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Il Gazzettino 10-11-2001

Imprese-Antonione, vertice "segreto"

Cena all'Assind tra i big dell'Industria e il viceministro: nasce un "caso" dall'esclusione di Tondo

Studi di Telefriuli, ore 21 di giovedì sera: il presidente della Regione, Renzo Tondo, discute dei primi cento giorni della sua giunta con Adriano Biasutti, il presidente della Friulia Franco Asquini, il segretario regionale della Cgil Paolo Pupulin, i consiglieri regionali Bruna Spetic e Gianfranco Moretton. Unparterredi tutto rispetto. Se non fosse che contemporaneamente, nella foresteria dell'Associazione industriali di Udine, arrivano le prime portate di pesce su un tavolo attorno al quale siedono i big dell'industria friulana - dal padrone di Casa Adalberto Valduga al patron della Danieli Benedetti, dal presidente della Confindustria regionale Pittini a Fantoni - con il viceministro degli esteri (e predecessore di Tondo), Roberto Antonione e il direttore del "Messaggero Veneto", Sergio Baraldi. Tondo avrebbe forse considerato più "pertinente" la sua presenza a quel tavolo, se solo fosse stato invitato. Se solo avesse saputo. Ma la visita lampo di Antonione, che da qualche settimana è anche numero due di Forza Italia, è stata preparata con grande riservatezza dagli imprenditori friulani, tanto da suscitare qualche irritazione negli ambienti della Regione, e non solo.

Anche il deputato forzista Ferruccio Saro, che come Tondo non era stato informato del "vertice" a tavola, non l'ha presa affatto bene, secondo alcune indiscrezioni (lui si limita a dire: «Una cena con Antonione? Non ne so nulla»). Soprattutto considerando il fatto che a quel tavolo, ad accompagnare il menù di pesce non poteva mancare un altrettanto sostanzioso menù politico-economico che va dal futuro di Autovie Venete a quello dell'aeroporto, sullo sfondo delle "inquietudini" dei grandi imprenditori regionali, che non vogliono correre il rischio di nuove colonizzazioni dal Veneto o da dovunque arrivino.

Considerando poi che da qualche tempo gli imprenditori battono con forza sul tasto del "vuoto di potere", della mancanza di interlocutori nel Palazzo di Trieste, la lettura dell'incontro con Antonione diventa quasi automatica e riassumibile in due parole due: Regione scavalcata.

M.P.