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Il Piccolo 09-03-2002

Intanto il presidente Melò si prepara a un vertice con il capo della giunta Tondo e con gli assessori Franzutti e Arduini

Passante di Mestre, Autovie accelera

Resta sul tappeto il problema del rinnovo della concessione: l'Unione europea pretende una gara

TRIESTE - Sottoposto a esame il lavoro svolto dal pool tecnico delle tre concessionarie autostradali, Autovie Venete, Venezia-Padova e Autostrade, per la stesura del piano finanziario del Passante di Mestre. Una verifica compiuta ieri a Roma dove all'Anas il presidente di Autovie, Dario Melò, e il direttore generale della concessionaria autostradale Riccardo Riccardi, il presidente della Venezia-Padova Lino Brentan, accompagnato dal direttore generale Costantini, e l'amministratore delegato della Passante di Mestre scpa, Di Marco, hanno illustrato i diversi aspetti e le diverse soluzioni che comporanno il piano vero e proprio che sarà consegnato formalmente al presidente della società statale presumibilmente la prossima settimana.

Un collegamento autostradale di 32 chilometri per 700 milioni di euro che si integra nel sistema della viabilità dello snodo di Mestre, tra A4 e A27 e tangenziale, da Quarto d'Altino a Mira, e che prevede la realizzazione di tre caselli e il riposizionamento delle attuali tre barriere che insistono sullo snodo di Mestre. Del corposo lavoro di progettazione finanziaria, sono state verificate le previsioni di traffico che interesseranno l'arteria e quelle di pertinenza della tangenziale, e quindi ipotizzato lo schema di tariffa ed i tempi di rientro del capitale investito. E' evidente che se l'Anas accetterà il piano, e non vi sono ragioni per cui questo non accada tenuta in debita considerazione la volontà politica di superare quel collo di bottiglia oggi rappresentato dallo snodo della A4, il valore dell'opera dovrà tradursi in un prolungamento della concessione per le tre società che si impegnano a rinunciare l'esazione su un tratto degli assi esistenti e investono una cifra considerevole nella realizzazione di un nuovo tratto (non una nuova autostrada), e quindi nell'adeguamento di assi esistenti.

La partita, com'è noto, si gioca su questo terreno: sulla definizione di nuove opere, relativamente alle quali la Ue vuole in gara le concessioni, e su interventi migliorativi di infrastrutture esistenti, rispetto alle quali il governo intende assegnare, alle concessionarie, una corsia preferenziale. L'iter procedurale dell'opera è lungo e complesso e non privo di ostacoli. La ratifica del piano finanziario, che oggi costituisce una tappa importante del percorso, segnerà il via alla progettazione vera e propria di quei trentadue chilometri d'asfalto che, negli intendimenti del ministro per le Infrastrutture Lunardi, ma anche dei presidenti delle Regioni Friuli Venezia Giulia e Veneto, Tondo e Galan, dovrebbero venire inaugurati nell'arco di sei anni.

Il Passante di Mestre è il tassello di un mosaico ancora più complesso e che prevede, per il Friuli Venezia Giulia, anche la realizzazione della terza corsia Mestre-Trieste, rispetto alla quale già esiste il placet per un breve tratto, già finanziato, mentre andranno reperite le risorse per la parte residua, ma più consistente, dell'intero investimento. Un progetto che rientra nel piano strategico di Autovie Venete, un piano approvato dal Cda e che sarà sottoposto all'esame dei soci, in primis la Regione Friuli-Venezia Giulia, socia di maggioranza della spa, nel corso dell'assemblea già convocata per il mese di aprile. Prima di quella data è previsto un incontro tra Dario Melò e il presidente della giunta Renzo Tondo, quasi certamente allargato all'assessore alle Finanze, Pietro Arduini, e a quello alla Viabilità, Franco Franzutti. Non viene ovviamente esclusa la possibilità che parte della copertura finanziaria del piano strategico (che supera il milione e 300 mila euro), non possa essere trovata attraverso un maggiore coinvolgimento del Veneto nel capitale sociale della spa.

Elena Del Giudice