| Home | Documenti | Foto | Risultati elettorali | Forum FVG | Posta | Link |


Il Piccolo 05-10-2001

La legge per il risarcimento dei beni abbandonati prevede la consegna dei moduli entro il 2 novembre prossimo

Indennizzi agli esuli, chiesta la proroga

Codarin a Tondo: «Tempi troppo stretti per confermare le domande»

Scade il 2 novembre prossimo il termine per la conferma delle 34mila domande presentate dagli esuli giuliano-dalmati per rientrare in possesso dei beni abbandonati ma solo una parte dei profughi è riuscita a completare le pratiche per il ministero del Tesoro: lo ha detto il vicesindaco di Trieste, Renzo Codarin, al presidente del Friuli-Venezia Giulia, Renzo Tondo.

Codarin, che è anche presidente dell'Associazione Venezia Giulia e Dalmazia, dopo aver ricordato che il termine è stabilito dalla legge nazionale 137 varata la scorsa primavera dal governo Amato, ha spiegato che la legge «è un provvedimento legislativo che, senza tener conto dei tempi tecnici necessari, ha concesso appena sei mesi per la conferma delle domande. C'è poi il fatto - ha aggiunto - dell' obiettiva carenza di personale qualificato di cui l'Associazione dispone per far fronte alle esigenze degli esuli (tutte persone ormai anziane) che ad essa si rivolgono per ottemperare correttamente all'obbligo burocratico». Confermando che l'Anvgd «non va lasciata sola in un momento tanto delicato», Tondo ha dato la sua disponibilità all'individuazione di una soluzione concreta al problema della carenza di personale.

Per quanto riguarda invece il rinvio della scadenza fissata per il 2 novembre, il presidente della giunta ha manifestato l'intenzione di chiedere ufficialmente al presidente della Conferenza della Regioni, Enzo Ghigo, il suo sostegno presso il governo per garantire all'Anvgd e agli esuli una proroga di almeno sei mesi. In merito alla compilazione dei moduli, vale la pena ricordare che, come disposto dalla normativa, non è necessario ripresentare la documentazione. In caso di più proprietari o eredi di uno stesso immobile, per attivare l'indennizzo è sufficiente che la domanda venga riconfermata anche da uno solo degli aventi diritto. I rimborsi che verranno attivati ammontano a 400 miliardi in tre anni, suddivisi in questo modo: 140 miliardi nel 2001, 170 miliardi nel 2002, 90 miliardi nel 2003. Più altri 40 miliardi all'anno a partire dal 2004, fino ad esaurimento della liquidazione degli indennizzi.

Il calcolo e l'erogazione dei fondi (che, fra l'altro, non saranno soggetti a tassazione) verranno effettuati dagli uffici del ministero del Tesoro. In caso di restituzione del bene da parte degli Stati successori della ex Jugoslavia (Slovenia e Croazia), il diritto all'indennizzo verrà meno.

Per quel che riguarda invece la quantificazione dell'indennizzo la norma prevede che i beni che nel 1938 erano valutati fino a 100 mila lire vengano oggi moltiplicati per 350. Da 101 a 200 mila per 150, da 201 a 500 per 50 e così via fino ad arrivare al parametro 5 milioni che va moltiplicato per 10.