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Il Gazzettino 11-09-2001

Posto in piedi per il "governatore"

Riforma elettorale, intesa sul presidente: nome sulla scheda ma mimetizzato

Udine Il "governatore dimezzato", che dovrà guidare il Friuli Venezia Giulia dal 2003, esce dall'anonimato in cui voleva relegarlo qualche azzurro e conquista un posto sulla scheda elettorale. Ma è un posto... in piedi che, frutto di un originale machiavellismo, viene concepito per non offuscare i partiti. La Casa delle Libertà, nell'ennesimo meeting che si consuma negli uffici un po' preoccupati delle Autonomie Locali, compie un balzo in avanti sulla strada della riforma elettorale. E lo fa, sciogliendo con italica fantasia lo scottante nodo dei destini di un presidente che non dovrà essere eletto dal popolo, ma solo "indicato" al popolo.

Ebbene, dopo un nutrito numero di riunioni e variegate proposte, Forza Italia, An e Lega trovano finalmente la collocazione al proprio "caposquadra". Un "caposquadra" che, a meno di ripensamenti, dovrà andarsi a cercare i voti uno ad uno: correndo, come un comune mortale, in una circoscrizione o, così almeno chiede il leghista Beppino Zoppolato, in tutte.Il cittadino, pertanto, si prepari sin d'ora: tra due anni, per la prima volta, troverà il nome del suo futuro "semigovernatore" sulla scheda. Ma non potrà votarlo. No, nell'urna, dovrà accontentarsi di leggerne il nome: «I simboli dei partiti della coalizione saranno racchiusi in un rettagolo. Alla destra di ciascuno - spiegano gli "esperti" - ci sarà la riga su cui esprimere la preferenza.

Alla sinistra di ciascuno, in verticale, la scritta "La coalizione indica Tizio"». La soluzione, ammettono i presenti, non è troppo elegante e lascia un po' scettici gli uffici che adesso, in una settimana, devono elaborare la norma ad hoc e una bozza di scheda. Ma riesce a contemperare esigenze e timori: così, ad esempio, si elimina il rischio del voto disgiunto e si fa in modo «che nessun partito - spiega Zoppolato - perda un voto a scapito del presidente». Ma non basta. Nell'incontro udinese, che vede presenti i forzisti Ariis, Marini, Vio e Asquini, i leghisti Zoppolato e Violino, i centristi Gottardo e Molinaro nonché il finiano Ritossa, la Casa delle Libertà risolve il secondo, aggrovigliato, rebus che ne aveva turbato le ultime settimane: il criterio di assegnazione del premio di maggioranza. Stavolta, a fornire la via d'uscita che ancora una volta gli uffici devono tradurre in legge, è l'azzurro Roberto Asquini.

Il premio è diviso in due scaglioni: se una coalizione ottiene meno del 40\% di seggi, deve riceverne in "regalo" un numero sufficiente a raggiungere quota 33. Se ne ottiene più del 40\%, allora, deve arrivare a quota 36. Ma a chi vanno quei seggi? Dapprima, spiega Asquini, vengono ripartiti tra i partiti di maggioranza «con un metodo Dont corretto». Quindi, con un metodo proporzionale. Poi, aggiunge il forzista, vengono assegnati ai non eletti con il meccanismo dei resti: «Banalizzando, si estende il sistema già in vigore del collegio unico regionale». Per non ampliare a dismisura il consiglio regionale, la bozza Asquini prevede infine che, a cedere il posto ai "premiati" della coalizione vincente, siano i peggiori eletti dell'opposizione.

«In sintesi. Entra il primo dei non eletti della maggioranza. Esce l'ultimo degli eletti della minoranza». Non mancano norme di bilanciamento e correttivi vari «che servono, in particolare, a garantire l'equilibrio territoriale».Restano ancora irrisolte, invece, altre questioni: dal seggio garantito agli sloveni con la doppia scheda che crea più d'una perplessità sino allo sbarramento del 5\% che la Lega sembrerebbe intenzionata ad abbassare o al numero di assessori esterni. Appuntamento, per verifiche e quant'altro, tra una settimana. Ma i primi commenti, anche se c'è chi sin d'ora manifesta qualche dubbio, sono positivi: «Riunione molto positiva. Nonostante la complessità del tema - afferma il ccd Bruno Marini - stiamo sciogliendo ad uno ad uno tutti i nodi. Sono moderatamente ottimista». Adriano Ritossa, capogruppo di An, conferma: «Incontro costruttivo. Sin dall'inizio, come partito, volevamo che nome e coalizione apparissero sulla scheda. Così sarà».

Chiosa Zoppolato: «Positiva la soluzione, da noi suggerita, sull'indicazione. Adesso vedremo le simulazioni sul premio. In ogni caso, entro il 18, si deve arrivare all'accordo».

Roberta Giani