| Home | Documenti | Foto | Risultati elettorali | Forum FVG | Posta | Link |


Il Piccolo 22-10-2001

Massimo riserbo sull’operazione. Intanto elicotteri controllano le aree considerate potenzialmente a rischio

Alla Siot andranno soldati di leva

Si apre un problema logistico: dove ospitare i cento militari

Dovrebbe essere questione di pochi giorni l’emanazione del decreto con cui il governo darà di fatto il via al pattugliamento dell’oleodotto transalpino della Siot, indicato con uno degli obiettivi sensibili della città. A sorvegliare l’area dovrebbero essere militari di leva: da tempo infatti i reparti scelti sono impegnati nell’ex Jugoslavia, dove nelle prossime settimane saranno chiamati altri contingenti. I soldati impiegati per la Siot arriveranno probabilmente da fuori città, anche se nei giorni scorsi fonti militari avevano indicato come reggimenti coinvolti nell’operazione il Piemonte Cavalleria e il San Giusto. Nessuna conferma si è però avuta ieri da parte di quest’ultimo, mentre dal «Piemonte» è arrivata una decisa smentita.

In ogni caso caso, l’operazione Siot apre un primo problema di ordine logistico: si tratterà infatti di trovare una sede — naturalmente vicina all ’area controllata — idonea a ospitare i militari, da impiegare 24 ore su 24 in turni di sei ore con pattuglie automontate, in costante collegamento radio con i carabinieri della Compagnia di Muggia nel cui territorio di competenza si trova l’oleodotto.

Intorno all’operazione, come in occasione di precedenti emergenze (l’ultima, in ordine di tempo, è stata il vertice Ocse), vige il massimo riserbo. Il prefetto Vincenzo Grimaldi, che venerdì scorso aveva chiesto al ministero della Difesa l’eventuale possibilità di impiegare militari a presidio dell’ oleodotto, ieri era irreperibile: e il funzionario di turno nel palazzo di piazza dell’Unità ha fatto sapere di non essere al corrente degli sviluppi della situazione. «No comment» da parte del direttore generale della Siot Adriano Del Prete, ufficialmente in attesa di avere un colloquio con il prefetto. Bocche cucite sia in ambienti militari che in Questura.

Intanto, in questi elicotteri dell’Esercito stanno sorvolando i punti della provincia ritenuti a rischio. Una sorveglianza discreta, come del resto sarà quella alla Siot. A questo punto, inoltre, si può supporre che il contingente militare, in caso di necessità, possa venir utilizzato anche per presidiare l’area che ospiterà il vertice Ince, in programma dal 21 al 24 novembre. Al Forum economico parteciperanno capi di governo, ministri e oltre mille imprenditori provenienti da 17 Paesi dell’Ince: e dopo gli attentati dell’11 settembre dovrà essere un vertice all’insegna delle massime misure di sicurezza, come ha ricordato di recente il sottosegretario agli Esteri Roberto Antonione.

La Siot, considerata uno dei due obiettivi sensibili della nostra regione — l’altro è la base Usaf di Aviano — si estende su un milione duecentomila metri quadri, sui quali sono dislocati 32 serbatoi. Attualmente dà lavoro a 120 dipendenti attivi in turni che coprono le 24 ore. Al pontile di San Dorligo sono attraccate lo scorso anno 430 petroliere che hanno portato 35 milioni di tonnellate di greggio.