| Home | Documenti | Foto | Risultati elettorali | Forum FVG | Posta | Link |



Il Piccolo 13-02-2002

E il presidente della Regione Jakovcic ripropone la sua ricetta: sviluppo delle piccole e medie imprese, del turismo e dell'artigianato

Disoccupazione a livelli record

Al primo posto Parenzo con l'8,32% in più rispetto a gennaio

PISINO - In Istria la disoccupazione non accenna a scendere, anzi, sta salendo sopra la soglia d'allarme. Lo scenario è grave. Che fare? Se n'è parlato ieri al coordinamento tra i sindaci istriani e il presidente della Giunta regionale, Ivan Nino Jakovcic. Primi cittadini, «zupano», e responsabile dell'Ufficio di collocamento di Pola, Vladimir Peharda, tutti in sintonia contro un nemico comune: la carenza di lavoro. Non è una novità che il punto cardine del programma della Giunta istriana per il prossimo quadriennio sia proprio il rilancio occupazionale. Infatti, quante volte si è sentito annunciare da Jakovcic: «Realizzeremo cinquemila posti di lavoro entro il 2005!». Anche il governo del premier Racan ha lanciato di recente il nuovo piano nazionale per la lotta alla disoccupazione. Tanti proclami, ma come debellare questa piaga sociale?

Ecco la formula, più volte proposta dai vertici istriani: sviluppo della piccola e media impresa, più spazio all'artigianato e al turismo rurale (ma non a scapito di quello tradizionale) e apertura di nuove zone indistruali. Ed è su questo ultimo punto che si stanno concentrando gli sforzi della Regione. Proprio ieri la Giunta regionale, in seduta a Pola, ha istituito un segretariato con l'incarico di elaborare uno studio per l'apertura di un'area industriale-artigianale a Dignano, della superficie di 400 ettari. Ma torniamo ai senza lavoro. Negli ultimi mesi, i dati statistici confermano, in generale, un trend di aumento impressionante della disoccupazione, sia a livello nazionale, sia a livello regionale.

In Croazia, il numero delle persone in attesa di un impiego ha raggiunto le 411 mila unità alla fine di gennaio, il 4 per cento in più rispetto al mese precedente. L'aumento ha interessato tutte le regioni, tranne quella fiumana, dove il numero dei senza lavoro è calato del 4,6 per cento. Ma vediamo i dati dell'Istria, che fotografano la situazione nazionale. Il livello è (purtroppo) da record: 13.286 disoccupati a fine gennaio, il 4 per cento in più del mese prima. Le donne più numerose rispetto agli uomini: 7.973 (il 60%). Guardando alle qualifiche, dei 13.286 circa 9.000 (67%) sono operai specializzati o persone con grado di istruzione media, superiore e universitaria. Riguardo alle zone: Parenzo detiene il triste primato con un aumento del 8,32%, seguono Pisino con il 5,85, Rovigno 5,5, Umago 3,5, Pinguente 3,3, Pola 2,24, e ultima (dato positivo ) nella classifica di gennaio, Albona, con un più 1,52 per cento.

Italo Banco