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Il Piccolo 07-11-2001

Presidente scelto con il voto palese, tra gli assessori almeno una donna. L' opposizione: «È un vero pasticcio»

Legge elettorale, c'è la bozza

Torna la doppia preferenza. Senza stipendio chi «tradisce»

TRIESTE - Beppino Zoppolato (Lega) e Roberto Molinaro (Cpr) hanno depositato ieri, a propria firma, la nuova proposta di riforma della legge elettorale elaborata dal Centrodestra in sostituzione di quella originariamente sottoscritta da Forza Italia-Ccd, Lega, Ppi e Rifondazione comunista (e perciò sostenuta, sulla carta, da 36 consiglieri su 60) e avversata da An, Ds, Verdi-Sdi e Pdci. Il nuovo testo, sul quale si è infine accordato il Centrodestra, è stato illustrato ieri al comitato ristretto - rappresentativo di tutti i gruppi politici - al quale, la competente commissione consiliare ha dato mandato di ricercare un'intesa la più ampia possibile. Il comitato si è aggiornato al 13 novembre per l'esame dei singoli articoli, che dovrebbe concludersi entro il mese affinché il provvedimento approdi in commissione a gennaio (e in aula, auspicabilmente, in febbraio).

Ed ecco una sintesi dei 63 articoli, in cui vengono distintamente trattati la forma governo, la materia elettorale vera e propria e gli strumenti referendari.

Forma governo.

La proposta fissa i rapporti fra giunta e Consiglio, accentuando la centralità di quest'ultimo sia per le azioni di indirizzo che di controllo: potrà fra l'altro approvare mozioni di censura nei confronti di singoli componenti la giunta e gli verrà attribuito un più incisivo potere d'indagine.

Presidente.

Il presidente viene eletto dal Consiglio con voto - ecco la novità - palese, dopo essere stato proposto da almeno un terzo dei consiglieri (due le votazioni a maggioranza assoluta e una terza, se nessun candidato supererà il quorum di 31 voti su sessanta, a maggioranza semplice).

Assessori.

E' il presidente a proporre la giunta, fino a un massimo di dieci assessori (non ve ne saranno più di supplenti), di cui potranno essere esterni fino a un massimo di tre (e in giunta, anch'essa eletta con voto palese, dovrà essere garantita la presenza di entrambi i sessi).

Sfiducia costruttiva.

Mozioni di sfiducia possono venir presentate da almeno un terzo dei consiglieri nei confronti del presidente, e anche di singoli assessori, purché vi sia la contestuale indicazione di una soluzione numericamente alternativa.

Elezioni.

L' indicazione del candidato presidente deve essere depositata in Corte d' Appello insieme alle liste, singole e di coalizione, e al rispettivo programma. A fianco del simbolo di partito o di coalizione dovrà figurare sulla scheda anche quello, o il motto, che contraddistingue lo stesso partito o coalizione (e nel quale inserire eventualmente il nome del candidato).

Norma antiribaltone.

Se un consigliere passa da un gruppo a un altro, quest'ultimo - se il cambio di casacca non viene legittimato dai capigruppo - perde il diritto al corrispettivo economico.

Preferenze.

Viene reintrodotta, asseritamente per favorire la candidatura di donne, la possibilità per l'elettore di esprimere due voti, anziché uno solo, preferenziali.

Sbarramento.

Il Centrodestra propone una soglia del 5 per cento (però «trattabile») anche per le formazioni interne alle coalizioni. Premio di maggioranza. Se la coalizione vincente totalizza meno del 40 per cento viene premiata con 33 seggi (su sessanta). E fra il 40 e il 60 per cento con 36 seggi; ma in nessun caso può superare i 39 seggi.

Referendum.

Se ne prevedono due abrogativi (di leggi e di atti amministrativi) e altrettanti propositivi (leggi di iniziativa) popolare o modifiche di confini comunali e provinciali).

Reazioni.

Ds: «Così si nega ai cittadini la possibilità di eleggere direttamente il presidente e si ripristinano le preferenze plurime, origine di fenomeni degenerativi e già abrogate da un referendum». Pdci: «È sparito il seggio garantito per la minoranza slovena». Nuovo Psi: «E' un pantano istituzionale».

g. p.