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Il Messaggero Veneto 17-04-2002

L'assessore regionale accoglie alcune delle richieste sulla grande distribuzione formulate dall'Ascom

Megamarket, la Regione frena

Dressi: il regolamento si può rivedere. Zoppolato: salvare i piccoli esercizi

TRIESTE - L'assessore al Commercio Sergio Dressi ha inviato una lettera a Beppino Zoppolato, segretario di Lega Nord, nella quale promette di approntare misure correttive alla bozza dei regolamenti sulla grande distribuzione, intervendendo, se necessario anche sulla stessa riforma del commercio. L'impegno, controfirmato dal capogruppo di Forza Italia Aldo Ariis e da Roberto Molinaro del Cpr ha ottenuto il ritiro degli emendamenti al collegato alla Finanziaria che il Carroccio aveva già approntato per stoppare appunto lo sviluppo dei grandi centri commerciali sul territorio del Friuli-Venezia Giulia. Un dietro front che rappresenta un vittoria leghista? A sentire Zoppolato, che di solito usa toni solo se ha già ottenuto quello che voleva, parrebbe di sì.

"Noi non siamo talebani, non pretendiamo di far girare il mondo alla rovescia. Vogliamo però conservare sani i territorio e il tessuto della piccola imprenditoria commerciale, consentendo la sopravvivenza anche di esercizi a gestione familiare", dice il segretario padano. "D'altro canto mi pare che anche Ariis, Molinaro, e lo stesso Dressi siano consapevoli del fatto che non è giusto far sbarcare e proliferare in maniera incontrollata i grandi monopolisti delle vendite. Quindi la prima cosa da stabilire è il numero di centri di cui ha bisogno la nostra regione".

A sentire Dressi, però, c'è disponibilità al dialogo, cosa che però non significa pedissequa accettazione dei paletti posti dalla Lega. "C'è l'impegno a riflettere su un obiettivo condiviso, quello del contenimento delle nuove aperture dei centri. Già domani faremo una riunione in proposito, cercando di affrontare questo problema in maniera organica, e non con qualche emendamento spot come si è cercato di fare, ingenerando magari qualche piccola confusione", dice l'assessore, sottolineando però come le direttrici fondamentali della politica commerciale regionale non possano venir intaccate. "C'è una cornice che è data dalle direttive europee, e dal mercato, che in ultima analisi è il cittadino consumatore, che dev'essere in testa alle priorità. Se facessimo un sondaggio, chiedendo agli abitanti del Friuli-Venezia Giulia se sono favorevoli ai centri commerciali, credo che emergerebbe una netta prevalenza a favore dei centri commerciali. E se cercassimo di andar contro, sarebbero gli stessi consumatori a spostarsi un po', magari fuori dall'ambito regionale", nota ancora Dressi. "Rilevo peraltro che quanto intendeva perseguire la Lega non era un blocco tout court, ma il rispetto della volontà del territorio, chiaramente manifestata. Su questo cercheremo assieme le soluzioni, e credo che le troveremo".

Domani stesso, come detto, si vedrà quanto siano vicine o lontane le posizioni tra An e Carroccio. Un eventuale scontro tra i due alleati, peraltro, si riverbererebbe inevitabilmente sulle dinamiche del collegato. Così, come in maggioranza è già successo molte volte, l'incontro potrebbe mettere d'accordo tutti solo sulla necessità di prendere ulteriore tempo. Se dal confronto sortiranno dichiarazioni d'intenti generiche, vorrà dire che Polo, Lega e Cpr avranno scelto di pensare prima di tutto al collegato alla Finanziaria, in nome della realpolitik e di un vecchio adagio che potrebbe essere il motto di questa legislatura: a ogni giorno basta la sua pena.

Luciano Santin