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Il Piccolo 10-04-2002

Indiscrezioni sui nomi: tra i papabili Lojk e un docente universitario

«Paritetica» bloccata, gli sloveni s'affidano a Tondo

TRIESTE - Gli sloveni protestano, incalzano, sensibilizzano, ma il problema rimane sempre sul tappeto, tale e quale. Il comitato paritetico per la minoranza resta al palo. Nessun segnale, da Roma, sulla designazione da parte governativa degli ultimi quattro componenti, fondamentali per avviare con tutti i crismi l'organismo. Di sicuro c'è solo che la faccenda non sarà all'ordine del giorno neanche della riunione di domattina del Consiglio dei ministri. Lo ha confermato la segreteria del ministro Giovanardi, ma la cosa era nell'aria già da giorni.

L'impasse è assoluta, dopo che il parlamentare di An Roberto Menia ha sollevato con un'interrogazione delle perplessità su quella che sembrava ormai la designazione assodata di Bogumil «Bogo» Samsa, ex direttore del «Primorski Dnevnik», gradito al sottosegretario Antonione, al presidente Tondo e, in genere, all'intero entourage di Forza Italia. Secondo le ultime indiscrezioni lo stesso Samsa sembra essersi ormai fatto una ragione della mancata nomina, così come Boris Gombac, dell'Sgps, che sembrava poter rilevarne il posto. Potenza di Menia o di chissà quale altra alchimia interna alla maggioranza di governo, ora si parla di uno sloveno, l'unico in quota An, il docente goriziano Alessio Lojk («Persona molto equilibrata e stimata, di destra ma in senso filosofico» sintetizza di lui Gino Maniacco, consigliere provinciale di An a Gorizia, mentre Adriano Ritossa, consigliere regionale di An fa dichiaratamente il tifo per lui). In alternativa (o in abbinata) ci sono molte voci riguardanti un non ben precisato docente dell'Università di Trieste, sempre in quota An.

Con il «paritetico» ancora di là a venire si cerca intanto di evitare il paventato ricorso al Tar di Skgz e Sso, dopo l'inclusione tra gli esponenti dell'associazionismo più rappresentativo di Alex Pintar dell'Sgps. Il ricorso, viene fatto notare, dilaterebbe ulteriormente, forse fino allo stesso affossamento, la stessa creazione del comitato. Nelle ultime settimane, a livello di trattativa informale, sembra essere circolata una proposta: «dirottare» Pintar quale candidato espresso dal governo e ripescare al suo posto il candidato originario, Jole Namor dello Skgz. Si farà?

Ieri, intanto, il presidente Tondo, ricevendo le delegazioni delle stesse Skgz e Sso, preoccupate per i ritardi e per il clima esacerbato culminato nell'abbattimento a Trieste della statua di Srecko Kosovel, ha garantito un intervento a Roma «per sollecitare - ha detto - la nomina dei rappresentanti governativi nella "paritetica", condizione ineludibile per una rapida realizzazione della legge».

Furio Baldassi