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Comunicato 30-04-2002

CONTRIBUTI SOLO ALLE COPPIE SPOSATE, L'OMBRA DEL CONFESSIONALISMO SI STENDE NELLA NOSTRA REGIONE

La nuova legge sulle politiche regionali a sostegno della famiglia, mette in evidenza una carenza legislativa sul tema fondamentale dei diritti civili che scivola pericolosamente su una imposizione discriminatoria. La promozione della famiglia basata sul matrimonio - afferma Leonarduzzi dei Radicali Italiani - richiede azioni positive e specifiche, non la negazione dei diritti di chi pratica altri stili di vita e forme di convivenza.

Il consiglio regionale dovrebbe svincolarsi dal dibattito ideologico e proporre il riconoscimento dei diritti a qualsiasi tipo di convivenza compreso quello delle coppie di fatto - aggiunge Leonarduzzi -, soprattutto sul terreno delle garanzie economiche e patrimoniali, che è quello su cui si verificano le discriminazioni più evidenti. I conviventi, non sposati, omosessuali o meno, sono cittadini a pieno titolo, pagano le tasse e i contributi come gli altri, hanno quindi il diritto di disporre dei beni e delle prestazioni che ne derivano senza alcuna differenziazione.

Lo stato, o in questo caso la regione-prosegue la nota di Leonarduzzi- non ha il compito di di esprimere giudizi morali sul comportamento delle persone che non commettono reati e tantomeno di sottolinearne le differenze sul piano dei diritti e delle libertà personali. Può invece-conclude Leonarduzzi- aiutare le unioni o le famiglie che si assumono l'onere di allevare ed educare i figli, perchè questo è un interesse generale.

Gianfranco Leonarduzzi

RADICALI ITALIANI FVG