FAUSTO CADELLI: UN VOTO DI LAICITA'


Molti elettori, spero, stanno valutando di dare alla Rosa nel Pugno un voto di laicità. Altri elettori, invece, stanno decidendo di votare per il taglio del cuneo fiscale, per un contratto di lavoro a tempo indeterminato, per il sostegno alle famiglie numerose... Tutte le ragioni degli altri sono, evidentemente, importanti: la politica è risoluzione di un insieme di problemi concreti sui quali anche la Rosa nel Pugno ha il proprio punto di vista. Ma un voto di laicità è un'altra cosa.

Perché il voto è personale ma la laicità è dello Stato. Gli altri richiedono il voto sollecitando ( e solleticando ) interessi individuali, la RnP richiede di votare per lo Stato, cioè per tutti, anche se poi ogni elettore della RnP ha un tema laico "preferito". La laicità è un tema così vasto che mi sembra oltremodo limitato definirla in opposizione solo al tracotante vertice vaticano, supposto minoritario rispetto ai fedeli. Anche perché la Chiesa è una piramide e nessun vertice si regge in piedi senza la coerenza della base.

Lo Stato laico moderno nasce con Grozio che affermava: "Anche se Dio non esistesse, il diritto naturale ( base della convivenza ) esisterebbe comunque ". Lo Stato laico pertanto espelle dal proprio fondamento la parola di Dio e, per estensione, di ogni altra ideologia. Se è laico, letteralmente, chi o cosa non è clericale, al tempo di Grozio ( 1625 ) laicità era contemporaneamente distinzione dal clero e dalla religione visto il monopolio interpretativo della Chiesa ( che vorrebbe imporlo anche oggi ).

Oggi, la volontà di distinguere i credenti dal Vaticano non dovrebbe far perdere di vista il fatto che vi sono sia tracimamenti "clericali" ( perciò antilaici ) in senso stretto che quelli più propriamente religiosi coinvolgenti i simboli o la pratica viva della religione stessa. Distinguere in concreto le varie manifestazioni ( e legislazioni... ) clericali potrebbe sembrare inutile, ma in realtà ciò è giustificato dal fine specifico di rappresentare adeguatamente nella loro essenza le azioni e proposte laiche.

Un esempio di legislazione clericale in senso stretto è l'otto per mille. Perché l'otto per mille alle chiese ( non solo la cattolica ) ed il ( recente ) cinque per mille alle ONLUS ? Perché la Chiesa percepisce di più non essendo neppure in sè un ente di solidarietà o di assistenza? Qui il clericalismo non tocca il fondamento dello Stato ma rivela piuttosto una violazione del principio costituzionale d'eguaglianza. La richiesta d'abolizione di questo privilegio è posta in nome di una laicità che si propone di essere in generale salvaguardia della giustizia.

Un esempio di simbolo religioso inopportuno è il crocifisso all'interno degli edifici pubblici. Al suo posto non dovrebbe esserci alcunché. L'assenza di simboli è a sua volta simbolo di laicità in quanto imparzialità dello Stato davanti a tutte le culture. L'ora di religione a scuola ( da abolire, altro che estendere al Corano ) è un esempio, congiunto, di simbolo religioso ( in quanto è opzionale ) e di lottizzazione clericale ed illegale della scuola con la designazione fuori concorso di insegnanti pagati dallo Stato.

In questi casi, che arbitrariamente ho definito di clericalismo in senso stretto o di religiosità simbolica, la laicità si riassume in definitiva nel rispetto stretto della legalità , nell'opposizione a questi ed altri privilegi ( che dire dei "clericalismi" ideologici, sindacali, confindustriali...,? ) La legge 40 o l'eutanasia sono invece temi laici " groziani " in cui l'azione laica è, allo stesso tempo, rappresentazione di una visione della vita filosoficamente opposta a quella religiosa e richiesta che tutte le posizioni coesistano su un piano di parità nello Stato laico.

Se si rintuzza, con la solita accusa generica del clericalismo, la pretesa ( e la presunzione ) della Chiesa di rappresentare tutti si rischia di mal rappresentare le profonde ragioni morali e filosofiche di talune istanze che dovranno comunque convivere con altre, religiose o meno. Del resto, si toccano temi in cui un po' d'umiltà non guasta. Sull'eutanasia, ad esempio, si può essere così certi di sé? Alla tragica prova dei fatti, nel momento del dolore e della disperazione, chi oggi è contrario all'eutanasia non potrebbe richiederla a gran voce, e viceversa?

Per me è necessaria una strategia linguistica differenziata. La polemica contro il Vaticano può far presa anche sui credenti disturbati dalla simonia dell'otto per mille, ma essere controproducente laddove i credenti riflettono sinceramente in coscienza ed in fede. Un voto di laicità, un voto difficile, profondo, giusto. Un voto per tutti - a dispetto di molti - che fa bene a tutti. Sono fiero di dare questo voto per la Rosa nel Pugno. Se ce ne saranno molti, di questi voti ne guadagneremo tutti, anche i nostri avversari di oggi. Proviamoci!

Trieste 29/03/2006 Fausto Cadelli