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Il Messaggero Veneto 08-09-2001

I consiglieri Asquini (Fi), Franz (Lega), Degrassi (Ds) e il senatore Collino: una regione da ammodernare

«Più poteri su istruzione e fisco»

Maggioranza e opposizione d'accordo: ripensare l'autonomia soprattutto sul terreno economico

UDINE ­ Nessuna svendita, ma è giusto ripensare l'autonomia iniziando dalla rivendicazione di nuovi strumenti finanziari. La specialità è una conquista irrinunciabile per le forze politiche regionali, anche se nessuno si nasconde che lo Statuto del Friuli-Venzia Giulia è stato pensato molti decenni fa. Quando il mondo era diviso in due blocchi e soprattutto di Internet, globalizzazione, e libera concorrenza non c'erano neppure i prodromi. L'idea del presidente della Giunta, Renzo Tondo, di mettere in discussione l'autonomia e di costruire un'alleanza organica con il Veneto e il Trentino-Alto Adige non ha trovato molti consensi, ma la proposta di ridiscutere la specialità diventerà probabilmente uno dei temi portanti del dibattito politico in Regione nei prossimi mesi.

D'altronde, Roberto Asquini (Fi), presidente della commissione consiliare Bilancio, ricorda che lui, il tema del Fisco più autonomo, lo rilancia spesso ai colleghi. Per l'inventore della benzina a prezzo ridotto, il tasto su cui battere è l'economia. Non c'è dubbio ­ assicura ­ che c'è bisogno di un adeguamento delle potestà regionali. Oggi ­ sottolinea Asquini ­ ci troviamo ai confini concorrenti degli Stati vicini che non hanno le altre regioni. Perciò il Fisco autonomo, per il consigliere di Forza Italia, è una delle nuove necessità della specialità, che ha trent'anni e ha bisogno di risposte adeguate ai tempi.

Stessa ottica indirizzata ai temi economico-finanziari è quella di Maurizio Franz, consigliere regionale della Lega Nord. Il quale, pur ribadendo che esiste il problema di come il Friuli-Venezia Giulia assieme a Veneto e Trentino-Alto Adige si attrezzi per accedere ai fondi europei, non tace il fatto che non gli piace giungere all'alleanza rinunciando alla specialità, e con atteggiamento di sudditanza. Servono invece ­ afferma Franz ­ più autonomia e poteri in campo fiscale. «Ritengo infatti, spiega l'esponente del Carroccio, che la nostra capacità di mantenere qui, e attrarre nuovi investimenti anche da altri Stati, possa avere efficacia solo se il Friuli-Venezia Giulia avrà più autonomia in campo tributario. È chiaro ­ aggiunge Franz ­ che noi rivendichiamo per la nostra regione, ma questo è stato chiesto anche dalle altre regioni del Nord, più competenze, per esempio, nell'istruzione e nelle politiche fiscali».

Meno diplomatico è il diessino Michele Degrassi, che accusa Renzo Tondo di scarse lungimiranza e visione prospettica. Non si liquida ­ attacca il consigliere ­ la specialità in quattro e quattro otto. «Credo tuttavia che un ragionamento vada fatto, ma se si dice subito di rinunciare alla specialità, questa è proprio una maniera sbagliata per affrontare il problema specifico e pure il dialogo con il Veneto». Per Degrassi bisogna trovare il metodo più appropriato per ridiscutere tutti i temi di una specialità che va aggiornata. «Certo ­ puntualizza il consigliere ds ­ bisogna stare attenti, perché rischiamo di rimanere indietro rispetto alle regioni ordinarie, e Tondo così ci porta a una svendita totale».

Smussa i toni il senatore Giovanni Collino, responsabile organizzativo nazionale di An, che si affretta a confermare pieno sostegno alla specialità della Regione. «È necessario ­ commenta il senatore ­ modernizzare le strutture della regione, dalle infrastrutture agli strumenti finanziari, oltre che impegnarsi sulla sua internazionalizzazione. Ciò non toglie, chiude Collino, che tutto ciò è compatibile con l'esigenza che non può non essere considerata di un'alleanza con il Veneto e il Trentino-Alto Adige per strategie di ampio respiro».

Maria Rita Branca