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Il Piccolo 14-09-2001

Ieri a Pörtschach l’atteso vertice tra la giunta del Friuli-Venezia Giulia e gli amministratori della Carinzia. Il discusso padrone di casa si vota alla nonviolenza

Haider punta sulla pace. E Tondo è con lui

Proposta un’ipotetica area di fratellanza comprendente l’Istria. Finest: porte aperte alla collaborazione con Klagenfurt

Dall’inviato

PÖRTSCHACH Pace, cooperazione e fratellanza. Renzo Tondo trova la sua Woodstock sulle sponde del lago di Wörth, anfitrione un Jörg Haider ultimamente convertitosi alla causa del buonismo. Nei giorni dell’ira e del generale, mondiale, senso di stordimento del dopo-New York, Friuli-Venezia Giulia e Carinzia confermano un’amicizia di vecchia data, intoccata anche nel periodo di massima impopolarità del discusso presidente di casa. E lo fanno lanciando un’idea che in altre stagioni suonerebbe un po’ demagogica: fare dell’area comune una vera «regione di pace», con scambi di iniziative che partirebbero a livello sportivo e di fitness, coinvolgendo nell’ iniziativa altre regioni e nazioni limitrofe come Veneto e Slovenia e più in là, parola di Haider, la stessa Istria.

«Una prima risposta al dopo New York – annota il presidente carinziano, che ha aspettato prussianamente le 10 in punto per dare il via al minuto di silenzio previsto su scala planetaria dopo i massacri del World Trade Center e del Pentagono – sta proprio in questo nostro progetto, sul quale verrà formato un apposito gruppo di lavoro. Non bisogna dimenticare che ancora all ’inizio dello scorso secolo nella nostra area erano aperti vari tipi di conflitti. Di qui la nostra iniziativa, rivolta principalmente ai giovani, per dimostrare nei fatti che dove c’è stabilità sociale e pace non ci sono né terrorismo né violenza». A seguire, con Tondo ad annuire vigorosamente, scatta anche l’invito «ai tanti, poveri orfani creati dai fatti americani» a essere i primi ospiti di questa euroregione della tolleranza.

È in effetti, quello tra i due presidenti, un vero minuetto all’insegna dell ’amore universale. Oltre che a propugnare cent’anni di tranquillità, le due regioni vicine si dicono pronte a impegnarsi anche sul fronte della ricerca tecnologica, dell’innovazione e dell’aiuto alle imprese (progetto numero 2) per il quale verrà creata una società mista composta dalla partecipata regionale Finest e dalla locale Baweg e dimostrano infine di condividere fino in fondo la possibilità di pacchetti turistici integrati, dalle Alpi al mare, che potrebbero essere offerti sul mercato col marchio delle «Alpi meridionali». Per mettere nero su bianco tanta e tale buona volontà manca solo l’ennesimo protocollo, sul quale, però, stavolta si va con i piedi di piombo. Il testo esiste già e, anzi, è stato fatto circolare, ma Tondo non vuol ricadere nell’errore commesso dal suo predecessore, Roberto Antonione, che lo aveva ratificato, salvo poi vederselo rimandare indietro dal governo, che sulla materia ha competenza primaria. Antonione, comunque, stavolta è dall’altra parte della barricata e, assicura Haider, il fatto che sia sottosegretario agli Esteri «è un bene per tutti».

Sul lago dorato dal sole, gli assessori presenti (dei nostri marcano visita Ciriani, Santarossa e la Guerra, non coinvolti nei piani in discussione) sono costretti loro malgrado a fare tappezzeria. I progetti Interreg, a loro volta presenti nell’ordine del giorno, saranno infatti oggetto di discussioni successive, ma la loro dotazione finanziaria non trascendentale (il Friuli-Venezia Giulia mette sul piatto circa 28 miliardi, la Carinzia una ventina) ha costretto le commissioni miste a darci giù di tagli già ieri pomeriggio. Tra le opere finanziabili, secondo alcune indiscrezioni, sembrano in pole position un progetto di pista ciclabile Alpi-mare che sfrutta il percorso della vecchia ferrovia, ben avviato quello relativo alla Scuola forestale di Paluzza e molto gettonati da entrambi i partner quelli relativi allo scambio di insegnanti di madrelingua che dovrebbe realizzarsi prossimamente nell’avvio di una scuola bilingue, tedesco-italiano, a Klagenfurt, dove già la richiesta di corsi è notevole.

Concordano, infine, Haider e Tondo anche sulla tempistica da assegnare ai vari interventi («Due, tre anni – anticipa il presidente del Friuli-Venezia Giulia – mi sembrano un lasso di tempo ragionevole») ammainando bandiera bianca solo sulla possibilità di riproporre almeno nel prossimo decennio l’ iniziativa dell’Olimpiade comune. «Non credo – ammette Haider – che sia realisticamente possibile riparlarne prima del 2014». E poi via, nel padiglione fronte lago, per un pranzo che sancisca la rinforzata collaborazione, e una promessa del carinziano: «Sarò da voi in ottobre». Ma l’impatto della notizia fornita da Jörg, uomo di pace, non è certo quello di non troppi mesi orsono.

Furio Baldassi