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Il Messaggero Veneto 07-09-2001

Gli industriali: contrattare l'autonomia anche con l'Ue

Valduga: l'allargamento europeo rende urgente accrescere l'intensità degli incentivi al mondo produttivo

UDINE ­ Specialità da rivedere? «Va preservata e, soprattutto, rilanciata». Il presidente dell'Associazione industriali di Udine, Adalberto Valduga, vede anzi prossima l'occasione buona per rinnovarla, per renderla più aderente alla realtà di oggigiorno. «L'occasione è la rivisitazione della legge per le aree di confine, che va fatta, pensata e impostata nel Friuli-Venezia Giulia, anche se alla fine sarà bene confrontarla con il Veneto, memori del pedaggio a suo tempo pagato alla provincia di Belluno».

La specialità, dunque, conserva intatta la sua ragion d'essere, «tanto più nell'imminenza dell'allargamento dell'Unione, che metterà la nostra regione in prima linea rispetto a quella faglia. In questo frattempo ­ osserva Valduga ­ dovremmo evitare che le nostre imprese, in maggioranza piccole, si scoprano fragili dirimpetto alle consorelle favorite dai differenziali di costo delle aree vicine». Sarà la "specialità" a dover colmare, appunto, questa differenza.

Non servirà, invece, frapporre barriere, che non hanno senso alcuno. «Non hanno senso tra stati, figuriamoci tra regioni» osserva al riguardo il presidente dell'Assindustria friulana. «Per questo dobbiamo insistere per la collaborazione con il Veneto, a pari dignità, senza temere di perdere alcunché, anzi nella certezza che così facendo trarremo linfa utile a potenziare il nostro tessuto produttivo. Importante sarà però mantenere, con i nostri interlocutori, un equilibrio tale da non permettere all'uno di sovrastare l'altro». Per Valduga, questo "equilibrio" non riguarda tanto il peso specifico di una o dell'altra regione; riguarda piuttosto le persone. Una ragione in più perché la nostra, piccola rispetto al golia veneto, non tema il confronto e l'aiuto reciproco, consapevole che «ha i nostri stessi problemi». La nostra ha invece un punto a favore: la visibilità dell'istituto Regione, sicuramente più accentuata da noi che a Venezia.

Valduga dà per scontato che, in una prospettiva federalista, il decentramento dei poteri sfumerà la nostra autonomia. Ma proprio per questo ­ osserva ­ dovremo rinegoziare la nostra specialità, non tanto a Roma quanto a Bruxelles. «Gli scenari Ue richiederanno politiche mirate, e per questo dovremo ridiscutere con l'Unione la nostra politica industriale, con l'obiettivo di rivedere al rialzo l'intensità degli incentivi ammissibili».

Dieci anni fa, come noto, l'Europa li ha "tagliati"; con il risultato che oggi questa intensità è assai maggiore in Austria e in alcuni Laender tedeschi che nel Friuli-Venezia Giulia. «Queste cose vanno riviste alla luce dell'allargamento dell'Europa monetaria» conclude il presidente degli industriali. Rivisitare la specialità equivale dunque ad affarmarla e a renderla più incidente, sia riguardo a Roma sia, soprattutto, nei confronti di Bruxelles