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Il Messaggero Veneto 22-09-2001

Nell'attesa degli annunciati tagli alla sanità, l'Esecutivo quantifica la riduzione della capacità di spesa

Regione, un miliardo in meno al giorno

Nelle casse ne mancano 400. Tondo: da Roma arriveranno risorse aggiuntive

TRIESTE - Alle casse della Regione mancano 400 miliardi. La speranza è quella di ottenerli da Roma, almeno in buona parte, per integrare un bilancio crescentemente vampirizzato dalla Sanità. Non dovessero arrivare (il presidente Renzo Tondo lo ha annunciato ieri all'Assemblea delle Autonomie locali), una volta messa in sicurezza la spesa per ospedali, ambulatori ed assistenza, e quella per gli enti locali, rimarrà l'80% delle risorse che si erano potute stanziare lo scorso anno, forse di meno. «Per metterla sul piano del "buon padre di famiglia", cui si deve ispirare l'azione dell'amministratore pubblico, dico che il Friuli-Venezia Giulia ha due figli: Sanità ed Enti locali, figli che stanno crescendo, e necessitano di maggiori mezzi. Cresce soprattutto la Sanità: è come se dovesse andare all'università, con spese di testi, alloggio, tasse. Se vogliamo mantenerla, a questo punto bisogna pensare a risparmiare su altro», spiega Tondo.

E continua, fuor di metafora: «Usare il termine "buco", è scorretto, tra l'altro, se guardiamo ad altre Regioni che arrivano a spendere l'80% di tutte le loro risorse, stiamo molto meglio. Ma è fuor di discussione che la Sanità ha una spesa che aumenta in modo imparagonabile a quello che è il normale trend dell'inflazione. I motivi sono noti: l'età media crescente, i nuovi farmaci e le nuove terapie, eccetera. Quindi, nell'incontro dell'altra sera a Udine, ho voluto mettere le cose in chiaro con gli amministratori degli Enti pubblici».

«Però il messaggio è duplice: da un lato si prospetta la necessità di sacrifici, dall'altra, da Roma, ci sono segnali positivi nel senso di un'attenzione alle nostre necessità. Grosso modo puntiamo a 250-300 miliardi di risorse aggiuntive per la Sanità, che, pur senza vacche grasse, potrebbero consentirci di mettere a punto una buona Finanziaria».

C'è da dire, e ne sono consapevoli un po' tutti, in Regione, che il critico momento internazionale non aiuta. L'irrigidimento dei trasferimenti, stanti le nuove spese che il Governo andrà a individuare non consentono troppe illusioni. «Sto battendo tutte le strade, ieri l'altro ho incontrato il sottosegretario alle Finanze Vegas. Martedì avrò un colloqui con il presidente della commissione bilancio del Senato, con quello della Camera mi sono già visto.

Sono convinto che tutti i parlamentari daranno una mano, indipendentemente dai colori politici. Però i toni preoccupati espressi dal presidente sono condivisibili», dice l'assessore alle Finanze Pietro Arduini. «Questo non è il solito piagnisteo, ci sono dei problemi seri e reali. Dovremo fare dei tagli, ragionandone assieme, là dove riterremo di recare meno danni alla società e al sistema regione».

Luciano Santin