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Il Messaggero Veneto 14-02-2002

Il presidente di Autovie venete ha strappato al sottosegretario un preciso impegno

Passante, il governo interviene sull'Ue

Martinat: chiederò una proroga delle concessioni per le maggiori infrastrutture

ROMA - Il governo Berlusconi scenderà in campo per fare sentire a Bruxelles le ragioni di Autovie Venete che vuole costruire il passante di Mestre, la terza corsia da San Donà a Trieste. Ma per farlo ha bisogno che la concessione all'esercizio delle tratte autostradali di sua competenza venga allungata. La promessa, preziosa soprattutto per il management di Autovie, è stata conquistata ieri a Roma durante la missione compiuta presso il vice ministro delle infrastrutture Ugo Martinat, mentore il senatore Giovanni Collino di An, che ha accompagnato il presidente Dario Melò, il direttore generale Riccardo Riccardi e il consigliere di amministrazione Gastone Parigi.

L'incontro è stato molto produttivo, chiosava a metà pomeriggio l' infaticabile Riccardi prima di prendere l'aereo per Venezia, dove era atteso assieme a Melò a una riunione dai partner tecnici per il passante, il presidente, è stato il commento del direttore ha raggiunto un altro traguardo importante. Sensibilizzare Martinat che ha ricevuto la delegazione regionale, al problema dell'allungamento della concessione, si può definire un passaggio fondamentale per poter sperare di portare a compimento tutte le opere messe in calendario per un importo complessivo di 3000 miliardi di lire, di cui il passante e la terza corsia sono tra le più celebri ancorché le piú a rischio dato che non sono inserite nel piano finanziario del '99. E ' andato a buon fine ieri anche il minivertice di Autovie, Venezia Padova e Autostrade, per il confronto dei dati sul volume del traffico, sui costi e le tariffe, elaborati per proprio conto da ciascuna concessionaria.

Al termine dei lavori a cui ha partecipato anche l'amministratore delegato di Autovie, Giuseppe Avanzini, Riccardi ha affermato che entro fine mese, massimo all'inizio di marzo, saranno conclusi gli studi, in cui sono impegnati un tavolo tecnico e uno finanziario, che verranno posti a base del piano economico del passante e quindi inviato all'Anas per l'approvazione, e qui sarà utilissimo l'impegno del governo per allungare la concessione autostradale in modo da ammortizzare l'opera in un tempo congruo, con vantaggio per la regione, fa notare Riccardi, che vedrà apprezzarsi la sua società. L'attuale concessione di Autovie, scade infatti nel 2017 e l'Anas l 'ha già a suo tempo prorogata grazie alla confezione di un corposo piano finanziario da 1300 miliardi di lire che sta cominciando adesso a staccarsi dalle secche politiche amministrativo in cui è stato incagliato da un paio di anni. All'epoca Bruxelles, ricordano fonti attendibili, aveva storto il naso, ma, costretta dal pressing italiano, aveva concesso la proroga dell' affidamento della gestione a chi la teneva da anni senza ricorrere alla gara con criteri europei.

Ora il vice ministro Martinat si impegna di fare passare nuovamente un allungamento delle concessioni che è fondamentale non solo per Autovie Venete ma pure per la Venezia-Padova che scade nel 2008, mentre Autostrade può stare tranquilla fino al 2038. Riccardi e Dario Melò fanno sapere poi che già qualche tempo il ministero alle infrastrutture ha iniziato una sorta di censimento delle opere che potrebbero essere considerate migliorative della rete già in esercizio. Martinat stesso lo annunciato durante una riunione all'Aiscat, l'associazione di tutte le autostrade in concessione, spiegando che questa sarà la linea difensiva di fronte alle prevedibili proteste dell'Ue, peraltro la Francia è riuscita a far passare la proroga a favore di una società di proprietà regionale. A Roma, presente anche il vice commissario dell'Anas, Papello, si è parlato pure del problema del lotto 29 dell'A28 su cui pesa un valutazione di impatto ambientale negativa, Martinat ha promesso che la questione verrà studiata per verificare le modalità più opportune per sbloccare l'opera e quindi portarla all'attenzione del consiglio dei ministri.

Maria Rita Branca