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Il Messaggero Veneto 06-10-2001

«Saro non si annetterà Ccd e Cdu»

Il senatore Callegaro polemizza con il forzista sulla legge elettorale

PORDENONE ­ «Se l?aspirazione inconfessata dell?onorevole Ferruccio Saro è quella di arrivare all?approvazione di una nuova legge elettorale che più che favorire le aggregazioni consenta a Forza Italia di ?assorbire il Ccd ed il Cdu?, devo dire che si sbaglia». Quanto meno se l?esponente azzurro conta sull?appoggio del Ccd, che nel parlamento regionale vanta quattro consiglieri, per arrivare all?approvazione di quella legge. A levare gli scudi è il senatore Luciano Callegaro, eletto nelle file della Casa delle libertà alle scorse elezioni, che dimostra di non aver assolutamente gradito le dichiarazioni del parlamentare forzista, ribadite a Pordenone nel corso di un recente dibattito sulla stagione delle riforme che il Friuli-Venezia Giulia intende avviare.

La proposta di Fi, che punta ad istituire lo sbarramento al 5% per «impedire la frantumazione e costringere i partiti a coalizzarsi», aveva spiegato Ferruccio Saro, pone evidentemente problemi di rapporti politici sia al centro-destra che al centro-sinistra. A destra c?è il Ccd-Cdu, in relazione ai quali Saro ha parlato di ?assorbimento? da parte di Forza Italia, mentre a sinistra ci sono Rifondazione comunista, Comunisti Italiani ed i Verdi, per i quali un accordo con i Ds è d?obbligo. Ma è un?ipotesi, quella dell?assorbimento, che il senatore Callegaro boccia senza appello.

«Noi ? dichiara ? siamo quelli che fin dall?inizio hanno contribuito a creare questo centro-destra, hanno tenuto fede al loro progetto nella cattiva sorte, prima ancora che nella buona. Siamo quelli che più si sono dati da fare per infondere al centro-destra lo spirito di una cultura di governo fatta di senso della misura, di moderazione, di europeismo, di convinzioni forti attuale con sistemi miti. Noi siamo, nel centro-destra ? aggiunge ? il partito più antico, l?unico che affonda le sue radici nel lontano patto della costituente». E rincara il massimo esponente del Ccd in regione quando dice «si sbaglia, caro onorevole Saro, chi ci crede un?appendice inutile, forse anche fastidiosa, un partito di bacchettoni che non avrebbe capito quanto sia cambiato il paese e quanto sia cambiato il partito cattolico. Noi non siamo quelli!».

Nessuna disponibilità a farsi ?assorbire? né a perdere identità, radici e storia, da parte del partito di ?centro? del centro-destra, che liquida le possibili ambizioni egemoniche di Forza Italia. Piuttosto che la nuova legge elettorale gradita agli azzurri, è preferibile per il Ccd la legge elettorale delle regioni a statuto ordinario. Il problema del quadro di regole con il quale presentarsi agli elettori nel 2003, rimane quanto mai aperto. Il duello a distanza tra Saro e Callegaro, ma anche quello tra Forza Italia e Alleanza Nazionale, dimostra che all?interno della Casa delle libertà è ancora lontano un accordo utile a far approvare la nuova legge da una maggioranza qualificata. Le differenze sostanziali tra ?indicazione? del presidente ed ?elezione? del presidente, tra premio di maggioranza con il ?borsino? o il ripescaggio dei primi non eletti, tra l?utilità o meno dello sbarramento, sono nodi cruciali ben lontani dall?essere sciolti.

Elena Del Giudice