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Il Piccolo 05-02-2002

Alla conclusione del meeting di Padriciano emerge una proposta inaspettata e innovativa

Gli sloveni vogliono un «Parlamento»

Dovrebbe ricomporre le varie anime interne alla minoranza

TRIESTE - La formazione di un «Parlamento» degli sloveni in Italia, un assemblea che ricomponga le varie anime interne alla minoranza e riposizioni su base unitaria e pluralista la sua stessa rappresentatività. È la proposta più pregnante lanciata nel corso del meeting di Padriciano che ha visto nei giorni scorsi impegnati in una riflessione collettiva gli «stati generali» della comunità nazionale slovena.

A indicare in questo nuovo organo collegiale uno strumento potenzialmente efficace per uscire dall'attuale impasse, sono stati gli stessi promotori delle conferenza programmatica, l'Unione culturale economica slovena (Skgz) e la Confederazione delle organizzazioni slovene (Sso), le due strutture apartitiche che complessivamente coordinano la quasi totalità delle attività comunitarie in regione.

La bozza dell'assemblea presentata a Padriciano e che nei prossimi mesi verrà perfezionata, ha già ottenuto consensi espliciti. Prevede una struttura bicamerale incorporando da una parte esponenti della società civile e, dall'altra e in uguale misura, una rappresentanza degli eletti nelle varie amministrazioni locali. Un comitato di saggi farebbe da garante della legittimità interna alla minoranza.

Nonostante sia stata sollevata tutta una serie di obiezioni al «parlamentino» soprattutto in termini di legittimità nei confronti degli enti locali, dei governi d'Italia e di Slovenia, e di rappresentatività di quanti non si riconoscono negli organismi della minoranza già esistenti, la comunità slovena ha così avviato quel processo di ripensamento globale delle proprie strutture organizzative da più parti auspicato e reso urgente dalla sostanziale paralisi seguita all'approvazione della legge di tutela. Messo a fuoco lo stato di salute e definiti gli impedimenti oggettivi all' evoluzione normale della comunità, quali un eccessivo ancoramento al passato, miopia nei confronti della realtà, ma anche lo scarso interesse manifestato dalle istituzioni nei confronti degli sloveni, la conferenza programmatica che si protrarrà per un periodo complessivo di un anno è stata incaricata ad attuare una revisione degli obbiettivi e una verifica dei mezzi.

Scopo finale, quello di proiettare la minoranza nel futuro. A condizione di riguadagnare terreno tra i giovani che in assenza di prospettive fondate anche su una solida base economica dimostrano sempre più disaffezione per l' appartenenza nazionale.

i.de.