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Il Piccolo 27-04-2002

Incontro a Trieste tra i presidenti Tondo e Jakovcic: messi a disposizione della vicina contea gli uffici di rappresentanza nella capitale europea

Friuli Venezia Giulia e Istria insieme a Bruxelles

Oltre all'«alleanza politica» discussi i progetti comuni in campo economico e nei collegamenti

TRIESTE - Friuli Venezia Giulia e Istria insieme a Bruxelles per tutelare i propri interessi in Europa. Il presidente Tondo ha messo a disposizione del collega Jakovcic gli uffici nella capitale comunitaria. Un passo di grande valenza politica perché costituisce un tassello di quella Euroregione che dovrebbe favorire la crescita economica e culturale di un'area che comprende ovviamente anche Carinzia, Veneto e Slovenia, almeno la zona costiera.

C'è un'ottima intesa tra i presidenti del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, e dell'Istria, Ivan Nino Jakovcic, che si sono incontrati ieri nel Palazzo di piazza Unità. Un rapporto suggellato da un confidenziale «tu» che promette un'accelerazione alla collaborazione tra le due regioni, nata con il protocollo siglato nel '99 dall'allora presidente Roberto Antonione. Ma se presentarsi assieme a Bruxelles ha un significato politico, ci sono anche contenuti concreti nei rapporti bilaterali. I presidenti li hanno illustrati soffermandosi sia su quanto fatto sia su quanto c'è da fare. In ordine al primo aspetto sono già operativi: l'assistenza ai malati oncologici istriani al Cro di Aviano, la «Summer School», accordi in tema di protezione civile e la legge del Friuli Venezia Giulia per la tutela del patrimonio artistico italiano in Istria. Riguardo al secondo sono soprattutto i settori economico e dei trasporti a interessare.

E i trasporti sono un nodo importante perché le due regioni non sono a contatto diretto: nel mezzo c'è quella fetta di Istria slovena che frena tante iniziative, dall'autostrada Fiume-Trieste alla prosecuzione sempre verso la città giuliana della Ipsilon istriana. Insomma la Slovenia va coinvolta, anche se, ha spiegato Tondo, Lubiana dialoga più volentieri con Roma che con Trieste e non esiste di la una realtà regionale con la quale confrontarsi. Problemi comunque che potranno essere discussi nel summit di Euroadria che Jakovcic vuole organizzare per settembre o ottobre in Istria. Sempre in tema, se ci sono difficoltà via terra vanno sviluppati i collegamenti via mare. In proposito è stato sollecitato l'avvio della linea traghetti tra San Giorgio di Nogaro e Umago. Tutto sarebbe pronto, e soltanto intoppi burocratici impediscono le partenze. I presidenti hanno affidato a un tavolo tecnico la soluzione e fra quindici giorni si telefoneranno per verificare quanto fatto.

Riguardo all'economia Tondo e Jakovcic hanno parlato della creazione di una zona industriale mista aperta alla partecipazione dell'imprenditoria veneta e delle «multiutilities», le società di servizi tipo Acegas che potrebbero investire in Istria. Che l'interesse su questi argomenti fosse vivo lo dimostrano le delegazioni che hanno acompagnato i presidenti. Per il Friuli Venezia Giulia: l'assessore Paolo Ciani, copresidente del gruppo di lavoro misto, i collaboratori di Tondo, Pellegrini e Colautti, quest'ultimo anche nella sua veste di consigliere di Finest, i presidenti di Trieste Trasporti, Fabio Neri, dell'Amga, Antonio Nonino, e dell'Apt Gorizia, Paolo Polli, i rappresentanti di Unioncamere, Informest, Autovie Venete ed Isdee. Mentre per la regione istriana hanno partecipato il vicepresidente Giuseppe Rota, i membri della giunta regionale Darko Lorencin, Giankarlo Zupic e Lido Sosic.

L'incontro di ieri è servito a fare il punto sullo stato dell'arte e si ripeterà tra sei mesi. Tondo e Jakovcic hanno infatti stabilito di vedersi almeno due volte l'anno, ma di sentirsi molto più spesso, almeno ogni due settimane, proprio per verificare come si evolvono i progetti comuni: primo appuntamento telefonico quello, accennato, per smuovere il traghetto San Giorgio di Nogaro-Umago.

Pierluigi Sabatti