| Home | Documenti | Foto | Risultati elettorali | Forum FVG | Posta | Link |


Il Piccolo 08-09-2001

Filt-Cgil e Fit-Cisl denunciano un gioco al ribasso: da lunedì la Tict non utilizzerà i dipendenti del Consorzio fornitura servizi

Molo Settimo, la guerra dei costi

Intanto i consiglieri comunali del Centrosinistra chiedono un'audizione di Maresca

Acque agitate sul fronte del lavoro al Molo Settimo, dove Filt-Cgil e Fit-Cisl denunciano l'avvio di un pericoloso gioco al ribasso. Intanto i consiglieri comunali del Centrosinista chiedono un'audizione del presidente dell'Autorità portuale Maresca sul futuro del Porto Vecchio e sul recente accordo col porto di Capodistria

.

Ma andiamo con ordine. I costi del lavoro al terminal contenitori sono da qualche tempo alla ribalta, in relazione alla competitività del terminal stesso. A fine agosto la Tict ha scritto al Consorzio fornitura servizi chiedendo una riduzione del 10% delle tariffe, a partire dal 1° settembre, per il cosiddetto «ciclo nave» e del 15% dei costi del personale che guida i «cavalieri», motivando la richiesta con l'onerosità delle tariffe rispetto ad altri terminal italiani. Da notare che a maggio erano stati stati raggiunti due successivi accordi, validi fino al 31 dicembre, che già prevedevano una consistente diminuzione dei costi.

La Tict ha dato tempo al Cfs fino al 5 settembre per accettare la riduzione dei costi. Sono seguiti scambi di fax e telefonate, che però non hanno prodotto risultati. Ieri la doccia fredda: il Cfs ha ricevuto dalla Tict la comunicazione che, in seguito alla non accettazione della proposta, a partire da lunedì utilizzerà al terminal lavoratori di un'altra impresa. Pare si tratta della «Bosutti», già operante al Molo Settimo per il servizio ferroviario.

Durissima la reazione di Filt-Cgil e Fit-Cisl. In una nota i rispettivi segretari regionali, D'Adamo e Gallitelli, affermano che «da lunedì un'altra impresa si è piegata al ricatto padronale e sostituirà al Molo Settimo i lavoratori sino ad oggi e da anni colà impiegati, cosicchè da lunedì altre famiglie (sette) avranno problemi. A questo punto ­ proseguono i due sindacalisti ­ diventa assolutamente urgente capire se l'Autorità portuale intenda abdicare al ruolo di regolatore, come prevede la legge, del lavoro e delle imprese all'interno del porto».

I sindacati chiedono quindi un immediato incontro con la Tict «per definire un comune progetto che assicuri lavoro e sicurezza, e l'urgente mediazione dell'Autorità portuale per impedire che una volta di più il porto divenga campo di battaglia, dove unico vincitore sia il profitto».

Filt-Cgil e Fit-Cisl criticano anche duramente al decisione della Tict di assumere venti giovani con contratto di formazione lavoro, da destinare e abilitare alla conduzione dei «cavalieri» e delle grandi gru da banchina. «Una scelta ­ affermano le due organizzazioni sindacali ­ che si pone come una pesante provocazione nei confronti di quelle imprese, e di quei lavoratori, che da mesi trattano con la Tict su tariffe e costi».

Su altri fronti caldi ­ le decisioni del ministero sul Porto Vecchio e l'accordo con il porto di Capodistria e le Ferrovie slovene ­ tutti i consiglieri comunali del Centrosinistra hanno chiesto una convocazione urgente del Consiglio per l'audizione del presidente dell'Authorithy, Maresca.

«Visto che il sindaco non ha ritenuto opportuno riferire al Consiglio su tali questioni che riguardano lo sviluppo di Trieste ­ si legge nella lettera inviata al presidente dell'assise, Bruno Sulli ­ richiediamo che il presidente Maresca relazioni sugli sviluppi urbanistici del Porto Vecchio alla luce dell'intesa raggiunta il 22 agosto al ministero dei Beni culturali, e dei conseguenti vincoli applicati all'area e ai manufatti, e sui contenuti e gli sviluppi dell'accordo con il porto di Capodistria, anche in seguito alla rinuncia del sindaco di Trieste a firmare l'accordo stesso». Una relazione sugli stessi temi viene chiesta dai consiglieri del Centrosinistra anche al sindaco Dipiazza.

Giuseppe Palladini