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Il Piccolo 19-04-2002

Il titolare della Sanità, a Trieste per il convegno mondiale sulla disabilità, traccia le linee della sua riforma: «Non ci sono più soldi, tentiamo con le fondazioni private»

Sirchia: «Salute per tutti tagliando gli sprechi»

«Daremo protesi fisse agli 800 mila italiani senza denti. Abbiamo una rete ospedaliera insensata»

TRIESTE - Non ci aveva mai pensato nessuno, ma adesso verrà posto rimedio. Se ne stanno occupando due ministri (Sirchia e Maroni) nonché lo stesso presidente del Consiglio, Berlusconi. Ci sono in Italia, ha detto ieri a Trieste proprio il titolare della Sanità, 800 mila cittadini senza denti costretti a mangiar male, destinati a problemi di malnutrizione e denutrizione, con conseguenti altri guai di salute. Il progetto allo studio è di fornire a tutti e 800 mila una protesi dentaria fissa, cioé un'operazione di implantologia, così da recuperare in una volta sola la dentatura mancante senza successivi problemi di controllo o di adeguamento di protesi mobili.

Per Sirchia quella di ieri, in occasione della conferenza internazionale sui nuovi criteri per misurare la disabilità, era la prima visita ufficiale a Trieste. Accompagnato dal presidente della Regione, Renzo Tondo, e dall'assessore alla Sanità, Valter Santarossa, il ministro ha lanciato un messaggio generale inequivoco: «Abbiamo il dovere di tagliare i rami secchi, la nostra rete ospedaliera è senza senso - ha detto -, mentre escludiamo milioni di anziani, quelli che hanno fatto le guerre per noi e ci hanno costruito il "boom" economico. Dobbiamo pensare a loro, non servire lobby e interessi di pochi». Ma per dare servizi (e ospedale) a domicilio occorre denaro. Il ministro ha citato i tagli, poi con chiarezza ha aggiunto: «Soldi in più? Non se ne parla. Rischiamo di uscire dall'Europa». E allora? Come si concilia il problema morale di una società «imbarbarita», dove «nessuno pensa a nessuno», con le casse vuote?

Non solo, Sirchia si pone con urgenza il problema dei ricercatori che scappano all'estero, dei fondi per la ricerca mancanti, dell'«eccellenza» medica in regresso e da ricostituire anche con «reti» ospedaliere (appena varata quella oncologica) «perché tra poco ci sarà la libera circolazione dei pazienti nella Ue, e se i nostri cittadini andranno all'estero, sempre lo Stato pagherà, e saremo finiti».

Un quadro fosco, dunque, dove sembra una buona «scommessa» al ministro la sperimentazione delle fondazioni, su modello - ha specificato - non solo americano, ma «francese, olandese, inglese...». In sostanza è l'ingresso di soldi privati per ora negli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (tre sperimentazioni nel campo oncologico, una di queste è il Cro di Aviano): «Solo denaro di mecenati - ha chiarito Sirchia -, di banche che statutariamente finanziano senza scopo di lucro. Gli Irccs sono rimasti fin qui penalizzati, corpi estranei per le Regioni. Con le fondazioni devono produrre attività, vendere ''know how'', portare profitti. >Autofinanziarsi». Modelli: la John Kennedy Foundation che gestisce impianti di petrolio, la Rockfeller Foundation che gestisce imprese e università. Tondo, cicerone rilassato e di buon umore, ha citato per il ministro i primati di questa regione: non solo la conferenza mondiale in corso, e il coordinamento nazionale seguito da Santarossa e dall'Agenzia, ma anche la prima e unica Consulta dei disabili attiva in Italia, che ha sede nella stanza attigua a quella dell'assessore così da concordare «politiche e non solo quattrini». E una parola speciale l'ha spesa per Vladimiro Kosic, il presidente della Consulta, disabile, ammirevole per «serenità di approccio ed elevato spessore culturale».

Gabriella Ziani