UNA COMUNE MEMORIA PER UN COMUNE FUTURO


Cari Amici e Compagni,

L'assemblea di giovedì scorso (06/10/2005) al caffè S. Marco, ha deciso di dare vita, a breve, ad una nuova associazione politica che possa unire le forze radicali, socialiste (SDI e Nuovo PSI) liberali ed autonomiste (comprese le liste civiche che stanno lavorando per le elezioni amministrative del prossimo anno) nonchè le associazioni organizzate su battaglie tematiche e i singoli cittadini senza tessera e che possa costituire un soggetto promotore di una nuova formazione politica con il simbolo della rosa nel pugno.

E' stata inoltre scartata l'ipotesi di creare un coordinamento delle forze politiche ed elettorali interessate a questo progetto ma di puntare a costituire una associazione ad adesione individuale, pur non sottovalutando l'importanza delle organizzazioni partitiche.

Il documento introduttivo dell'assemblea di Fiuggi è stato scelto come strumento e manifesto di adesione a cui potrebbe essere associata una quota di adesione di 10 euro.

Si tratterà in seguito di elaborare uno statuto (che non contenga meccanismi di accettazione e di espulsione) ed un minimo comune denominatore politico anche locale (3 o 4 punti al massimo) senza per questo non prevedere che gruppi di aderenti possano portare avanti altre battaglie.

Le adesioni sono pubblicizzate tramite il web e dopo le prime 50 adesioni si procederà alla convocazione dell' assemblea costitutiva.

Trieste 07/10/2005

Marco Gentili


MANIFESTO DI ADESIONE


Tony Blair, Loris Fortuna e José Luis Rodriguez Zapatero sono i riferimenti scelti per un nuovo e creativo progetto per le libertà. La cultura, laica, socialista, radicale e liberale appare oggi di rinnovata e urgente attualità. Risalendo alle radici, troviamo in un gigante della civiltà europea dell'Ottocento, John Stuart Mill, sia l'indissolubilità di libertà e di democrazia e la difesa dei diritti delle minoranze (e di quella maggioranza, "l'altra metà del cielo", a lungo oppressa da oscurantismi e pregiudizi e tuttora, spesso, in situazioni di non parità), sia l'impegno a politiche di sostegno verso i ceti più deboli. Il liberalismo riformatore di Franklin Delano Roosevelt e quello di William Beveridge hanno profondamente influenzato, in un intenso dialogo ideale con il socialismo democratico nelle sue varie espressioni, a cominciare da quello di origine fabiana, il corso della storia del Novecento.

Rigetto di un'impronta marxista o di stampo statalista che ingabbi o mortifichi gli 'animal spirits' del capitalismo; accettazione dell'economia di mercato come necessario quadro per la piena valorizzazione della libertà e responsabilità individuale insieme alla messa in opera di politiche sociali; rifiuto di qualsiasi rapporto meccanico tra l'espansione della sfera pubblica e lo sviluppo della democrazia; questi sono i cardini di quella profonda revisione innovativa del socialismo che, soprattutto con Blair e con Zapatero, ne ha rinnovato e potenziato l'impatto politico e di governo, aprendolo al dialogo e alla convergenza con il liberalismo riformatore e il radicalismo.

In Italia, il cammino comune tra liberali e socialisti è già stato avviato da esponenti di rilievo dell'antifascismo, sostenitori di uno stato laico e attento al progresso sociale e civile, oltre che economico, dei ceti meno fortunati: da Gaetano Salvemini a Ernesto Rossi, da Piero Gobetti a Luigi Einaudi, da Carlo e Nello Rosselli a Eugenio Colorni, da Guido Calogero a Piero Calamandrei, da Mario Paggi a Norberto Bobbio e Altiero Spinelli. Tra i socialisti e i liberali c' è chi, come i socialisti e radicali, Bruno Zevi e Loris Fortuna, considerarono necessario superare il regime concordatario per modernizzare i rapporti tra lo Stato e la Chiesa. Il sogno della vecchia tradizione socialista non marxista, "abolire la miseria", fu la materia dell'opera più impegnativa di un liberale, radicale e federalista europeo come Ernesto Rossi.

Le grandi lotte nonviolente contro la violenza di regime trovano il loro storico emblema nella figura di Gandhi. In Italia il suo spirito si ritrova esplicitamente richiamato da Aldo Capitini, che contribuì alla fondazione del "Partito d'Azione" e che mise la "giunta religiosa alla politica" - felice traduzione della crociana "religione della libertà" - tra i punti fermi di ogni volontà e iniziativa riformatrice. La ribellione civile, fondata sulla responsabilità individuale del cittadino e rigorosamente basata sulla nonviolenza, esprime una forte carica morale e un modello di agire politico essenziale per contrastare l'autoritarismo, le oligarchie del potere e i corporativismi che lambiscono e corrodono sovente i fondamenti delle società aperte e libere.

La difesa e valorizzazione del territorio, del patrimonio artistico e naturale costituiscono la frontiera sulla quale si trovò schierato Umberto Zanotti Bianco, amico di Gaetano Salvemini, in un impegno che anticipò in Italia le moderne battaglie riformatrici nel campo dell'ecologia e dell'ambiente. Socialisti e radicali, forti delle esperienze unitarie maturate nelle lotte per l'estensione dei diritti civili e per l'introduzione in Italia del divorzio e della legalizzazione dell'aborto, hanno un grande patrimonio ideale e politico in comune, ancora da esplorare e da rendere operativo. Non ci si deve meravigliare ma considerare naturale che tornino oggi a incontrarsi, guardando assieme al futuro dell'Italia perché sia laica, equa e libera in un'Europa da costruire e in una "comunità delle democrazie e del diritto alla democrazia" che contribuisca a far crescere nel mondo sicurezza e pace con giustizia e libertà.


  • Marco Gentili
  • Christina Sponza
  • Claudio Clemente
  • Walter Mendizza
  • Marino Busdachin
  • Erminia De Felice
  • Clara Comelli
  • Alfredo Bartolomei
  • Nicolò Di Stefano
  • Gianni Conti
  • Giancarlo Dal Moro
  • Regina Capato
  • Luciana Sessa
  • Marina Schergna
  • Patrizia De Chiurco
  • Nino Pergola
  • Gianluca Galaverna
  • Flavio Aresca
  • Giuliano della Nora
  • Luciano Luksich
  • Gianfranco Orel
  • Gianfranco Carbone
  • Oliviero Fuligno
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  • Luigi Guerriero
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