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Il Messaggero Veneto 14-03-2002

Il coordinatore di Forza Italia difende la riforma del voto e attacca l'ex sindaco di Trieste

«No a elezioni su misura per Illy»

Romoli: fa affermazioni dittatoriali, merita un girotondo attorno alla sua villa

di TOMMASO CERNO

UDINE - «A Roma si urla contro Berlusconi, accusandolo di voler creare un regime, quando il vero regime lo vuole costruire Riccardo Illy in Friuli Venezia Giulia con una legge fatta su misura per lui». Un attacco frontale, quello del coordinatore regionale di Forza Italia Ettore Romoli, rivolto all 'Ulivo, al suo candidato in pectore e alla campagna referendaria contro la riforma elettorale votata lunedì scorso. Con una proposta provocatoria, lanciata da Romoli al centro-sinistra: organizzare un girotondo di protesta attorno alla villa dell'ex sindaco di Trieste.

Onorevole Romoli, l'Ulivo inizia a giorni la raccolta di firme per abrogare la legge elettorale. Come pensate di contrastare il referendum sul bipolarismo?

Per prima cosa il nostro obiettivo è sconfiggere la disinformazione fatta dalla sinistra su questa legge, che è presidenzialista perché l'indicazione del governatore è vincolante.

Ma se è vincolante, dice l'Ulivo, non era più semplice fare l'elezione diretta e chiudere la partita?

No, ed è proprio qui che sta la forza della nostra legge. Adattiamo un presidenzialismo di fatto alle necessità territoriali della regione, come la diversa realtà del Friuli rispetto a Trieste. In più rimediamo a discutibili elementi negativi del Tatarellum, che impone un listino di 10 eletti, riuducendo a 50 la scelta dei cittadini.

Quindi non sarebbe una legge proporzionale, come invece dicono a centro-sinistra?

I detrattori della legge parlano a sproposito di ingovernabilità. Invece la riforma trova soluzioni che molte regioni italiane copieranno, proprio per una migliore governabilità.

Una su tutte, onorevole?

Che la nostra legge, pur garantendo al cittadino la possibilità di scegliere il governatore, non impone di andare a votare in caso di morte, o di permanente impossibilità. Credo, come il presidente Tondo, che gli imitatori ci saranno.

In più c'è il sondaggio del Cirm, onorevole, che dimostrerebbe una tendenza dei cittadini ad appoggiare una legge autonoma rispetto a una copiata. E' vero?

Il sondaggio che abbiamo commissionato dà la netta sensazione che non ci sia la volontà di abolire questa riforma. In più, i due terzi dell'aula ha scelto la nostra legge. Se poi i cittadini, una volta che avremo spiegato loro le nostre ragioni, sceglieranno di abrogarla vuol dire che sarà una vera tragedia. Prenderemo una legge confezionata da altri e voteremo con quella: il Tatarellum.

Magari corretta, però, come già si mormora con l'accordo dei Ds?

Non credo proprio. Nè che ci sia il tempo, né la possibilità di cambiare il Tatarellum e fare un'altra legge.

Eppure sembra che tra le liti interne a Forza Italia e la posizione di An, da sempre schierata per il presidenzialismo, la Cdl non faccia fronte unico. An, con il segretario regionale Roberto Menia, ha sempre sostenuto questa legge. Credo continueranno a farlo. E in casa azzurra?

Da noi c'è Agrusti che è solo un personaggio in cerca d'autore. Che, con queste sparate, vorrebbe mettersi in luce, ma farebbe meglio a leggersi la riforma viksto che parla di presidenzialismo. Ma nemmeno l'Ulivo, però, crede che la riforma sia di stampo presidenzialista. No, ma a centro-sinistra il problema è Illy.

In che senso Illy sarebbe un problema?

Nel senso che a Roma l'Ulivo fa battaglie contro Berlusconi e denuncia il rischio di un regime in Italia. Qui invece sostengono Illy che, con enorme arroganza, dice che lui si candida solo se la legge è fatta su misura per lui e come piace a lui. E' strano che il centro-sinistra che teme i personalismi di Berlusconi, si schieri su posizioni del genere. Lei denuncia un rischio Illy, dunque, un pericolo dittatura in regione? Esattamente. E invito ufficialmente l'Ulivo a organizzare un girotondo come quello che ha fatto alla Rai attorno alla casa di Illy a Trieste. Se lo organizzeranno, noi ci saremo.

E' una battuta, onorevole, perché non lo organizzate voi?

Perché i primi a dover manifestare contro atteggiamenti del genere sono loro, come fanno a Roma. Contro Illy che è simbolo di arroganza e personalismo.

E voi, invece, farete di tutto per tenervi questa legge. Ma il sondaggio del Cirm svela qualcosa anche su Illy?

Non parla di lui, almeno non direttamente. Ma è diverso per molti aspetti da quelli fatti finora.

Lo porterete in tutte le case?

In tutti i comuni e i paesi del Friuli Venezia Giulia, per spiegare la nostra riforma.

Sicuri della vittoria?

Altri sondaggi dicono che vinceremo anche le elezioni regionali del 2003. Dunque saremo noi, a rigor di logica, a dover pretendere i super-governatori, non la sinistra che comunque perderà. Invece, come abbiamo dimostrato, siamo disponibili a una legge più democratica.