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Il Piccolo 24-10-2001

Confermati sbarramento e premio di maggioranza, niente da fare per il seggio garantito agli sloveni. Oggi comitato ristretto al lavoro

Legge elettorale, presidente sul simbolo

Il nome del «prescelto» potrebbe finire così sulla scheda, senza scavalcare l'aula

TRIESTE - La via d'uscita per la nuova legge elettorale potrebbe essere questa: inserire il nome del candidato presidente all'interno di uno dei simboli stampati sulla scheda di voto. Sarebbe dunque con questa trovata che verrebbe risolto il problema dell'«indicazione» del presidente prima del voto.

Una volta stabilito che nel Friuli-Venezia Giulia il presidente della giunta regionale non debba essere eletto direttamente dai cittadini come nelle altre Regioni italiane, i partiti del centrodestra si stanno ora scervellando per trovare il modo di indicare comunque a priori il nome del candidato.

Il quale non può figurare stampato sulla scheda, in quanto ciò equivarrebbe a una forma di elezione diretta: infatti, il futuro Consiglio sarebbe così privato della propria discrezionalità di scelta; né potrebbe venir istituita la norma della sfiducia costruttiva, in quanto ­ se eletto «direttamente» ­ un presidente non può venir sostituito e bisogna ricorrere a nuove elezioni.

Così l'ennesimo vertice di maggioranza ­ presenti Forza Italia, Alleanza nazionale, Lega e Cpr ­ ha infine prodotto la seguente ipotesi: stampare sulla scheda accanto al simbolo di ciascun partito quello contenente il nome del presidente candidato dalla rispettiva coalizione.

Per il resto ­ alla vigilia di una nuova riunione del comitato ristretto cui la competente commissione consiliare ha affidato il compito di produrre una proposta che raccolga il maggior numero di consensi ­ il Centrodestra ha intanto confermato di voler sostenere un sistema proporzionale alla tedesca, con sbarramento, premio di maggioranza, sfiducia costruttiva, programmi e candidati presidenti indicati prima del voto.

Bloccata invece l'ipotesi di un seggio garantito per la minoranza slovena. La Regione non avrebbe infatti la competenza statutaria per legiferare in materia; e se ne dà colpa alla norma transitoria con cui il Parlamento ha imposto anche qui il sistema elettorale delle altre Regioni se il Friuli-Venezia Giulia non legifera diversamente, ma non ha modificato lo statuto regionale.

g.p

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