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Il Piccolo 18-04-2002

In Consiglio regionale riunioni e vertici di maggioranza sul provvedimento che completa la Finanziaria 2002

Cura dimagrante per la «collegata»

TRIESTE - In parallelo coi lavori d'aula (di scena, ieri e ancora stamane, la nuova legge sui lavori pubblici) si sono moltiplicati ieri in Consiglio regionale gli incontri e le riunioni informali di maggioranza - presenti anche gli assessori interessati - finalizzate al perfezionamento della «collegata» alla Finanziaria il cui esame verrà avviato questo pomeriggio.

La discussione sulla «collegata» - che nel testo licenziato l'altra settimana dalla competente commissione consiliare presenta 19 articoli suddivisi in 290 commi - proseguirà domani fino alle 15 per riprendere, e concludersi col voto, martedì. Ed ecco sia in sede politica che in sede tecnica sono stati proposti, con una serie di emendamenti, numerose integrazioni. Una definitiva messa a punto del provvedimento è stata aggiornata a stamane, ma intanto ieri un mini-vertice di maggioranza ha stabilito che gli emendamenti siano davvero ridotti all'osso e che corrispondano ad effettive esigenze tecnico-giuridiche; perciò è stata per esempio cassata la richiesta dell'assessore Paolo Ciani di inserire nella «collegata» una decina di articoli integrativi della legge sul personale.

È infatti prevalsa, in seno alla maggioranza, l'esigenza di sbrigare la «collegata» con la massima rapidità, rispettando i tempi concordati ieri dai capigruppo consiliari. Secondo il forzista Roberto Asquini, presidente della competente commissione, si tratta di varare questa legge di riordino normativo - che punta a risolvere molteplici problemi d'ordine pratico ed esecutivo - oltre tutto entro i termini prescritti, che tengono conto della data d'approvazione della Finanziaria 2002 cui questa legge viene appunto collegata.

Per quanto riguarda la legge sui lavori pubblici - il cui esame è proceduto a singhiozzo, date le pause imposte tre volte dalla mancanza del numero legale - essa ha visto ieri l'approvazione di una commissione regionale che anche i soggetti privati beneficiati da contributi pubblici possano chiamare in causa per aggirare le complesse procedure della vera e propria valutazione d'impatto ambientale.

La norma, proposta dall'assessore Federica Seganti, è stata contestata dalle opposizioni - per le quali c'è il rischio d'infrazione ai vincoli europei - come quella, ritenuta antifederalista, che consente ai Comuni di delegare alla Regione (che invece dovrebbe limitarsi all'attività programmatoria e legislativa) anche lo svolgimento di opere pubbliche d'interesse municipale.

g.p.