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Il Piccolo 09-11-2001

Il federalismo è realtà. Enti meno «ingessati»

TRIESTE - E' arrivato il federalismo, ma sono in pochi ad essersene accorti. Da ieri, nei fatti, è in vigore il dettato disposto dalla legge costituzionale 3 del 2001, che in pratica sancisce il passaggio di importanti funzioni alle amministrazioni periferiche e, soprattutto, un importante cambiamento nel meccanismo di controllo dei testi di legge. «Non saranno più sottoposti - conferma il dottor Bellarosa, segretario generale della presidenza del Friuli Venezia Giulia - al controllo preventivo del Governo ma semmai, in ultima battuta, a una loro, eventuale impugnazione davanti alla Corte Costituzionale». I testi, insomma, che tanto avevano dato da fare agli uffici legali di piazza Unità negli ultimi anni (praticamente innumerevoli gli esempi di provvedimenti respinti da Roma) dovranno essere palesemente illegali per suscitare l'attenzione dell'Esecutivo. «In realtà - minimizza Bellarosa - si tratta dello stesso tipo di controllo, solo che adesso ad essere delegata, per così dire, al parere finale sarà appunto la Corte Costituzionale».

Fuori dalla burocrazia la Regione dovrebbe anche disporre di maggiore potestà legislativa nei comparti che le verranno via via attribuiti, e non dovrebbero verificarsi più neanche quegli incidenti «diplomatici» legati ad eventuali attività di «politica estera». Il testo prevede infatti una maggiore presenza delle Regioni anche a livello di rapporti con l'Unione europea ed internazionali in genere. Compresa, dopo alcuni «incidenti» del passato (l'accordo di collaborazione con la Carinzia siglato dall'attuale sottosegretario e past-president Antonione) un'accresciuta libertà di siglare accordi internazionali e transfrontalieri.

Dettagli, questi ultimi, balzati in evidenza anche ieri a Roma, nel corso di una riunione al ministero per gli Affari Regionali alla quale, oltre al Ministro La Loggia, hanno partecipato rappresentanti delle Regioni, delle Province e dei Comuni. Durante il confronto è emersa la necessità di varare una «Cabina di regia» tra Governo, Regioni, Province e Comuni per monitorare l'attività normativa dello Stato al fine di evitare la possibilità di qualsiasi contrasto con la entrata in vigore della riforma del Titolo V. Una scelta in tal senso sta prendendo forma e potrebbe essere varata già la prossima settimana.

Il ministro La Loggia ha accolto tale richiesta, avanzata dai rappresentanti delle Autonomie, ed ha in qualche misura rilanciato, proponendo la istituzione anche di un altro tavolo di confronto «che avrà come primo protagonista, come è giusto, il Ministro Umberto Bossi», e che servirà a preparare la nuova riforma che il Governo ha in programma e che, ha aggiunto La Loggia, «ci consentirà di approdare ad un vero federalismo».