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Il Messaggero Veneto 03-03-2002

Accelerata sulla Fondazione tra Veneto e Friuli

La visita di Berlusconi a Trieste suggellerebbe l'accordo tra gli imprenditori prefigurato durante la cena di Buttrio

TRIESTE - Il patto per lo sviluppo tra Veneto e Friuli con la costituzione di una task-force economico-manageriale affidata al diplomatico Picco, come preventivato nel summit di villa Dragoni, a Buttrio, potrebbe essere anticipato e diventare operativo con la visita del Premier Berlusconi a Trieste. La notizie è trapelata ieri in ambienti imprenditoriali e ha mantenuto, com'era intuibile, il carattere dell'ufficiosità. Ma al di là di un comprensibile riserbo, le aspettative di un rafforzamento tra i due sistemi industriali sembrano aver trovato nuovo alimento dopo l'incontro sulle colline di Buttrio, quando trenta imprenditori delle due regioni, ospiti di Marina Danieli, aprirono la strada a un comune progetto di sviluppo per il Nordest come da tempo era negli auspici dei capitani d'industria, forse un po' inascoltati dalla politica. Berlusconi sarà a Trieste il prossimo fine settimana per incontrare il premier tedesco Schroeder. Nell'arco di queste giornate, gli imprenditori veneti e friulani avranno modo di suggellare l'accordo per un comune progetto di sviluppo.

Alla cena di Buttrio, come si ricorderà, avevano partecipato il sottosegretario Antonione, garante del rapporto con il Governo Berlusconi, il presidente del Veneto Galan, testimone dello strappo ormai ricucito tra le due realtà politiche ed economiche e il presidente friulano Renzo Tondo per salutare l'avvio di una sinergia tra le due realtà. La serata si era articolata sulle relazioni del presidente degli industriali di Udine, Adalberto Valduga, che ha preso atto dell'intento condiviso di coordinarsi per rafforzare il Nordest; e del diplomatico friulano Giandomenico Picco, che aveva disegnato il quadro internazionale dopo l'11 settembre, prospettando opportunità e rischi. Tondo, Galan e Antonione aveva cosí suggellato il riavvio del processo di sviluppo in comune salutato da Valduga, che in apertura, aveva espresso l'augurio che l'imprenditoria friulana e quella veneta, nel rispetto delle reciproche diversità e autonomia, sappessero avvicinarsi e coordinarsi per "fare sistema" e competere meglio sui mercati internazionali.

Valduga aveva ricordato che la riunione di Buttrio era stata voluta dai rappresentanti delle imprese delle due regioni «perché abbiamo problemi simili, siamo due territori contigui, che si caratterizzano per una rete di piccole e medie imprese che hanno analoghi problemi di crescita di dimensione per poter competere meglio e conquistarsi una quota di mercato». Valduga aveva anche rilevato che «si sta creando una situazione interessante, perché finora la nostra regione ha sofferto per una non adeguata proiezione nazionale in campo finanziario, politico ed economico. Ora comincia ad avere punti di riferimento nel governo nazionale, di grande prestigio, con incarichi di rilievo», come testimoniato dal ruolo assunto dal senatore Roberto Antonione, con il sottosegretariato agli Esteri, ma anche con il prestigioso incarico di partito che lo vede al vertice organizzativo di Forza Italia. Riferendosi al senatore e al presidente del Veneto Galan, Valduga aveva sottolineato che l'imprenditoria friulana e veneta ha ora «interlocutori credibili ai quali rivolgerci. Tanto piú che le nostre regioni dispongono di due governi omogenei a quello nazionale, il che faciliterà senz'altro il dialogo tra l'esecutivo Berlusconi e le giunte regionali».

Il presidente del Veneto, Galan aveva sottolineato che «Veneto e Friuli hanno questa grande opportunità di lavorare insieme. Qui c'è il meglio dell'imprenditoria: se non vogliamo essere marginali, abbiamo il dovere di giocare insieme la partita. Abbiamo tanti competitori, a cominciare dalla Lombardia. Vogliamo essere la porta tra l'Est e l'Ovest? Costruiamo insieme le grandi infrastruture». Galan aveva poi invitato a riflettere sulla necessità di integrare i sistemi portuale e aeroportuale e il sistema stradale e sul fatto che «un ruolo fondamentale lo gioca non solo la politica, ma anche l'imprenditoria. Bisogna fare che queste migliori intenzioni diventino pratica quotidiana. Questo è il motivo per cui siamo qui: per costruire qualcosa che guardi al futuro e vada anche ristrutturato. Personalmente non potrò che adoperarmi perché ciò avvenga». Per parte sua il presidente della giunta Tondo aveva rilevato che «il Friuli è pronto a giocare la sfida della competizione».