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Il Gazzettino 01-10-2001

OSSERVATORIO NORDEST

Rilevazione dell’Istituto Poster in collaborazione con la Cassa di risparmio di Padova e Rovigo Cresce il pubblico dei notiziari televisivi

Sei persone su dieci guardano almeno un telegiornale al giorno. Il Tg5 è il più visto, seguito dal Tg1

Cresce il pubblico dei notiziari televisivi nel Nordest. Cresce, in particolare, il numero di chi segue più di un telegiornale nell'arco dello stesso giorno, che supera la quota di sei persone su dieci. E' il TG5 il notiziario più visto nel Veneto e nel Friuli-Venezia Giulia, seguito a poca distanza dal TG1. Il TG3 si attesta invece, anche grazie all'abbinamento con l'informazione regionale, in terza posizione. Sono questi i risultati messi in luce, questa settimana, dal periodico sondaggio dell'Osservatorio sul Nordest, realizzato dall'Istituto Poster per conto del Gazzettino e della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, e diretto da Ilvo Diamanti. Ben il 61\% dei cittadini del Nordest segue i notiziari televisivi più di una volta al giorno; un altro 30\% almeno una volta.

I telegiornali sembrano dunque confermarsi, oggigiorno, come il principale canale informativo utilizzato dai cittadini; e il loro pubblico sembra espandersi ogni giorno di più. In poco più di tre anni la quota di chi dichiara un consumo marginale dell'informazione televisiva, già bassa agli inizi del '98 (14\%), si è ridotta di 5 punti percentuali. Solo il 9\% dei cittadini, dunque, afferma oggi di non vedere i telegiornali, o di seguirli solo saltuariamente. Ma ad essere cambiato, nell'ultimo periodo, è soprattutto l'utilizzo dell'informazione televisiva.

Mentre nel gennaio '98 poco meno della metà degli intervistati affermava di vedere più di un telegiornale al giorno, oggi tale quota sale di oltre 10 punti percentuali, attestandosi oltre il 60\%. In vetta alla lista dei notiziari più visti nel Veneto e nel Friuli-Venezia Giulia troviamo il TG5. Circa il 61\% degli intervistati ha affermato, infatti, di seguire il TG diretto da Enrico Mentana, in modo uniforme nelle due regioni. Seguono i tre telegiornali del servizio pubblico. Il TG1 si deve accontentare della seconda piazza, con il 54\%: sette punti di distacco dal notiziario di Canale 5 (5 nel Veneto, ben 11 nel Friuli-V.G.). In terza posizione troviamo il TG3, con il 34\%; un dato sul quale, verosimilmente, influisce in modo sensibile l'abbinamento con il TG regionale. Ce ne offre una conferma il valore molto alto nel Friuli-V.G. - 43\% contro il 30\% del Veneto -, dove la dimensione regionale assume una particolare rilevanza in virtù dello statuto autonomo.

Segue poi, a tre punti di distanza, il TG2, con il 31\%. Staccati troviamo poi gli altri due notiziari delle reti Mediaset: il TG4 di Emilio Fede, con il 16\%, e, scendendo di altri due punti, Studio Aperto, al 14\%. Non trascurabile appare anche il pubblico dei TG delle emittenti locali, che ammonta a circa il 10\% della popolazione del Nordest. Esiguo risulta, invece, il numero dei telespettatori di TMC News (di poco superiore all'1\%) - anche se, ovviamente, rimane tutto da valutare l'esito dell'avventura editoriale della neonata La7 e del relativo notiziario. Letti nell'insieme i dati analizzati fin qui nascondono fortissime differenze generazionali, che devono essere prese in considerazione se si vogliono comprendere appieno i cambiamenti in atto nei consumi dell'informazione televisiva. Innanzitutto, conviene segnalare come gli spettatori assidui dei telegiornali si trovino soprattutto nelle fasce più anziane della popolazione, quelle che trascorrono più tempo entro le mura domestiche e quindi, verosimilmente, davanti al piccolo schermo.

Quasi tre persone su quattro, al di sopra dei 65 anni, vedono il telegiornale più di una volta al giorno; il 68\% tra i 45 e i 64 anni. Tale quota si abbassa sensibilmente se consideriamo gli individui con meno di 45 anni: al di sotto di questa soglia è circa una persona su due a vedere più di un notiziario al giorno. Tra i più giovani cresce, di conseguenza, il numero di chi, per scelta o per necessità, ne vede solamente uno. Ma anche il numero di chi dichiara di vederli saltuariamente o di non seguirli affatto, che raggiunge il valore massimo - il 20\% - tra i giovanissimi, di età compresa tra i 15 e i 17 anni; un dato spiegato, probabilmente, dalla minore presenza in casa delle persone in questa fascia d'età; ma anche, possiamo supporre, dalla maggiore attrazione esercitata nelle nuove generazioni da altri media, come ad esempio Internet. Le differenze tra le generazioni appaiono molto marcate anche per quanto riguarda la scelta del telegiornale.

Mentre gli anziani - almeno per quanto concerne i programmi di informazione - sembrano propendere maggiormente per la televisione pubblica, i giovani paiono orientarsi nettamente verso le reti Mediaset. Per rendersene conto basta osservare l'andamento dei due principali telegiornali in base alla classe d'età dell'intervistato. Anche in questo caso il vero spartiacque sembra essere costituito dai 45 anni. Al di sotto di questa soglia il primo TG è di gran lunga quello di Canale 5, seguito da poco meno di sette persone su dieci, mentre il TG1 si deve accontentare del 40-50\%. Tra i 45 e i 64 anni di età la partita appare più equilibrata, con il TG1 che supera il TG5 di un paio di punti percentuali (63 contro il 61\%). Sopra i 65 anni, per contro, è il notiziario di RAI1 a conquistare nettamente la maggioranza degli ascolti, con il 65\% contro il 47.

Fabio Bordignon