Solidarietà con Rivera

Il primo maggio il comico Andrea Rivera ha lanciato strali contro il Papa e la Chiesa dal palco della manifestazione di Cgil, Cisl e Uil. Questi strali non erano altro che il racconto della verità sui funerali negati a Welby laddove dittatori di ogni specie e assassini di ben altro calibro sono andati all'altro mondo con funzioni religiose, benedizioni e consacrazioni della Chiesa in nome di un'etica naturale e inscalfibile più vicina alla bestemmia che alla tolleranza.

Su questi fatti oggettivi si sono avute infami reazioni nonché ingiustificati e spropositati contrattacchi di Oltretevere. Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero, eppure il quotidiano della Santa Sede, l'Osservatore romano, dice che si è trattato di un atto di terrorismo. Ma da quando criticare il Papa o le gerarchie vaticane è un atto terrorista? Le critiche dovrebbero essere il sale della democrazia, ma il problema è che la Chiesa non è e non vuole essere democratica.

La verità è che la partita si gioca su quell'articolo 4 della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino che la Chiesa non ha mai voluto sottoscrivere: "La libertà consiste nel poter fare tutto ciò che non nuoce ad altri: così, l'esercizio dei diritti naturali di ciascun uomo ha come limiti solo quelli che assicurano agli altri membri della società il godimento di quegli stessi diritti. Questi limiti possono essere determinati solo dalla Legge".

Dunque la legge e solo la legge può limitare quei comportamenti che nuocciono ad altri. Una persona che non limita la libertà di altre persone deve essere libera di fare quello che vuole e ciò deve essere non solo legale ma anche etico in uno stato laico e democratico. Due gay che si sposano non pregiudicano la libertà di chicchessia, e quindi il matrimonio gay è etico e deve pertanto essere legale. E lo stesso riguarda il divorzio, l'eutanasia, il suicidio, e molto altro ancora.

Non è un paese normale quello in cui si confonde un attentato terroristico con l'esprimere un'opinione; quello in cui si mescola chi mira a terrorizzare con chi fa una battuta sulle scelte compiute dalle gerarchie vaticane. Non è un paese normale quello in cui allarma e mette in pensiero non chi imbraccia un bazooka ma chi impugna una chitarra.



Valter Beltramini
Radicali Italiani

Udine 08/05/2007