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Lettera 23-04-2002

Costituzione del comitato.

Caro Marco,

continuo a non capire il motivo della tua opposizione alla costituzione del comitato. La prima parte dell'e-mail la sottoscrivo interamente; ma poi le valutazioni che fai, proprio non le comprendo. Tu dici che è inutile costituire un comitato solo per esigenze di visibilità, se non sollecitiamo nel frattempo ad un forte impegno militante e finanziario. Ebbene, alla seconda riunione di Udine non c'ero, ma non mi risulta che i presenti fossero contrari al fatto che dovremmo cercare di coinvolgere nuove persone.

Il problema forse è che guardiamo le cose da due lati opposti. La tua posizione, se ho ben compreso, in modo molto schematico, è questa: o troviamo nuove persone disposte a far tavoli, raccogliamo firme tutti i giorni, cerchiamo aiuti finanziari, e abbiamo la certezza (!!!) di raccogliere 15.000 firme sulla proposta di legge, oppure non vale la pena nemmeno iniziare, perché faremmo solo brutta figura. A me sinceramente non mi preoccupa il rischio di far brutta figura. Se aspettiamo che arrivino 10 nuovi militanti per ogni provincia, 100mila euro di finanziamento per questa iniziativa politica, se, soprattutto, pensiamo di poter avere la certezza di raccogliere le 15.00 firme, e tutto ciò viene posto come conditio sine qua non per la costituzione del comitato, allora ho proprio l'impressione che fra qualche mese saremo ancora qui a discutere su internet, o ci ritroveremo in cinque o sei a mangiare la pizza in qualche locale di Udine, per discutere cosa fare per le elezioni regionali (e questo dopo essere stati del tutto assenti dalla campagna sulla legge elettorale di questi giorni).

Quindi, convocare una assemblea pubblica di firmatari potrebbe essere una buona idea, così come far venire da Roma degli esponenti nazionali per appoggiarci in questa nostra iniziativa (credo che non ci siano problemi, a tal riguardo). Ma tutte queste cose escludono la costituzione del comitato mercoledì prossimo a Trieste? Costituirci come comitato referendario e non avere la certezza di riuscire poi a raccogliere le 15.000 significherebbe fare brutta figura? Uscire con i tavoli e far conoscere ai cittadini la nostra proposta politica, far vedere che siamo presenti, parlare con la gente, ma non riuscire a raccogliere tutte le firme necessarie, significherebbe fare una brutta figura?

Faccio un esempio: è stato così drammatico non essere riusciti a raccogliere le 50.000 firme per le proposte di legge radicali? E' stato del tutto inutile contattare la gente, discutere, immettere nel "circo" e nel circuito politico temi che erano e sono tuttora dirompenti? Capezzone è stato un incompetente perché non ha capito che non c'erano le condizioni per raccogliere le 50.000 firme? Chi sono i realisti, e chi gli utopisisti? La smetto con queste domande retoriche, ma davvero penso che l'alternativa sarebbe una sola: non fare niente. So che anche tu non pensi a questo, e vuoi fare qualcosa. Per concludere: non credo che nessuno si opponga a fare l'assemblea di cui tu parli: personalmente, sono favorevole. Ma ciò non esclude la costituzione del comitato. Spero tanto che ci ci ripenserai, e sarai presente anche tu mercoledì al consiglio regionale.

Un saluto

Andrea Frusteri