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Il Messaggero Veneto 08-06-2002

Il passo successivo: diritto di voto

UDINE - Nel proporre alla Regione una propria politica per l'immigrazione secondo i principi riportati nel documento su cui riferiamo a lato, Cgil Cisl e Uil evidenziano le seguenti priorità. Approvazione di una legge regionale coerente con i principi da loro indicati e sottoscritti anche da Alef, Anolf, Acli, Asef, Ucai e Mediatori di comunità. Realizzazione di un'indagine per evidenziare la presenza qualitativa e quantitativa di lavoratori extracomunitari in regione, che consenta una più puntuale definizione di un programma di formazione rivolto ai lavoratori extracomunitari, e costituzione di un osservatorio che abbia anche il compito di monitorare le eventuali discriminazioni nei confronti dei cittadini immigrati.

Promozione e sostegno di progetti che facilitino l'accesso alla casa dei lavoratori immigrati e delle loro famiglie e il superamento della logica dell'emergenza in una logica di integrazione. Maggior ruolo della Regione, d'intesa con le organizzazioni dei lavoratori e degli imprenditori, nel governo dei flussi migratori. Politica dei servizi per i lavoratori immigrati e le loro famiglie. Realizzazione di una "rete per l'immigrazione" fra soggetti istituzionali, economico-sociali e tecnici a livello regionale, con articolazioni territoriali, finalizzata alla gestione dei problemi relativi all'accoglimento e all'inserimento dei lavoratori immigrati. Promozione del diritto di voto amministrativo per i residenti e regolarmente soggiornanti in Friuli-Venezia Giulia titolari di carta di soggiorno, quale affermazione compiuta dei diritti di cittadinanza, come previsto dalla convenzione di Strasburgo.