| Home | Documenti | Foto | Risultati elettorali | Forum FVG | Posta | Link |



Il Piccolo 04-02-2002

Concitati confronti oggi per Forza Italia e An, che cercano di compattare gli aderenti attorno alla contestata bozza

Legge elettorale, il giorno della scelta

Dressi smentisce Ciani: «Quel testo ci piace, non è da noi cambiare idea»

E intanto a Udine Saro «scarica» il sindaco Cecotti: «Non lo aspetteremo oltre, il candidato per le "comunali" del 2003 non sarà sicuramente lui»

TRIESTE - Forza Italia e An che si riuniscono nel pomeriggio in singoli conclavi che si preannunciano come alquanto agitati. L'opposizione che affonda con le sue critiche come il coltello nel burro. La maggioranza divisa tra l'emergenza dell'oggi, leggi Cartiera di Tolmezzo, e quella del domani, intesa come un testo di legge che potrebbe essere sbugiardato in qualsiasi momento, via referendum, dall'opposizione, Il boss azzurro Saro che «scarica» in diretta l'attuale sindaco di Udine, il quasi ex leghista Cecotti. Storie di ordinaria baruffa, in un centrodestra senza pace. E pronto, oltre a tutto, a smentirsi da un giorno all'altro.

Andando per ordine, c'è grande attesa attorno al summit azzurro che, a meno di improbabili, ulteriori cambiamenti di «linea», dovrebbe ratificare oggi la bozza del testo di legge elettorale emersa in commissione. Analoga scelta dovrebbe essere assunta da An, a sua volta in riunione regionale, e non si capisce dunque la sortita dell'assessore Paolo Ciani, che si è lasciato scappare, apparentemente, che il partito è pronto ad approvare l'articolato nell'aula consiliare, salvo poi, magari, appoggiare il referendum abrogativo, in virtù del noto gradimento del partito per il presidenzialismo. Peccato che un altro esponente e assessore di An, il triestino Sergio Dressi, smentisca tutto, parola per parola.

«Credo che Ciani sia stato frainteso ­ debutta Dressi ­ non ci sono altre spiegazioni. Siamo tutti convinti che è un'ottima legge, e non è da noi smentire una scelta... Il presidenzialismo? Quello è rimesso in discussione anche a livello nazionale, figurarsi...Semmai avremmo bisogno di una campagna di comunicazione vera, per spiegare alla gente che questo provvedimento è tutt'altro che negativo come viene fatto credere loro...». Prevedibile l'ironia degli avversari politici, affidata a una battuta del segretario regionale dei Ds, Carlo Pegorer. «Alla faccia della decantata autonomia e specialità - ironizza Pegorer - apprendiamo che la maggioranza regionale, incapace di decidere, e quindi fatto appello alla sovranità romana, sarebbe in procinto di ottenere il via libera nazionale per proseguire lungo la strada del pasticcio elettorale regionale».

Una scelta che, a detta dei diessini, conferma «i giochetti delle consorterie e dei gruppi di potere: fare e disfare le scelte per lo sviluppo della regione e per la sicurezza dei cittadini a seconda degli interessi da rappresentare». Legge elettorale a parte, a Udine si è aperto un altro fronte, quello delle future «comunali», che si svolgeranno a loro volta nel 2003. «Non intendiamo aspettare Cecotti-Godot»: lo ha detto Ferruccio Saro, coordinatore provinciale di Forza Italia, chiudendo ieri i lavori del congresso comunale del partito, che ha discusso, in particolare, delle strategie da seguire per il rinnovo del Consiglio comunale nel 2003. Saro, in particolare, ha ribadito di «non voler più aspettare» il sindaco Sergio Cecotti (Lega Nord), precisando anzi «che il candidato sindaco per la Casa delle Libertà non sarà sicuramente lui».

Il congresso ha finito per eleggere Fausto Deganutti coordinatore per la città di Udine. Il movimento azzurro ha ribadito di volersi presentare unito nella Casa delle libertà alle elezioni per il rinnovo del consiglio comunale nel 2003, ma «di non voler più aspettare Cecotti» che in questi mesi «è stato più volte sollecitato a scegliere se e in quale schieramento presentarsi». Se il buon giorno della Casa delle libertà si vede dal mattino...

f.b.