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Il Piccolo 09-10-2001

LUBIANA
L’ultima proposta sul fronte della regionalizzazione

Slovenia divisa in tre per entrare in Europa

LUBIANA - La Slovenia resterà ancora per qualche anno alle prese con i problemi della sua regionalizzazione. Suddividere il Paese in unità amministrative più ampie, che raggruppino i 192 comuni esistenti ed eventualmente quelli che si formeranno nei prossimi mesi, resta una priorità.

Però il progetto è sempre fermo a livello di governo. Il ministero degli Interni lo ha incluso tra i compiti per il quadriennio che va sino al 2004, ma prima servirà forse una modifica della costituzione. Le proposte sono numerose e oscillano tra otto e 25 nuove province. I problemi da superare sono altrettanto numerosi. Il più citato è rappresentato proprio dal dettato costituzionale, che indica il secondo livello dell’autogoverno locale come una forma organizzativa facoltativa.

Intanto le integrazioni europee proseguono rapidamente e impongono la necessità di spezzettare la Slovenia in più enti locali di secondo livello, come le province. Intanto, per facilitare il dialogo con Bruxelles e soprattutto per poter accedere a fondi strutturali europei per lo sviluppo armonico delle aree, le autorità di Lubiana stanno pensando alla formazione di tre «regioni statistiche».

La prima comprenderebbe la capitale e i dintorni. La seconda sarebbe l’intera fascia occidentale, che interesserebbe anche il Litorale, dalla costa sino alle montagne di Tolmino. L’ultima, quella orientale, ingloberebbe le zone più depresse slovene, quelle che maggiormente ambiscono a sovvenzioni per rilanciare l’economia e combattere la disoccupazione. Dai «quindici» potrebbe ottenere importanti iniezioni finanziarie anche dopo il periodo di transizione, che secondo le previsioni degli esperti, per la Slovenia si chiuderà, nella migliore delle ipotesi, nel 2007. Come accennato, le altre due aree statistiche si presentano piuttosto forti dal punto di vista economico. Lubiana e il suo entroterra sono vicini all’87 percento della media europea, la parte occidentale e cioè il Litorale, si attesta, per ora, al 63 percento.