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Il Piccolo 03-03-2002

La sezione regionale di Legambiente oggi a congresso. Pronti vari documenti di denuncia

«I politici meritano zero in ecologia»

Il presidente Elena Gobbi: «L'Arpa ha fallito, non c'è più controllo»

UDINE - Elaborazione di politiche ambientalmente, economicamente, culturalmente e socialmente in grado di garantire un futuro sostenibile per tutti gli esseri viventi ospitati nel territorio di questa regione. Ieri con il confronto a Udine con le associazioni che hanno partecipato al forum di Porto Alegre; oggi con il congresso regionale in programma a Villacaccia di Lestizza; domani con un'azione basata sulla proposta più che sulla critica: Legambiente del Friuli Venezia Giulia indica la rotta per dar vita a uno sviluppo sostenibile che abbia ricadute concrete sul territorio.

Al centro del dibattito, i grandi temi degli ultimi tempi e le grandi emergenze ambientali in regione come la Ferriera di Servola, la Caffaro di Torviscosa e la precaria situazione ambientale della Bassa Friulana, l'emergenza della Cartiera Burgo in Carnia, ultima prova, secondo l'associazione ambientalista, del vuoto del potere politico in materia di ambiente. Oggi nel corso congresso di Lestizza verranno approvati alcuni documenti sulle questioni scottanti (da Servola a Torviscosa, passando per Tolmezzo), in futuro arriveranno altre proposte concrete. «La situazione ambientale in regione - spiega il presidente regionale di Legambiente, Elena Gobbi, destinata oggi a essere rieletta insieme a tutto il direttivo uscente - va sempre più peggiorando per l'assenza di proposte per la gestione dell'ambiente e la programmazione dal mondo della politica, non solo dal fronte della maggioranza, ma anche da quello dell'opposizione».

Costruire una proposta, dunque, non criticare quelle che in realtà non arrivano lasciando così spazio all'incertezza e a tutti quelli che cavalcano l'incertezza per imporre le scelte ambientali alla politica: questo l'obiettivo odierno di Legambiente. «La completa non gestione dell'ambiente in questa regione - continua Elena Gobbi - ci pone sempre più di fronte a situazioni non trasparenti dove, in assenza di una politica ambientale, chi prima arriva meglio alloggia, e fa le scelte non privilegiando quindi l'interesse collettivo, ma solo ed esclusivamente le leggi del mercato. E poi registriamo recenti dichiarazioni dell'assessore regionale all'Ambiente Paolo Ciani che sostiene come vi siano molte altre emergenze sul territorio come la Burgo e la Caffaro. E allora si parla di task force per l'ambiente e di altri interventi».

«Ma se le irregolarità ci sono - si chiede ancora la presidente regionale di Legambiente - cosa hanno fatto gli organismi pubblici di controllo, Arpa in primis? In realtà tutta la struttura pubblica è saltata da tempo e qua e là l'azione della magistratura fa uscire allo scoperto solo la punta dell'iceberg delle emergenze, come è accaduto nel caso Burgo. In quel caso poi è arrivato il dissequestro dell'impianto motivato dal fatto che il fattore sociale ha priorità per l'ambiente e il nostro futuro».

Antonio Simeoli