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Il Messaggero Veneto 14-09-2001

In crescita la popolazione anziana

In centro ci sono 3.500 ultrasessantacinquenni, spesso lasciati soli

Anziani e bambini rappresentano alcune delle categorie più fragili della nostra società. In particolare lo si nota nelle situazioni in cui la famiglia non riesce a pensare a loro. Siamo, in Friuli Venezia Giulia, la provincia più giovane, in altre parole con un numero inferiore di ultrasessantacinquenni. Nonostante ciò, le richieste di assistenza circoscritte agli anziani, sono sempre più numerose. Pesano su questo dato le conseguenze di un fenomeno sociale che vede aumentare di anno in anno, le persone che vivono da sole. Non si tratta sempre di giovani, anzi, il più delle volte il fenomeno interessa chi ha superato i sessant’anni. Solo considerando le persone riamaste vedove, si contano a Pordenone circa 3500 ultrasessantacinquenni (dati della fine 1999), in netta prevalenza donne. Dati indicativi che, tuttavia, sono in grado di chiarire il perché di un numero così alto di anziani che si infortuna in casa.

Vecchi e soli: è difficile vivere con pochi punti di riferimento. Nelle situazioni più gravi e non solo in quelle, poi, è previsto l’intervento del Comune attraverso i servizi sociali. Nel caso dell’assistenza domiciliare, nel 2000, quasi 250 persone hanno usufruito del servizio gratuito svolto da 18 operatori coordinati da un’assistente sociale. L’intervento ha riguardato diverse tipologie di assistenza, da un aiuto per l’igiene personale a una collaborazione per le faccende domestiche, dall’accompagnamento per le spese di casa nei supermercati al disbrigo di vari tipi di pratiche, per non parlare degli interventi diretti a sviluppare una forma di socializzazione. Nell’ambito del servizio garantito dal Comune, gli utenti per la maggioranza sono anziani. I servizi sociali sono in prima linea anche per la consegna dei pasti a domicilio e, nei casi di persone a rischio, è prevista la consegna di un apparecchio per il telesoccorso.

A 83 persone ospitate in istituto di ricovero ma senza redditi propri il Comune paga la retta, garantendo a 280 famiglie un contributo per la cura e l’assistenza in casa dei propri anziani in rapporto alla legge 223 del 1999. Sul fronte dell’ infanzia, gli interventi dei servizi sociali sono molteplici. Uno spazio per giocare dedicato ai piccolissimi è previsto all’interno dello stesso asilo nido: si chiama “girasole” e coinvolge i bambini da 0 a 3 anni anche con la presenza di mamme e papà.

Poi ci sono i corsi pre e post scuola per i giovani studenti, i corsi per mediatori culturali specifici per integrare nell'ambito scolastico, le diverse nazionalità degli extracomunitari. Poi è la volta della “Giornata del bambino”, prevista per il 20 novembre, senza dimenticare i lavori di sostegno relazionale per genitori e figli. Un ruolo determinante per l’assistenza ai giovani è dato dai centri di aggregazione di via Pontinia, di largo Cervignano e di via Pirandello dove oltre 60 ragazzi dalle elementari alla maggiore età trovano un punto di riferimento e un aiuto per crescere e passare insieme il tempo libero.

Paola Dalle Molle