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Il Messaggero Veneto 13-02-2002

Della Valentina lancia l'area metropolitana Friuli-Veneto

Il presidente degli industriali pordenonesi anticipa i temi dell'assemblea con Galan, Tondo e il vicepresidente Fini

PORDENONE - E' sui fatti che ci si misura. Sulla capacità di tradurre obiettivi, più o meno ambiziosi, in solida realtà. E' questo dinamico Nord Est, di cui Friuli-Venezia Giulia e Veneto sono cuore, geografico ed economico, non sempre ha saputo agire coerentemente ed efficacemente, finalizzando il proprio operare all'ottenimento di risultati. Ne sono un esempio le infrastrutture carenti (A28 e Passante di Mestre per tutti), la litigiosità campanilistica, la difficoltà di contare a livello nazionale. Perché? Domanda che richiederebbe risposte articolate e complesse. Forse una parziale risposta sta nell'identificarsi in questo mitico Nord Est, dove si è consolidato un certo modello, vincente, di sviluppo economico, ma nel non aver agito come un'unica realtà. E dunque «perché non iniziare a ragionare in termini di un'unica grande area metropolitana, che va dal Garda a Muggia e da Tarvisio al Po?».

E' questa la proposta che l'Unione degli industriali della provincia di Pordenone, attraverso il suo presidente, Piero Della Valentina, lancerà nel corso della propria assemblea annuale, in programma il 19 febbraio nella sala congressi della Fiera di Pordenone. "Nord Est alla prova dei fatti. Friuli-Venezia Giulia e Veneto insieme per un'agenda di obiettivi", è il titolo appositamente scelto e sul quale saranno chiamati a dibattere il sottosegretario all'economia, Manlio Contento, e quello al lavoro e alle politiche sociali, Maurizio Sacconi, i presidenti delle due federazioni regionali degli industriali, Andrea Pittini per il Friuli-Venezia Giulia e Luigi Rossi Luciani per il Veneto, Giancarlo Galan e Renzo Tondo, presidenti delle due regioni, e Gianfranco Fini, vicepresidente del consiglio dei ministri.

Un percorso, quello scelto da Unindustria, che prosegue sulla direttrice avviata lo scorso anno, con il dibattito sul federalismo, «e che punta a coinvolgere le due regioni. E non - puntualizza Piero Della Valentina - perché Pordenone sia alla ricerca di una propria particolare "missione", ma forse perché questa provincia, area di cerniera tra due realtà, può costituire un punto di raccordo tra Veneto e Friuli-Venezia Giulia, e perché, sul campo, misura le difficoltà ma sa anche immaginare agevolmente quali possono essere le ricadute di un percorso di condivisione strategica»

Un ragionamento che si articoli a livelli sovraregionali, dunque, capace di coinvolgere la classe politica, ma non solo «Deve essere affidato - aggiunge Della Valentina - ad una sensibilità, sempre più acquisita, e che dev'essere patrimonio di tutta la classe dirigente di queste due regioni». Le domande che stanno alla base di un'iniziativa di ampio respiro come quella proposta da Unindustria, sono sostanzialmente tre, ma cruciali. «E' possibile immaginare di stilare insieme un'agenda delle cose da fare, dello sviluppo da immaginare? Se questo è possibile, e per noi la domanda è tautologica: non solo è possibile ma è necessario - chiosa il presidente degli industriali -, allora, una volta realizzata questa agenda, sarà conseguentemente più semplice andare ad agire per risolvere le difficoltà e gli eventuali contrasti. Infine, se riusciamo a creare la nostra agenda e, insieme ad essa, una consuetudine di incontro, tutto ciò dovrà diventare abitudine consolidata, metodo».

Non c'è nessuna lista predefinita, nessun «menu della cena», come lo definisce il presidente di Unindustria, ma solo una serie di appunti tratti dalla cronaca e dall'esperienza di chi vive e opera in questo territorio».

Elena Del Giudice