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Il Gazzettino 08-03-2002

L'Istat traccia un identikit in rosa ricco di conferme e sorprese. Ogni cento maschi ci sono 108 femmine

Donne "in fuga" dall'altare

In Friuli Venezia Giulia si sposano meno che nel resto d'Italia. Ma divorziano di più

Trieste - Si sposa di meno e divorzia di più. Diventa mamma a trent'anni o quasi e si accontenta di un figlio solo. Di gran lunga più onesta, "perfetta" al volante, è meno istruita. Ma, a scuola come sul lavoro, sta rapidamente guadagnando terreno. È la donna 2002 "made in Friuli Venezia Giulia". Una donna che, rispetto alle colleghe italiane, rivela non poche specialità. A tratteggiarne l'identikit, rendendo omaggio all'8 marzo con un inedito dossier in rosa l'8 marzo, è l'Istat.L'Istituto di statistica, mettendo assieme un gran numero di dati, sancisce innanzitutto l'inferiorità numerica dei maschi. E ne fornisce la misura: in Italia, ogni cento uomini, ci sono 106 donne. In regione, invece, ce ne sono 108. In valori assoluti, cifre 2001, lo scarto ammonta a 45mila unità. Eppure, almeno a livello regionale, gli uomini sono in soprannumero sino ai 54 anni. È con l'avanzare dell'età che le donne - assai più longeve, tant'è che vivono in media 81,8 anni, mentre il sesso forte si ferma a quota 75,5 - si prendono la rivincita: ogni cento uomini "over 75", da Trieste a Udine, ci sono 208 donne. 28 in più rispetto alla media nazionale.

Sul fronte dell'istruzione, invece, il "gap" è a svantaggio delle donne. E si rivela più profondo che altrove: il 40\% della popolazione femminile, contro il 29\% di quella maschile, possiede solo la licenza media o nessun titolo di studio. La rimonta, sia chiaro, è in atto. Ed è forte: 97 donne sono diplomate, su cento uomini. E 80 sono laureate, anche se la percentuale nazionale ammonta ad 88. L'Istat conferma che lettere, lingue, psicologia e insegnamento sono le facoltà più femminili, mentre ingegneria continua ad essere la più maschile. L'Istituto aggiunge che, in Friuli Venezia Giulia, una volta ottenuto l'agognato pezzo di carta, è più facile sistemarsi: a tre anni dalla fine degli studi, infatti, solo il 15,9\% delle laureate cerca un lavoro. Contro il 27,4\% della media italiana.

La controprova? Le donne sono ormai il 35,9\% delle forza lavoro in regione. E il dato è in continuo aumento. Le disoccupate sono solo il 7,6\%: tante, rispetto al 2,4\% degli uomini; poche, rispetto al 14,5\% nazionale. I servizi sono il settore economico più aperto al gentil sesso, tant'è che il sorpasso appare ormai vicino: ci sono 94 donne ogni cento uomini (contro le 78 in Italia). Ma anche nell'agricoltura e nell'industria lo scarto tra i sessi, con 56 e 35 occupate ogni cento uomini, è decisamente più contenuto che altrove.

La donna del Friuli Venezia Giulia, anche sul fronte privato e affettivo, mette in luce qualche peculiarità. La prima? È meno propensa al matrimonio, tant'è che le coniugate sono il 54,5\% contro il 57,4\% nazionale e i matrimoni celebrati appena 4,5 ogni mille residenti contro il 4,8\%. Eppoi, anche quando pronuncia il fatidico sì, sceglie il rito civile: il 44,2\% delle nozze, contro la media nazionale del 24,4\%, non si consumano in chiesa. Un record assoluto. Ma non basta. La donna del Friuli Venezia Giulia mette al mondo meno bebé (1,11 a testa contro 1,25) e partorisce più tardi (29,3 anni contro 28,2). Al contempo, però, ricorre meno all'aborto volontario. E divorzia di più: ogni anno, in media, sono più di mille le coppie che scoppiano.

R.G.