punti di approdo e di ristorazione e faccia promozione turistica. Si tratta di attirare un turismo ricco e non concorrenziale rispetto alle altre forme di turismo già esistenti. Non è un passo complicato: gli ostacoli sono soltanto burocratici».

TONDO - «Noi abbiamo già valorizzato l'oasi faunistica di Marano e il fiume Stella. Credo che si tratti di un progetto da sostenere assolutamente».

BARALDI - «Presidenti, quali altri settori in cui agire in comune vi sentite di indicare?

TONDO - «C'è la sanità e in particolare il ruolo del Centro di ricerca oncologica di Aviano. Il ministro Sirchia si è dichiarato disponibile a riconoscere al Cro un ruolo di primaria importanza nel settore della sperimentazione e della formazione, istituendo una Fondazione ad hoc. Potrebbe essere la struttura comune di entrambe le Regioni. Altre forme di collaborazione potrebbero interessare i prodotti farmaceutici di frontiera e più in generale l'evitare forme di concorrenza tra ospedali che non producono che effetti negativi».

GALAN - «Da noi non esiste una struttura simile al Cro, e quindi la proposta di Tondo è accettabile. Ci sono però istituti simili e centri universitari. Possiamo collaborare mettendo le nostre strutture in rete: del resto la telemedicina è la via maestra per la sanità del futuro».

TONDO - «A proposito di telematica, c'è l'Insiel, frutto di una delle nostre intuizioni più positive, riconosciuta a livello nazionale per il buon lavoro svolto a sostegno del sistema sanitario, che potrebbe entrare nell'ambito della gestione comune delle strade con il Veneto, che ha un sistema informatico meno buono».

GALAN - «Mi sembra giusto. In Veneto, infatti, abbiamo una società che, a mio avviso, non funziona come dovrebbe».

TONDO - «L'innovazione e la ricerca tecnologica sono settori nei quali il Friuli-Venezia Giulia può dare molto, si pensi ad esempio all'area di ricerca di Padriciano e a quanto dalla ricerca applicata può essere dato alle imprese. Bisogna allora fare sistema pure su questo, con forme da definire, penso a un'Agenzia comune, anche per corrispondere alle esigenze del sistema industriale».

GALAN - «Da noi la ricerca è affidata a tre enti scientifici diversi. A ogni modo, se si evitano duplicazioni e si mettono insieme istituti di ricerca e università, mi sembra che si faccia qualcosa di molto utile».

BARALDI - «E sulle multiutilities sono possibili sinergie tra Veneto e Friuli?»

GALAN - «Non si tratta tanto di sinergie quanto di mettere insieme le volontà politiche prima e quelle industriali poi. Tra poco la Gsm (l'azienda municipalizzata) di Verona sarà privatizzata e c'è il rischio, anche in questo caso, che cada in mano a multinazionali francesi. Nessuna delle nostre aziende ha le dimensioni di quelle di Milano e di Roma e ci troveremmo così a dipendere da altri e a pagare energia elettrica e gas più cari, a scapito oltrechè delle tasche dei semplici cittadini, anche della competitività delle nostre aziende. Per evitarlo e per avere energia a costi più bassi dobbiamo formare una lobby, in senso buono si intende, su questo tema».

TONDO - «A questo punto bisogna approfittare della presenza dell'onorevole Saro per chiedergli qual è la strategia del governo su tale materia. Non vorrei che accadesse quello che è successo a suo tempo con la vicenda dell' Enel, che ha visto le Regioni escluse dalla gestione delle risorse energetiche. In particolare chiedo se sarà data la possibilità alle nostre Regioni di acquistare energia all'estero e di costituire una società che la veicoli».

SARO - «Stiamo lavorando per dare alla Regione la potestà di fare una connessione con la rete austriaca. Il costo di tale connessione, per la verità, dovrà essere a carico dei privati. Ma, come noto, in tale modo il costo dell'energia dovrebbe risultare inferiore del 25 per cento rispetto a quello attuale. E' una prospettiva che interessa in particolare le industrie metallurgiche, grandi consumatrici di energia, che potrebbero così recuperare in termini di competitività. Ci sono tuttavia problemi con l' Authority e con una parte degli stessi imprenditori. Però è una cosa che si può fare e si può fare anche per il Veneto».

BARALDI - «E' alle porte anche il problema della gestione di una parte dei trasporti ferroviari...»

SARO - «In effetti se ne parlerà domani a Roma. E' impensabile che il Friuli-Venezia Giulia possa affrontare un simile problema da solo ed è quindi logico farlo d'intesa con il Veneto. Intanto dobbiamo scegliere insieme il partner tecnolgico. Ma vorrei dire di piú, perché abbiamo davanti l'opportunità di accrescere il peso delle due regioni insieme e di far valere l'importanza di questa parte d'Italia agli occhi del governo centrale: entro dicembre avremo l'occasione di vedere trasferiti maggiori poteri, piú competenze. Se lo faremo tenendo presenti gli accordi con il Veneto, avremo senz'altro un successo maggiore ed eserciteremo un peso ben superiore».

BARALDI - «Vi chiedo: riuscirete a fare tutte queste cose? Quali garanzie in tale senso vi sentite di dare ai cittadini?

GALAN - «Alcune cose effettivamente non sono per ora che temi di riflessione: le multiutilities e Informest, per esempio. Ma altre sono concretamente attuabili. Nel caso delle Ferrovie anzi da affrontare obbligatoriamente in tempi bervi dal momento che entro i l primo gennaio del 2004 bisognerà avere già costituito una società di gestione. E se pensiamo che non abbiamo un partner tecnologico in casa, ma dobbiamo ancora cercarcelo, dobbiamo ammettere che siamo già in ritardo. Ma l'agenzia unica per l'erogazione dei finanziamenti all'agricoltura si può considerare cosa fatta, mentre per la gestione delle strade il fatto di essere d'accordo ci pone già a un buon punto. Allo stesso modo l'esistenza, verificata o confermata oggi grazie al forum, di un'intesa in materia di porti, aeroporti e autostrade. Noi chiediamo un aiuto politico ai parlamentari e agli esponenti della Regione Friuli-Venezia Giulia sulla questione dell' estrazione del gas. Da noi ci sono aree che sono sprofondate di parecchi metri a causa di questa attività e quindi facciamo un appello affinchè ci sosteniate nella richiesta di porvi termine. Il gas siamo pronti ad andare a prendercelo da soli nel Quatar e a portarcelo in casa, facendo quel deposito che voi non avete voluto fare a Monfalcone. Anche questo appoggio rientrerebbe nella linea di gestione comune del patrimonio ambientale, che ho suggerito a proposito delle Litoranea veneta e che abbiamo avviato con il dragaggio dei fondali dei fiumi».

TONDO - «La collaborazione tra le nostre due Regioni ci aiuterà a "liquidare" ipotesi di ulteriori divisioni interne alla nostra, vedi provincia autonoma di Trieste, provincia della Bassa o della montagna. Bisogna che l'idea della necessità e dell'utilità della collaborazione tra Friuli-Venezia Giulia e Veneto diventi un fatto acquisito dalla pubblica opinione. E abbiamo la possibilità, come si è detto, di dare i primi segni e far apprezzare i primi risultati positivi, appunto, con un'agenzia unica per l'erogazione i fondi agricoli, con i poli aeroportuale e della ricerca scientifica, con la gestione unitaria della rete stradale (da fare anche subito senza il passaggio attraverso la fase consortile). Bisogna far capire ai nostri cittadini che facciamo sul serio e quindi fissare quanto prima scadenze da ancorare ovviamente a un preciso progetto. Ci sono dei tavoli tecnici da avviare. Poi c'è la contrattazione politica con il governo da fare insieme. E' vero che le nostre due Regioni sono "omogenee" politicamente tra loro e con la maggioranza governativa, ma a volte questo non basta. Ci sono problemi sui quali abbiamo bisogno di essere ascoltati con maggiore attenzione: per esempio, quello delle quote di immigrati, che sono palesemente inadeguate alle esigenze del Friuli-Venezia Giulia». Questo, dunque, l'esito del forum tra i due presidenti. Si è di fatto concretato un impegno assunto da tempo e ufficializzato anche dalla visita che Galan ha reso ieri al collega friulano. Prima del faccia a faccia al Messaggero Veneto, infatti, i due presidenti si erano incontrati nella sede della Regione a Udine, in via San Francesco, proprio per avviare la discussione sugli obiettivi concreti da porre in agenda. Oltre alle questioni dei trasporti, della portualità e della sanità, Tondo e Galan hanno posto sul tavolo molti altri temi scottanti. In particolare il presidente friulano ha fatto sua la proposta, poi perfezionata nel corso dello scambio di vedute al giornale, di fare del Cro di Aviano il centro unico di riferimento per la ricerca in medicina per entrambe le regioni. Argomento che è stato bene accolto dal presidente veneto. «La collaborazione tra Friuli-Venezia Giulia e Veneto - hanno concordato i due presidenti nella nota diffusa ai mass media - si intensifica e si pone obiettivi concreti soprattutto nei settori dei trasporti, della portualità e della sanità. Abbiamo posto sul tavolo una serie di argomenti di reciproco interesse che andranno ora precisati nelle loro priorità per giungere a tavoli tecnici di lavoro sulle singole tematiche». «Tondo - ha spiegato Galan - mi ha parlato delle sinergie per la realizzazione del Corridoio 5, della necessità di nuovi indirizzi per Finest e Informest in modo da superare logiche puramente territoriali. E ancora del potenziamento dei settori dell'innovazione e della ricerca, del comune interesse per l'e-government per il quale il ruolo di Insiel» secondo la proposta di Tondo «potrebbe essere interessante anche per il Veneto». Nel settore sanitario - hanno ancora sottolineato i due presidenti nella nota congiunta - il Presidente del Friuli-Venezia Giulia ha informato Galan della proposta del Ministro per la Salute, Girolamo Sirchia, per istituire una Fondazione per il Cro». Tondo ha quindi proposto a Galan «che a tale Fondazione partecipino ambedue le Regioni». Galan ha rilevato che «ci sono argomenti sui quali bisogna partire subito e che già trovano comune consenso, prima di tutti - ha proseguito - quelli relativi al Corridoio 5 e quindi alla realizzazione di infrastrutture stradali e di integrazione dei porti. Altri argomenti - ha spiegato - hanno ancora bisogno di riflessione, ma siamo sulla strada di una concreta collaborazione».