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Il Messaggero Veneto 30-05-2002

Rivoluzione informatica nelle aziende

I nuovi modelli sperimentati alla Snaidero sempre più diffusi nelle realtà friulane

UDINE - Un'indagine fatta un anno fa sul ricorso delle aziende friulane alle "nuove tecnologie" ha fatto emergere di sorpresa una bassa acculturazione informatica. Vi si constatava, in particolare, che il "sistema" Slovenia dava del filo da torcere al nostro, alla nostra scuola ma anche alla nostra imprenditoria.

Da allora è passato poco tempo, ma molta acqua sotto i ponti. La new economy ha perduto quell'alone chimerico che l'aveva fatta assurgere ai fasti di un re Mida che trasforma in oro quanto tocca; ma ha acquistato in concretezza, tant'è che proprio la "vecchia economia" se ne sta avvantaggiando, con progressione geometrica. Ne sa qualcosa la Snaidero, che da un anno a questa parte ha rivoluzionato modelli organizzativi e processi produttivi recuperando in efficienza e migliorando in efficacia. Costruendo un'unica piattaforma virtuale l'amministratore delegato di quell'azienda, Edi Snaidero, ispiratore di quella "rivoluzione", ha moltiplicato la capacità di dialogo con la rete distributiva e con i gangli produttivi all'estero. Così facendo, ha guadagnato margini significativi nella logistica giungendo a eliminare tutte le attività prive di valore aggiunto. Il risultato più appariscente (ma non è il solo) è la possibilità di trasferire automaticamente alle linee produttive il progetto di cucina "costruito" a misura di cliente nel negozio del distributore.

Il sapere informatico, da optional di dubbia necessità, è diventato dunque un "must", un dovere imprescindibile dalla competitività, cui fanno sempre più ricorso anche aziende come Pittini e Fantoni. Danieli, che anche in quest'ambito ha fatto da pesce pilota, utilizza le "nuove tecnologie" per mettere on line il dialogo tra i suoi centri di progettazione, uno dei quali in Germania. La tendenza alla delocalizzazione delle attività a elevata intensità di lavoro accentua questa esigenza e la allarga ad altre aziende, a macchia d'olio. La condivisione del sapere informatico è diventata un fattore decisivo per tenere il passo dei competitori e contemporaneamente alzare il livello di efficienza e la produzione di valore aggiunto del sistema.

È in quest'ottica che la storica azienda di Maiano ha promosso la partecipazione friulana a un seminario a Treviso organizzato da E-Tree, una delle realtà più sigificative del settore in Italia. Vi partecipano imprese come Generali, Zanussi, Benetton, De Longhi, Diadora e, dei friulani, oltre ai citati, il principe della sedia Calligaris. L'obiettivo è la ricerca di nuove possibilità di business e il miglioramento dei processi aziendali, sia sul versante produttivo che organizzativo. Si studierà se e come la grande rete può essere utilizzata come strumento di comunicazione e per il coordinamento delle varie branche aziendali, annullandone le eventuali distanze fisiche. L'esame di queste chances non sarà fatto soltanto sullo scenario presente, ma coinvolgerà anche il futuro a breve e medio raggio. Proprio su quest'ultimo, infatti, le aziende puntano la loro attenzione, consapevoli che la globalizzazione impone l'obbligo di utilizzare con coraggio e fantasia tecnologie ancora in itinere, in fase di sviluppo. Determinante sarà, sotto questo profilo, la visione di futuro che trarranno da questo simposio, anche in vista di un adeguamento a questa delle proprie risorse ed energie.

La rivoluzione informatica impostata dalla Snaidero sta quindi "contaminando" un po' tutto il tessuto industriale, in particolare il piccolo. «Questo tipo di tecnologia - spiega Andrea Tramontano del gruppo maianese - ha barriere d'ingresso molto basse» e i suoi benefici sono quindi a portata di mano anche delle piccole aziende. Per questo si crede che i semi piantati a Treviso non tarderanno a produrre buoni frutti, proprio in quell'ambito considerato la spina dorsale del sistema Friuli.