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Comunicato 18-03-2002

LEGGE ELETTORALE REGIONALE

I RADICALI: IL PRESIDENZIALISMO O E' AMERICANO O NON FUNZIONA

Un merito, per paradosso, la legge elettorale varata dal centro-dx sicuramente ce l'ha, ed è quello di aver convertito al presidenzialismo forze politiche fino a ieri lontanissime da un'ipotesi del genere, basta leggere i componenti del comitatone referendario.

La fulminante capriola di partiti che hanno sempre osteggiato qualsiasi forma elettorale che conducesse alla pericolosa "deriva totalitaria determinata dal presidenzialismo", ha davvero del miracoloso. Ora-afferma Gianfranco Leonarduzzi- appare naturale pensare che la nascita del comitatone pro referendum, ergo, pro Tatarellum, nulla abbia a che vedere con la legge elettorale per il semplice motivo che la legge emendata dal centro-dx non è certamente peggiore del Tatarellum : ambedue sono castelli di sabbia.

Il punto riconduce a puri interessi di bottega-continua Leonarduzzi- la ragione dello scatenarsi attorno all' elezione diretta del presidente è un inganno ben confezionato. La raccolta firme altro non è che un magnifico spottone di campagna elettorale.Un presidenzialismo serio o è all'americana o non è. Diverso è l'atteggiamento dei Radicali sulla questione. Appena verrà definita la legge elettorale regionale, i Radicali-afferma Leonarduzzi- raccoglieranno le firme contro la normativa di voto del prossimo anno con un referendum o proposta di legge, che abbia una natura chiara, trasparente, americana, affinchè il referendum si celebri a cavallo delle due tornate elettorali, 2003/2008. L'unico impianto di elezione diretta del presidente che funziona è solo quello americano.

I radicali- afferma Leonarduzzi- stanno pensando di contattare l'ex parlamentare Beppino Calderisi per definire e predisporre una riforma presidenzialista, maggioritaria, uninominale secca sul modello della proposta di legge nazionale appena depositata in parlamento. La soluzione più corretta in grado di sgombrare il campo dalle ipocrisie e da sistemi elettorali ambigui che nulla hanno a che vedere con il presidenzialismo.

Gianfranco Leonarduzzi