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Il Piccolo 13-02-2002

Riunioni, vertici e trattative: alla fine il testo inizia il cammino in Consiglio regionale, ma sono possibili colpi di scena. Niente seggio garantito alla minoranza

Legge elettorale, An tiene fuori gli sloveni

L'intesa sarà firmata da tutti i consiglieri dalla Cdl. Gottardo (Cpr): «Accordo definitivamente temporaneo»

TRIESTE - «La tutela linguistica non può dar luogo a privilegi elettorali»: così ha dichiarato ieri mattina l'onorevole Roberto Menia, coordinatore regionale di An, al proprio gruppo consiliare. Infatti «An è fermamente contraria a garantire un seggio alla minoranza slovena in Regione». È quindi seguito un vertice di maggioranza, al quale i finiani Adriano Ritossa e Franco Baritussio si sono presentati a dire che il testo della riforma elettorale approvato in sede di commissione rappresenta «un buon compromesso», per cui An è disponibile ad accettare «miglioramenti» ma giammai a trattare della questione degli sloveni.

Preso atto di questo veto «insuperabile», gli alleati di Forza Italia (Ariis e Asquini), del Ccd (Marini e Sasco), del Cpr (Gottardo e Molinaro) e della Lega (Zoppolato) sono facilmente addivenuti a un'intesa con An. Un'intesa che, messa nero su bianco, An ha ottenuto che venga sottoscritta stamane da tutti i consiglieri della coalizione. Essa consiste nelle seguenti modifiche al testo già approvato: lo sbarramento del 5 per cento può ridursi (ma non al di sotto del 4,5, insisteva An ancora ieri); il premio di maggioranza può variare, quando una coalizione superi il 35 per cento, da 31 a 36 consiglieri; e i voti dei partiti che non superino lo sbarramento non possono venir utilizzati dalla coalizione in cui tali partiti siano inseriti.

Nonostante la «blindatura» dell'intesa, il capogruppo di Forza Italia, Aldo Ariis, ha ugualmente dichiarato, a proposito della garanzia di un seggio alla minoranza slovena: «Vedremo cosa deciderà l'aula». C'era infatti un impegno degli azzurri, del Ccd e del Cpr con la Margherita sulla formula degli «apparentamenti», per cui non vi sarà l'assunzione di iniziative che contraddicano l'intesa con An, ma se fossero le opposizioni a presentare emendamenti...

Così Ariis commenta: «La maggioranza ha deciso di marciare compatta su tutti i punti della riforma elettorale, dall'indicazione del presidente quale capolista di un listino di tre candidati alla sfiducia costruttiva. Anzi sul testo finale saremo noi a raccogliere le firme per un referendum confermativo». Ma il leghista Beppino Zoppolato già ironizza: «Abbiamo definitivamente raggiunto un accordo provvisorio, poiché le forze della maggioranza sono disposte ad accogliere miglioramenti in sede di dibattito in aula».

Significativi, poi, i commenti di Bruno Marini (Ccd): «Le cose cambiano di ora in ora; ma finora l'intesa tiene, nessuno l'ha ancora sconfessata, per cui siamo prudentemente soddisfatti»; di Isidoro Gottardo (Cpr): «Abbiamo raggiunto un'intesa definitivamente temporanea, molto dipende dal dibattito in aula sugli emendamenti delle opposizioni»; e Adriano Ritossa (An): «Sono soddisfatto ma diffidente; spero che quest'intesa trovi conferma nel testo che uscirà dall'aula, e comunque siamo sulla buona strada».

Dopo un'intera mattinata di riunioni, contatti e consultazioni - mentre in aula venivano intanto sviluppate le interrogazioni e interpellanze - il Consiglio regionale ha infine avviato nel pomeriggio la discussione generale sulla legge elettorale; discussione - introdotta dai relatori di maggioranza Baritussio (An), Zoppolato (Ln), Molinaro (Cpr) e Asquini (Fi) e da quelli di minoranza: Puiatti (Verdi-Sdi), Travanut (Ds), Zorzini (Pdci) e Brussa (Margherita) - che riprenderà stamane.

Giorgio Pison