| Home | Documenti | Foto | Risultati elettorali | Forum FVG | Posta | Link |


Il Piccolo 12-09-2001

L’accordo sulla riforma lascia un problema irrisolto

Legge elettorale monca Sloveni senza seggio

TRIESTE - L’intesa raggiunta fra i partiti della maggioranza regionale sulla riforma del sistema elettorale ha lasciato per il momento impregiudicata la soluzione del nodo sul seggio da garantire a un rappresentante della minoranza slovena. L’intesa – che fa perno su un sistema proporzionale con sbarramento al 5 per cento, premio di maggioranza e indicazione sulla scheda del candidato presidente – dev’essere ancora perfezionata nei dettagli. Il vero e proprio accordo è stato perciò aggiornato a lunedì, per essere confrontato il giorno successivo con le opposizioni in seno alla competente commissione consiliare.

Residui dubbi riguardano l’entità dello sbarramento, che la Lega preferirebbe limitato al 4 per cento, anche se il commissario Zoppolato dichiara di non temere una soglia al 5 per cento, e il premio di maggioranza, che secondo il forzista Asquini potrebbe giungere, a seconda dei voti presi dalla coalizione vincente, a 33 o a 36 consiglieri. Quanto all’indicazione del presidente – che An voleva fosse invece eletto direttamente dai cittadini – è una soluzione (precisa ora l’onorevole Collino) che i finiani accettano solo come «punto di mediazione» pur rimanendo «presidenzialisti».

Tutta aperta invece la questione del seggio garantito agli sloveni. Da Forza Italia e Ccd viene prospettata l’ipotesi di una scheda separata per gli elettori che la richiedano presentandosi a votare. Ma il candidato sloveno più votato con quanti voti verrebbe effettivamente eletto? Il Ccd non propone sbarramenti, ma per la Lega occorre un limite, a evitare che un consigliere regionale spunti con una sola manciata di suffragi. Ed ecco l’ indicazione, in tal caso, di una soglia: almeno al 2 per cento, secondo Violino.

In realtà la Lega manifesta forti perplessità, protestando perché analoghe garanzie non si propongano anche per la minoranza tedesca e magari per quella friulana. E a sua volta An fa parecchia resistenza, per esempio proponendo un censimento degli sloveni. Gli ex popolari del Cpr, che in aula si sono federati col gruppo di Forza Italia-Ccd, insistono infine nel tentativo di far recepire a tutto il Centrodestra il concetto che il seggio garantito «è un atto di civiltà politica – come sostiene Gottardo – che peraltro discende da una precisa direttiva comunitaria, anche se nella norma transitoria approvata dal Parlamento questa garanzia non c’è: essa è stata “dimenticata” dall’accordo Collino-Di Bisceglie». In effetti neanche le sinistre vedono di buon occhio un distinto voto sloveno: gli elettori della minoranza dovrebbero continuare a scegliere i propri candidati nelle liste dei partiti.

g.p.