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Il Piccolo 13-02-2002

L'opposizione sa come reagire:

«Vi aspettiamo al referendum»

TRIESTE - «È evidente che, quando il criterio ispiratore è quello di raccogliere il più ampio numero di consensi, va a finire che si mettono assieme visioni, esigenze, spinte e interessi divergenti; ed ecco, così, che alla base dell'accordo sulla riforma elettorale raggiunto fra i partiti del Centrodestra non possono esservi che norme contraddittorie e pasticciate»: il capogruppo dei Ds, Alessandro Tesini, stronca senza pietà l'accordo di maggioranza. E il collega di partito Renzo Travanut minaccia: «Siamo per l' elezione diretta del presidente perché lo riteniamo il sistema più efficace per contrastare vecchi mali, per cui state sicuri che, in un modo o nell' altro, anche in questa regione andremo infine a votare con l'elezione diretta».

Franco Brussa (Ppi-Margherita) ribadisce a sua volta, dall'opposizione, che «a questo punto» non si può che prendere atto della soggezione della maggioranza ai ricatti di An se è vero che essa ora tradisce così clamorosamente gli impegni assunti in sede di commissione sulla questione del seggio sloveno; e dare voce, una volta respinte tutte le nostre proposte di modifica, direttamente ai cittadini».

«Ben vengano il referendum e il "Tatarellum", cioè il sistema elettorale delle altre regioni, se questa Regione, speciale in virtù della presenza della minoranza slovena, non è capace - protesta Bruna Zorzini (Pdci) - di darsi neppure un'autonoma norma sulla rappresentanza degli sloveni». E il verde Mario Puiatti: «Se verrà approvata questa legge, sarò fra i tanti che sosterranno il referendum abrogativo: in tutta Italia gli elettori hanno il diritto di scegliere l'uomo che li governerà, mentre qui si pensa solo alle logiche di partito».

«Il nostro disaccordo - dichiara infine Roberto Antonaz (Rc) - resta profondo, in quanto chiedevamo una quota di proporzionale la più ampia possibile, invece siamo di fronte a un mostro che combina sbarramento, premio di maggioranza e semipresidenzialismo; e dato l'inquietante ricompattamento del Centrodestra sull'esclusione del seggio garantito agli sloveni, sarà tanto più attiva e determinata la nostra partecipazione a un referendum abrogativo».

g.p.