| Home | Documenti | Foto | Risultati elettorali | Forum FVG | Posta | Link |


Il Piccolo 04-11-2001

«Saro ha sbagliato a sparare sulla giunta e gliel'ho pure detto. Fi non può delegare tutto ad Antonione»

Tondo: «Pronto a candidarmi presidente nel 2003»

Finanziaria: «Terrò a freno gli assessori». Sanità: «Taglieremo solo i doppioni». Autovie: «Valori? Andava cacciato»

TRIESTE - Gioca a dama e non a scacchi, e si vede. Privilegia, infatti, l'intuito alla strategia, la prima sensazione al gioco coperto. Ha fatto così, Renzo Tondo, da presidente della giunta regionale, anche in tutte le vicende e le polemiche che lo hanno coinvolto nell'ultimo mese e mezzo. Rafforzando, pur in mezzo ad attacchi pressocchè concentrici, le idee che si è portato dietro, immmutate, per mesi, mentre addosso gli cadevano macigni targati Sanità, Autovie Venete, beghe interne a Forza Italia e quant'altro. Affari, per intendersi, ancora ben aperti, mentre già è alle porte l'inizio del confronto sulla Finanziaria regionale che all'inizio della settimana entrante vedrà Tondo confrontarsi con i suoi assessori e con gli esponenti della maggioranza. Non meno attaccati alla lira, tra l'altro, quando si tratta di mungere la Regione e soddisfare i propri piccoli o grandi elettori sul territorio. Anche per loro, comunque, Tondo ha bell'e pronta una tesi. Che, assicura, è quella che uniforma la sua carriera politica sin dagli inizi. Sentiamo.

Presidente Tondo, partiamo dalla stretta attualità, e dunque dall'imminente predisposizione della Finanziaria. Che bilancio si aspetta?

Un bilancio rigoroso, in cui cercheremo di eliminare l'assalto alla diligenza. Spero in un'operazione pulita, limpida, soprattutto non inficiata da tonnellate di emendamenti...

... Che però, storicamente, arrivano anche dalla stessa maggioranza...

Voglio sperare che stavolta non assisteremo all'ennesima baraonda. Tutti devono capire che gli sforzi vanno concentrati soprattutto su Sanità e assistenza ed enti locali, per favorire, in quest'ultimo caso, la devolution.

Ma cosa diranno gli assessori dei comparti non compresi?

Sanno già che le loro limitazioni incideranno non su quanto comunque va dato, ma sul richiesto, che è una cosa diversa.

A proposito di Sanità, i maligni sostengono che il vero assessore rimane lei..

Una malignità appunto. L'assessore è Santarossa. Per quanto mi riguarda, vuoi per il mio passato, vuoi per il fatto che si tratta di una delle priorità giuntali, non posso non seguire la Sanità. Comparto che, faticosamente, sta arrivando a compimento di un lavoro protrattosi per due anni e mezzo e non per cento giorni, come sostiene qualcuno.

Le carenze economiche fanno presumere tagli e accorpamenti anche dolorosi.

Non vedo, dietro l'angolo, sangue, sudore e lacrime per la Sanità. Elimineremo solo i doppioni, con benefici per tutti, a iniziare dagli utenti.

Dica la verità: non si è mai pentito per la scelta regionale di uscire dal Servizio sanitario nazionale?

Qualche dubbio l'ho avuto, sì, ma ormai è superato dai tempi. Perchè è chiaro che quella scelta, adesso, dovranno intraprenderla tutte le Regioni.

Franchezza per franchezza: anche nell'affaire Autovie Venete si comporterebbe allo stesso modo?

Assolutamente sì, e dirò di più: potendo tornare indietro eserciterei un'opposizione ancora più intensa sulla scelta di Valori per la presidenza. Scelta che, come si stenta a ricordare, da assessore sono stato tra i pochi a non avallare.

Esaurita la querelle, che risultato ritiene di aver portato a casa?

L'unica che contava: inserire Autovie Venete nella società consortile che realizzerà il Passante di Mestre, dove risultavamo assenti. Altro non mi interessa. Su tante scelte, non ultima quella appena accennata, la giunta ha viaggiato su posizioni eterogenee: ha ragione Saro, allora, che vede un esecutivo debole? Gli elementi di debolezza si trovano ovunque, ma quella critica, e l'ho detto anche a Saro, era inutile, per non dire dannosa.

A proposito di Saro, la sua presenza dentro Forza Italia non risulta un po' ridimensionata dalla nomina a numero due nazionale di Antonione, che per giunta è triestino?

Antonione, semmai, rappresenta un valore aggiunto. Sarà quello che ad esempio, nel mio caso, mi consentirà di chiedere al ministro Sirchia di attivarsi per consentirmi di inserire due esponenti regionali al Cro di Aviano e al Burlo... Prima, magari, dovrà buttare un occhio alle beghe forziste di Pordenone... Mica può dirimere tutto ovunque! Credo, anzi, che la cosa sarà risolta in regione. Magari allestendo un congresso che ci permetta di uscire dalla melassa pordenonese. L'ho detto anche a Saro e a Venier Romano: la gente se ne frega degli equilibri interni dei partiti, vuole solo essere amministrata al meglio. In vista c'è già una scadenza non da poco...

Le elezioni regionali del 2003?

Quelle, sì. Che ovviamente non possiamo permetterci di perdere.

Sarà lei il candidato della Casa delle libertà?

Nessuno me l'ha ancora proposto. Certo, per dirla con Romoli, cambiare un candidato che magari ha fatto bene, vedi il caso Amato-Rutelli, non è vincente... Io comunque sono sereno. Ed eventualmente a disposizione.

Furio Baldassi