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Il Messaggero Veneto 20-04-2002

Fincantieri verso la privatizzazione

Intervento liquidatore Ciucci a un convegno a Trieste

TRIESTE - Con le privatizzazioni di Tirrenia e di Fincantieri l'Iri potrà considerare concluso il processo di privatizzazione delle aziende a partecipazione statale e, di conseguenza, il proprio compito: è quanto ha detto ieri, a Trieste, il direttore generale e liquidatore dell'Iri, Piero Ciucci. Attualmente l'Iri controlla soltanto tre grandi società. Erano sette nel giugno del 2000, quando l'istituto è stato messo in liquidazione. Il progetto, predisposto dal ministero dell'economia, prevede la dismissione di tutte le attività, oltre al successivo ripianamento delle residue passività, entro il 2003.

«L'Iri ha ormai assolto gran parte del mandato che gli era stato attribuito», ha spiegato Ciucci. «Le nostre privatizzazioni negli ultimi otto anni - ha aggiunto - hanno determinato proventi per oltre 60 miliardi di euro, interessando circa 800 società. Oltre a Fincantieri, il prossimo obiettivo sarà la privatizzazione della Tirrenia, la società che gestisce il cabotaggio in Italia, prevista per il prossimo anno». Il libro bianco dell'Iri intitolato «Le privatizzazioni in Italia 1992-2000», presentato ieri a Trieste, descrive con precisione gli eventi che hanno scandito l'avvio del processo di privatizzazione, avvenuto tra l'estate e l'autunno del 1992: la messa in liquidazione di due grandi entità come l'Efim e la Federconsorzi, la svalutazione del 30 per cento della lira e la trasformazione degli enti pubblici in società per azioni. «Con Fincantieri e Tirrenia - ha sottolineato Ciucci - sostanzialmente l'Iri ha chiuso il suo ruolo e quindi potrà dire di avere compiuto il suo mandato nei tempi richiesti».

La Fincantieri è la società nella quale sono confluite le capacità e le strutture delle più antiche e gloriose aziende italiane del settore come quella storica di Monfalcone. Può così vantare, assieme a poche altre imprese cantieristiche al mondo, un'esperienza di oltre 200 anni: nei suoi stabilimenti sono state prodotte oltre 7.000 navi. E' il più importante e diversificato complesso cantieristico del Mediterraneo e uno dei maggiori d'Europa. La società è in grado di progettare, costruire e commercializzare ogni tipo di nave mercantile, da crociera e militare, mezzi offshore, e opera inoltre nel campo delle grandi trasformazioni e delle riparazioni navali. La Fincantieri ha 11.000 dipendenti, e il valore della sua produzione ha toccato nel 1996 i 3.500 miliardi di lire, con un utile netto di 50 miliardi. E' organizzata in due divisioni - costruzioni mercantili e costruzioni militari - e dispone di un proprio centro di ricerca e sperimentazione nel campo dell'architettura e dell'ingegneria navale, il Cetena. Tra le società del gruppo c'è la Grandi Motori Trieste, che produce motori diesel per impieghi sia marini sia industriali.

La Fincantieri ha conquistato in questi ultimi anni una posizione di assoluto primato nel difficile e prestigioso settore delle navi da crociera. Questo successo è stato possibile grazie a un profondo processo di innovazione, accompagnato alle tipiche caratteristiche del Made in Italy, dalle finiture artigianali al design originale. La Fincantieri detiene una posizione leader anche in un altro segmento di mercato altamente competitivo, quello dei traghetti veloci. Questi nuovi mezzi sono stati progettati sulla base del Destriero, la nave da record che detiene il Nastro Azzurro per il primato nella traversata dell'Atlantico.