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Il Messaggero Veneto 12-02-2002

Raccolta di firme

Visentini (Uil): referendum contro la legge della Cdl

TRIESTE - La Uil scende in campo sulla legge elettorale: in una settimana fondamentale per il futuro della legge elettorale regionale, la segreteria del sindacato si schiera decisamente a favore dell'elezione diretta del presidente della giunta, misura non prevista dal progetto predisposto dalla maggioranza, e annuncia il proprio appoggio a un eventuale referendum abrogativo su una legge che non consentisse ai cittadini di scegliere direttamente il capo dell'esecutivo regionale. "Noi siamo assolutamente contrari alla proposta della maggioranza - conferma il segretario regionale della Uil Luca Visentini -, perché non prevede l'elezione diretta del presidente, e quindi la possibilità per i cittadini di scegliere chi li governerà". Per il sindacato la legge dovrebbe anche prevedere un premio di maggioranza e l'inserimento di meccanismi di controllo all'interno del consiglio, "quello che sta emergendo invece - aggiunge Visentini - è un accordo per salvaguardare l'esistente".

Il sindacato ha deciso di muoversi in due direzioni: "ci sono dissensi al progetto anche all'interno della maggioranza - spiega il segretario della Uil -, e rivolgiamo quindi un appello ai consiglieri perché votino contro al progetto." Un voto negativo del consiglio farebbe scattare la norma transitoria, inserendo d'autorità anche in Friuli Venezia Giulia la legge in vigore nelle regioni a statuto ordinario, che, se pur non ritenuta perfetta, è comunque gradita al sindacato.

La seconda azione ipotizzata, nel caso di voto favorevole sul progetto, è l'appoggio del sindacato, e delle sue strutture, alle forze che intendessero proporre un referendum abrogativo sulla futura disciplina elettorale. Visentini richiama la politica regionale anche ad un ragionamento più ampio: "bisognerebbe iniziare a discutere sulla legge elettorale, ma anche sulla devoluzione agli enti locali, il rafforzamento delle competenze, la specialità, tutti temi che stavano nella legge due del '91, e su cui non si è mai legiferato, tradendo anche lo spirito della specialità. La giunta avrebbe fatto bene a convocare il tavolo della concertazione su questi temi. Questa è una questione istituzionale più che politica, e riguarda i diritti fondamentali del cittadino. Non è un tema che possa essere considerato esclusivo appannaggio delle forze politiche. Mi stupisco che gli imprenditori non si siamo pronunciati sulla legge elettorale."

Alessandro Martegani