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Il Messaggero Veneto 01-10-2001

Friuli, 135 miliardi per la cooperazione a Est

Il bilancio di Finest conferma l’apertura ai nuovi mercati. Russia e Romania i partner piú forti

PORDENONE - Sfiorano i 135 miliardi gli impegni attivi netti deliberati da Finest (la finanziaria per la coop erazione con l'Est con sede a Pordenone), a partire dal ’93. Un andamento in costante crescita, che ha subito una vera e propria impennata dopo il ’98 (era attestata all'epoca sui 60 miliardi), da quando, cioè, si è insediato il nuovo consiglio di amministrazione. I motivi dell'incremento sono stati spiegati dal direttore della finanziaria, Lesley Paul Mahdjoubian durante il convegno di Villa Manin di Passariano durante il quale sono state presentate le ultime novità in tema di copertura assicurativa sui rischi politici e commerciali all'estero, sportello unico per l'internazionalizzazione e fondi chiusi di investimento.

«Drastica riduzione dei tempi di deliberazione (da uno a due mesi al massimo), concentrazione degli sforzi di promozione dell'attività di Finest e apertura alle piccole imprese (sotto i cinque miliardi di fatturato), sono stati gli elementi decisivi che hanno fatto decollare l'operatività della Finanziaria» - ha spiegato il direttore Mahdjouibian, che facendo un preciso riferimento alle operazioni deliberate nel periodo 1998-2000, ha fornito alcune percentuali significative. Nel periodo 98/99 (come riferimento viene preso l'anno fiscale, che va dal luglio al giugno successivo) quasi il 60% delle operazioni riguardavano le medie imprese e il 40% le grandi. Le piccole imprese, praticamente, nemmeno esistevano. Il loro ingresso, massiccio, arriva l'anno dopo. Nel periodo 1999-2000 le operazioni con le piccole realtà imprenditoriali, raggiungono circa il 46% sul totale delle deliberazioni, seguite da quelle con la media impresa che si attestano sul 24% e con la grande che non arrivano al 20%.

I dati riferiti all'anno in corso, ancora incompleti, indicano una sostanziale parità fra piccola e media impresa e un mantenimento della posizione per la grande.

Interessante la distribuzione per Paese degli interventi, che, nel periodo 1998-2001 vedono la Russia, con il 23%, tallonare la Romania (detentrice del primato con il 25% delle operazioni) a dimostrazione del forte recupero dell'interesse degli imprenditori per quel mercato. Seguono a ruota Croazia (18%), Ungheria (12%), Slovenia e Polonia con il 6%, Repubblica Ceca con il 4%, Bosnia con il 2% e infine la Bulgaria con l'1%.

La meccanica è il comparto più rappresentato (28%) seguito dal tessile (15%), dall'edilizia (11%), dai servizi (10%), proseguendo via via, in misura sempre minore, con il legno, la chinica, l'agricoltura, il commercio e i servizi fino alla pelletteria con l'1%.

«Siamo piú che soddisfatti dei risultati ottenuti - ha commentato il direttore di Finest - anche perché, pur trovandoci a utilizzare uno strumento tutto sommato "datato" (la finanziaria, infatti, a differenza delle merchant bank, partecipa passivamente, con un massimo di intervento pari al 25% del capitale sociale e richiede le garanzie in Italia), siamo riusciti a imprimere un'accelerazione notevole alla nostra attività. Ma i progetti piú consistenti sono ovviamente rivolti al futuro».

«Il Nord Est, inevitabilmente, soffrirà ancor di più la recessione dopo i tragici avvenimenti dell'11 settembre negli Stati Uniti» - ha ammesso. «Il calo della domanda e la crisi degli investimenti privati richiederà un intervento deciso proprio da parte di strutture come le nostre, per questo ci stiamo attrezzando».

Gli strumenti ci sono, secondo il direttore di Finest, a cominciare dalla Legge sui Balcani e i finanziamenti a disposizone, almeno per i prossimi due-tre anni, pure. «Proprio questa legge - spiega - ci consente il lancio di un Fondo chiuso di investimento costituito appositamente per sostenere la partecipazione delle imprese del Friuli-Venezia Giulia ai programmi di ricostruzione della Serbia». Si tratta di un fondo che avrà una dotazione iniziale compresa fra i 20 e i 30 miliardi e finanzierà i progetti concorrendo fino a un massimo pari al 25% della sua disponibilità complessiva.

Raffaella Mestroni