RADICALI-REFERENDUM PMA-COMITATO PER IL SI

Resoconto sommario della conferenza stampa del 14/04/2005

Lo scopo di questa conferenza stampa è di rendere pubblico il lavoro che nell'ultimo mese i radicali hanno portato avanti in collaborazione con le forze politiche che si sono impegnate con noi nella campagna di raccolta firme sui referendum sulla Procreazione Medicalmente Assistita (PMA). Sappiamo che oggi arriva il difficile, perché c'è il problema del quorum, ma che è raggiungibile come ho scritto recentemente in un articolo su "IL PICCOLO", e perché i nostri avversari hanno notevoli disponibilità economiche visto che il comitato "Scienza e Vita" il giorno della sua costituzione ha speso un miliardo di vecchie lire per acquistare pagine a pagamento sui i maggiori quotidiani italiani.

Altrettante disponibilità economiche purtroppo non le avrà il COMITATO PER IL SI che stiamo tentando di costituire a Trieste ed in tutte le città italiane. Si voterà il 12 giugno ed abbiamo perciò poco meno di due mesi di lavoro e quindi sarà importante capire cosa fare in questo lasso di tempo. Una di queste cose sarà la costituzione del Comitato del SI che avrà da risolvere 3 problemi.

  • L'autofinanziamento del Comitato
  • Valorizzare l'autonoma campagna referendaria di ogni forza politica
  • Il ruolo dei mezzi di informazione
  • 1) L'autofinanziamento del Comitato

    Abbiamo pensato non ad un comitato di rappresentanti di forze politiche, ma di persone, di cittadini che a titolo personale vogliono essere protagonisti in questa campagna referendaria, perché innanzi tutto lo strumento dei referendum è essenzialmente degli elettori e secondariamente dei partiti che hanno anche lo strumento istituzionale per cambiare le leggi. Con le adesioni individuali ognuno potrà mettere, se vuole, a disposizione anche le risorse finanziarie che saranno l'elemento cardine di questa come delle future campagne sia elettorali che referendarie. I partiti se vorranno faranno parte del comitato , ma non potrà essere un alibi per non fare un autonoma campagna referendaria con impostazioni ed accenti particolari e di parte. Noi pensiamo, e lavoreremo per questo, che se avremo tra qualche giorno non un comitato di 100 cittadini ma di mille sarà inevitabile anche pubblicare sulla stampa locale, magari a pagamento. In questo senso abbiamo invitato tutte le forze politiche del comitato a trovare ognuna nel proprio ambito nuove adesioni.

    2) L'autonoma campagna referendaria di ogni forza politica

    Il successo di questa campagna referendaria passa nell'impegno non formale ma sostanziale delle forze politiche che sostengo i 4 quesiti. In passato troppe volte a dichiarazioni e prese di posizioni su temi importanti della vita politica i partiti non hanno fatto seguire investimenti in termini di informazione, organizzativi e finanziari e specialmente nelle ultime campagne referendarie.

    3) Il ruolo dei mezzi di informazione

    Come nel 1995, il ruolo dei mezzi di informazione può essere determinante. In quella occasione iniziative editoriali di approfondimento dei grandi quotidiani nazionali e trasmissioni di dibattito dedicate ai singoli quesiti referendari misero nelle condizioni gli elettori di scegliere e, per la prima volta dal dopoguerra ad oggi, invece di essere tutti respinti o tutti accettati o tutti senza quorum, alcuni referendum furono accolti, altri respinti, altri ancora respinti per pochissimo, ed altri accolti con grandi maggioranze. Stiamo lavorando, come ha accennato Erminia De Felice, dell'associazione Luca Coscioni, ad una pubblicazione che contenga le ragioni del Si e del NO, e che spero possa utile ai mezzi di infornmazione anche locali.

    MARCO GENTILI


    La registrazione integrale della conferenza stampa
    Le foto della conferenza stampa