CRONOLOGIA DELLA STORIA DEL PARTITO RADICALE
E DEI MOVIMENTI RADICALI 1955-1965



11 dicembre 1955

Il Partito Radicale - inizialmente denominato “Partito Radicale dei democratici e dei liberali italiani” - nasce ufficialmente in un convegno svoltosi al cinema Cola di Rienzo di Roma, a seguito di una scissione della sinistra del Partito Liberale Italiano. Vi confluiscono ex-azionisti, collaboratori prestigiosi del “Mondo”, intellettuali e giornalisti dell’area laica, esponenti di organismi politici universitari (Ugi e Unuri). Fra gli altri: Leopoldo Piccardi, Mario Pannunzio, Ernesto Rossi, Leo Valiani, Guido Calogero, Giovanni Ferrara, Marco Pannella, Paolo Ungari, Eugenio Scalfari.
L’impegno prioritario dei radicali: “l’attuazione della Costituzione e la effettiva instaurazione dello Stato laico e liberale, di quello Stato di diritto che fa tutti i cittadini uguali innanzi alla legge, senza discriminazioni politiche e religiose, e che ne garantisce la libertà attiva dall’arbitrio governativo e poliziesco”.
Il mandato ad avviare la costituzione del nuovo partito è affidato ad un Comitato esecutivo provvisorio composto da Nicolò Carandini, Leopoldo Piccardi, Mario Pannunzio, Leo Valiani, Bruno Villabruna.
Si era intanto formato, nella fase costitutiva del partito, a fianco del settimanale “Il Mondo”, un comitato degli “Amici del Mondo” con il compito di organizzare un lavoro di ricerca e di dibattito sulle grandi questioni istituzionali, politiche, economiche e sociali del paese. L’associazione, a cui partecipano attivamente anche professionisti, esperti e intellettuali non iscritti al Partito Radicale, promuove dal 1955 al 1964 dodici convegni, i cui atti saranno pubblicati in altrettanti volumi dall’editore Laterza.
Instancabile animatore degli “Amici del Mondo” è Ernesto Rossi.
I primi due convegni degli “Amici del Mondo” si svolgono nel marzo 1955 sul tema “Lotta contro i monopoli” e nel luglio sul tema “Petrolio in gabbia” per preparare la costituzione del partito.


1956

4\5 febbraio (PR)
Primo convegno nazionale del nuovo partito a Roma, presso la sede radicale in via della Colonna Antonina , al fine di “approvare lo statuto del partito, designare gli organi dirigenti, predisporre un immediato piano di lavoro”.
Viene cambiato il nome del partito, che da allora si chiamerà semplicemente Partito Radicale.
Si decide di partecipare alle imminenti elezioni amministrative (contrario Marco Pannella).
Si rinnova l’incarico al Comitato, denominato Giunta esecutiva. Segretario della giunta è designato il direttore del “Mondo”, Mario Pannunzio.


aprile (ADM)
Si svolge a Roma, al teatro Eliseo, il convegno degli “Amici del Mondo” sul tema “I padroni della città”, un documentato dibattito sulla speculazione edilizia a Roma e sul ruolo che vi avevano avuto gli interessi immobiliari del Vaticano. Il nuovo settimanale “L’Espresso”, fondato e diretto da Arrigo Benedetti ne trasse il famoso slogan “capitale corrotta = nazione infetta”.

27\28 maggio (PR)
Alle elezioni amministrative, il Partito Radicale si presenta in 18 capoluoghi (simbolo: testa di donna con berretto frigio), solo o con vari alleati. Conquista soltanto sei seggi comunali. A Roma, dove ottiene l’1,2%, è eletto Leone Cattani, noto per le sue denunce circa la collusione tra amministrazione capitolina e la Società generale immobiliare, legata al Vaticano.


23\24 giugno (PR)
II Consiglio Nazionale del Partito, a Roma. Si individuano i temi sui quali dovrà impegnarsi la sua azione politica: tutela delle minoranze, lotta contro le posizioni monopolistiche, rapporti fra Stato e Chiesa, difesa contro l’abuso del potere pubblico, politica agraria, politica fiscale, unità europea.



1957

12\13 gennaio (PR)
Convegno degli amici del Mondo, al teatro Eliseo a Roma, sul tema “Atomo ed elettricità”. Relatori: Ernesto Rossi, Eugenio Scalfari, Mario Ageno (fisico), Tullio Ascarelli (giurista).

9\10 marzo (PR)
III Consiglio Nazionale a Roma del Partito Radicale. Nella relazione della Giunta Esecutiva, si rileva con soddisfazione la presenza del Partito in tutto il Paese, mentre si rinnovano le perplessità sulla possibilità di far crescere l’organizzazione, soprattutto per le difficoltà legate alla prassi dell’autofinanziamento.

6\7 aprile (ADM)
Convegno degli “Amici del Mondo” sul tema “Stato e Chiesa”. I radicali ripropongono la questione dell’abolizione del Concordato a dieci anni dalla votazione dell’art.7 della Costituzione, compromesso catto-comunista che aveva costituzionalizzato i Patti lateranensi voluti da Mussolini e da Pio XI. Il convegno, a cui partecipa come relatore il giurista Arturo Carlo Jemolo, suscita un acceso confronto con la DC e il PCI e un tiepido appoggio da parte del PSI e del PRI.

6\7 luglio (PR)
IV Consiglio Nazionale a Roma del Partito Radicale. La Giunta Esecutiva riferisce sulla situazione organizzativa del Partito città per città. In seguito ad alcune riunioni tenute da Marco Pannella, si creano comitati promotori anche in Sardegna.

14\15 dicembre (PR)
V Consiglio Nazionale a Roma del Partito Radicale. In vista delle elezioni politiche, si stabilisce la presentazione di una lista unica, insieme al Partito Repubblicano “contro il clerical-fascismo e contro il conformismo totalitario del Partito Comunista”. (“Il Mondo”, 24\12).



1958

25\26 maggio (PR)
Alle elezioni politiche, l’alleanza fra Partito Radicale e Partito Repubblicano ottiene l’1,4% dei voti. Tra i sei deputati eletti, nessuno è radicale.

14\15 giugno (PR)
Riunione del Consiglio nazionale, in cui si analizzano i risultati del voto. L’apporto radicale è stato positivo nelle grandi città, mentre ha fatto scemare i voti del Partito Repubblicano nelle province.

22\23 febbraio (ADM)
Convegno degli “Amici del Mondo” sul tema “Stampa in allarme”.
Relatori: Luigi Salvatorelli, Franco Libonati, Achille Battaglia, Ernesto Rossi.
Il problema dell'informazione viene affrontato nei suoi aspetti civili, legislativi, giudiziari ed economici. I radicali e gli “Amici del Mondo” vedono la libertà di stampa in pericolo e chiedono l'abolizione delle censure e del reato di vilipendio, nonché l'approvazione di leggi contro la concentrazione delle testate.


1959

30\31 gennaio (ADM)
Convegno degli “Amici del Mondo” sul tema “Verso il Regime”. Al centro del convegno l’uso monopolizzatore della DC nei confronti della RAI e in particolare della televisione che, nata a metà degli anni ‘50, aveva conosciuto un’enorme diffusione. Per la prima volta i radicali rivendicano la legittimità della applicazione del termine “regime”, oltre che a situazioni autoritarie e totalitarie, a situazioni di degenerazione democratica come ritengono quella italiana, a causa della mancanza di alternative democratiche. Di qui la necessità di contrastare l’inamovibile ruolo egemone della DC nel governo del paese e del PCI nell’opposizione. Su questa tesi, nel partito, concordano sia Pannunzio sia Ernesto Rossi e con loro i dirigenti più giovani che provengono dal movimento universitario. Divergono invece Leo Valiani, Paolo Ungari, Francesco Compagna, Giovanni Ferrara.

27\28 febbraio (PR)
Primo Congresso del Partito Radicale a Roma, presso la Sala dell’Associazione Artistica Internazionale, a via Margutta. La mozione conclusiva sostiene la proposta di una grande alleanza di sinistra democratica, che stringa assieme tutte le forze democratiche laiche e socialiste, alternativa alla Democrazia Cristiana e al Partito Comunista.
E’ eletta una segreteria collegiale composta da: Leopoldo Piccardi, Arrigo Olivetti, Franco Libonati. Vicesegretario: Eugenio Scalfari.


22 marzo (PR)
Marco Pannella pubblica sul quotidiano romano “Paese Sera” un articolo (“Un articolo del radicale Pannella: la ‘sinistra democratica’ e il PCI”) in cui sostiene che la sinistra democratica europea, senza rinunciare affatto alle proprie posizioni ideali e politiche, deve tuttavia riaprire il confronto con la sinistra comunista per non condannare la Francia e l’Italia all’assenza di alternative democratiche. (In Francia aveva assunto il potere il generale De Gaulle e in Italia si profilava un nuovo connubio al centro fra DC e PSI.) Fra i temi del confronto indicava quelli che storicamente avevano diviso sinistra democratica e comunista in Europa (stalinismo, liquidazione del dissenso anarchico e trostkista durante la guerra di Spagna, accuse di socialfascismo rivolte ai socialisti negli anni ‘30, accuse di avventurismo rivolte agli uomini e ai gruppi dell’opposizione democratica più intransigente durante il fascismo e durante la Resistenza, voto dell’art.7 e scelta concordataria, politica contraria all’Unità europea). All’interno del PCI l’iniziativa di Pannella viene sostenuta da Romano Ledda. L’apertura di Pannella viene tuttavia considerata con diffidenza e preoccupazione da Ugo La Malfa e da Giuseppe Saragat, che scrivono articoli per respingerla, provoca una scomunica da parte della maggioranza del Partito Radicale ed infine viene chiusa in maniera brusca da Palmiro Togliatti che difende le scelte compiute dal PCI senza lasciare nessuno spiraglio al dialogo.



1960

6 novembre (PR)
Alle elezioni amministrative, il PR presenta propri candidati nelle liste socialiste nelle maggiori città e nei capoluoghi. Sono eletti complessivamente circa ottanta consiglieri comunali e provinciali. Quattro consiglieri sono eletti a Milano (Scalfari, Bordero, Turone, Elio Vittorini); tre (Leopoldo Piccardi, Antonio Cederna e Arnoldo Foà) a Roma; Villabruna a Torino. Questo legame sempre più stretto del PR al PSI, di cui sono protagonisti attivi Leopoldo Piccardi, è osteggiato dal gruppo che fa capo a Marco Pannella, ma viene visto con preoccupazione da quella vasta parte del partito che tiene alla sua autonomia e che si considera vicina a Ugo La Malfa.

19\20 novembre (PR)
Al Consiglio Nazionale del PR, Marco Pannella e Giuliano Rendi presentano un “Progetto di risoluzione sulla politica del Partito Radicale”, che può considerarsi l’atto di fondazione della “sinistra radicale”. (Il testo è pubblicato su “Quaderni radicali”, n.5\6, gennaio\giugno 1979.)


1961

26\28 maggio (PR)
II Congresso Nazionale del Pr, a Roma. La classe dirigente del Pr è profondamente divisa. Al termine del Congresso la mozione di maggioranza, illustrata da Carandini, raccoglie 75 mandati; quella della minoranza di “destra”, firmata da Ferrara, Rodotà, Craveri, Jannuzzi, Gandolfi e Mombelli, 21; quella della minoranza di “sinistra”, presentata da Pannella, Spadaccia, Rendi, Cattaneo, Roccella, Gardi e Sacerdoti, 35. Ernesto Rossi e Bruno Villabruna, candidati anche dalla lista di maggioranza, accettano di capeggiare la lista della “sinistra radicale” e risultano i primi eletti nelle elezioni del Consiglio. Pannella, Rendi, Spadaccia non si ricandidano per dedicarsi al rafforzamento della corrente. La sinistra radicale sarà rappresentata in Consiglio, fra gli altri, da Manlio Gardi, Franco Roccella, Massimo Teodori. La mozione della sinistra radicale sulla politica estera, inscrive l’azione del Partito nell’ambito di un progetto di sinistra democratica europea che persegua “una chiara lotta senza quartiere contro i miti e le idee tradizionalisti e reazionari del clericalismo, del nazionalismo, del colonialismo, del militarismo e contro le forze politiche che ne sono portatrici”.
E’ confermata la Segreteria collegiale: Olivetti, Libonati, Piccardi. Vice segretario: Scalfari.

24 settembre (PR)
Partecipazione radicale alla prima Marcia per la pace Perugia-Assisi, l’appuntamento da allora in poi annuale per un’ampia area di forze e movimenti che si richiamano al pacifismo, promosso da Aldo Capitini (Centro per la non-violenza di Perugia).

ottobre (PR)
Esce il primo numero di “Sinistra radicale”, bollettino mensile d’informazione politica, diretto da Giuliano Rendi. Il periodico è una struttura di raccordo per l’omonima corrente, organizzatasi su spinta di Marco Pannella. Ne escono 8 numeri, fino all’ottobre 1962.

10 novembre (PR)
Riunione della Direzione Centrale del Pr. Si approfondisce il dissenso anche all’interno della maggioranza emersa al congresso, sul problema delle alleanze elettorali, come sulla politica estera.
Scalfari e Piccardi sostengono la candidatura di esponenti radicali nel Psi. Cattani sostiene l’autonomia del partito in vista di un’alleanza di tutte le forze della sinistra democratica.
La riunione si conclude con la proposta di una segreteria di compromesso Scalfari, Gatti e Ferrara.

novembre (PR)
La sinistra radicale promuove “Norimberga per il fascismo e il colonialismo”, un comitato che si propone di raccogliere le prove contro coloro che praticano la tortura e la violazione dei diritti umani nella guerra contro la lotta di liberazione nazionale (con particolare riferimento all’Algeria).

12 dicembre (PR)
In seguito al “caso Piccardi” (Renzo De Felice nella sua “Storia degli ebrei italiani sotto il fascismo” aveva denunciato la presenza di Piccardi a due convegni giuridici italo-tedeschi sul tema “Razza e diritto”, nei quali aveva tenuto delle relazioni), il gruppo degli uomini più vicini a Mario Pannunzio chiede a Piccardi le dimissioni dal Partito. Su questa richiesta la direzione si divide. Leopoldo Piccardi viene difeso con grande determinazione da Ernesto Rossi che rompe un lungo sodalizio politico e giornalistico con Mario Pannunzio. La direzione si dimette insieme alla segreteria.



1962

Gennaio (PR, CDACAE)
Fondazione della Consulta Italiana della pace, per iniziativa di Aldo Capitini. Adesione dei radicali, con la costituzione del “CDACAE – Comitato per il disarmo atomico e convenzionale dell’area europea”.

Febbraio (PR)
Consiglio Nazionale, a Roma. La maggioranza del Consiglio Nazionale decide di astenersi dal voto sulla nuova direzione e sulla segreteria, per tentare di evitare una scissione da parte degli avversari di Piccardi. La sinistra radicale si schiera accanto ad Ernesto Rossi, sostenendo che l’intransigenza nei confronti di Piccardi maschera divisioni politiche. Ma la scissione è nei fatti. La minoranza sceglie una candidatura di divisione con l’elezione alla segreteria di Leone Cattani, il più intransigente dei suoi esponenti.

24\25 marzo (PR)
Nuovo Consiglio Nazionale, a Roma. Cattani, a nome del gruppo che lo ha eletto, chiede l’allontanamento dal Partito di Leopoldo Piccardi. La richiesta viene respinta e l’intera componente del Consiglio nazionale con in testa Cattani, Carandini, Libonati (Pannunzio si era già dimesso) abbandona il partito.

Aprile (PR)
Consiglio Nazionale, a Roma. Dopo le dimissioni di Arrigo Olivetti, viene eletto nuovo segretario Bruno Villabruna. Vicesegretari: Umberto Dragone, Luigi Ghersi.

10 giugno (PR)
Alle elezioni amministrative romane, il Partito radicale si presenta con il proprio simbolo: testa di donna con berretto frigio. La lista raccoglie un migliaio di voti.

ottobre (PR)
Consiglio Nazionale, a Milano. Si dimette un’altra frangia del Pr, nella quale figurano Rossi, Villabruna e Piccardi, che chiedono lo scioglimento del partito e il prosieguo del suo impegno nelle file del PSI. Ernesto Rossi fonderà il Movimento Salvemini insieme a Leopoldo Piccardi e collaborerà al quindicinale “L’Astrolabio”, fondato da Ferruccio Parri. L’eredità del partito passerà per intero ai soli giovani della sinistra, con una segreteria provvisoria costituita da Vincenzo Luppi di Bologna, Luca Boneschi di Milano e Marco Pannella.



1963

4\7 gennaio (PR, CDACAE)
Una rappresentanza della Consulta italiana per la pace, guidata da Andrea Gaggero (premio Lenin per la pace) e includente una delegazione radicale, Pannella, Rendi, Bandinelli, Ida Sacchetti, partecipa alla costituzione della “International Confederation for Peace and Disarmament” ad Oxford, insieme a numerosi altri movimenti pacifisti “non-allineati” europei ed americani non violenti e integrazionisti (gli inglesi “Campaign for Nuclear Disarmament” e “Comitato dei 100”, le associazioni integrazioniste e non violente americane facenti capo a J.Muste e B.Rustin, partiti e movimenti socialisti pacifisti olandesi e scandinavi, oltre a personalità come Claude Bourdet – direttore di France Observateur -, Collins e il deputato greco Lambrakis).

9\10 marzo (PR)
Si svolge a Bologna il Consiglio Nazionale del Pr. La mozione generale, in vista delle imminenti consultazioni elettorali italiane, invita gli elettori a sostenere i partiti della sinistra, compreso il PCI.
La segreteria nazionale sarà composta da: Luca Boneschi, Vincenzo Luppi, Marco Pannella. Lo scrittore Elio Vittorini, autore di “Conversazioni in Sicilia” e fondatore della rivista letteraria “Il Politecnico”, protagonista in passato di una polemica con Palmiro Togliatti che determinò la sua rottura con il PCI proprio sul tema della libertà, diventa presidente del Consiglio Nazionale del P. R.

28 aprile (PR)
Il contributo dei radicali alle elezioni, cui non partecipano, si esprime con un opuscolo, “Il voto radicale”, in cui vengono raccolte le dichiarazioni di voto di molti militanti radicali e di molti intellettuali: fra gli altri, Pasolini, Massimo Mila, Elio Vittorini, Francesco Leonetti, Nelo Risi, Leonardo Sciascia, Aloisio Rendi, Umberto Eco.

8\9 giugno (PR)
Consiglio Nazionale del Pr a Roma (nella nuova sede di via XXIV maggio). Si avvia una “sospensione di attività” degli organi centrali, con l’invito alle sezioni e nuclei locali ad un potenziamento ed uno sviluppo di attività, in una riorganizzazione strutturale a carattere “federativo”.

15 luglio (PR)
Esce il numero 1 di “Agenzia radicale”, ciclostilato quotidiano, con l’ambizione di essere una vera agenzia di stampa di informazione alternativa. Grande attenzione viene data alle notizie internazionali, in particolare a quelle riguardanti le politiche di riarmo, le correlazioni esistenti fra politiche governative, strategie militari e industria bellica, l’azione dei servizi di sicurezza. Uguale attenzione viene dedicata ai paesi dell’Est in anni che vedono il fallimento della politica kruscioviana di disgelo.
L’agenzia durerà solo fino al dicembre ‘67 perché non riuscirà a trovare un sufficiente numero di abbonamenti per autofinanziarsi. Pannella, Spadaccia, Bandinelli, Giuliano e Aloisio Rendi che l’hanno curata redazionalmente giorno per giorno ne assicureranno in seguito l’uscita saltuaria, soprattutto in coincidenza di singole, vere e proprie campagne giornalistiche fino a quando, nel 1967, sarà sostituita dall’agenzia “Notizie Radicali”, che ha propositi meno ambiziosi.



1964

gennaio (PR)
“Agenzia radicale” da questo mese fino al 1966 fornisce una serie di dati, ignoti all’opinione pubblica, che denunciano collusioni fra l’ENI, i vertici della DC e i vertici delle istituzioni, a partire dal Presidente della repubblica Antonio Segni. Si informa della pubblicità cosiddetta “redazionale”, veri e propri finanziamenti politici occulti, forniti dall’ENI ai giornali e si scopre che l’Ente, presieduto dopo la morte di Enrico Mattei da Eugenio Cefis, ha finanziato in questo modo un vasto numero di giornali, dall’estrema destra all’estrema sinistra, da “Paese Sera” allo “Specchio”. Un finanziamento di oltre 100 milioni l’anno, pubblicità a parte, veniva assicurato a quest’ultimo, un giornale di estrema destra, in odore di essere influenzato dai servizi e che alimentava di volta in volta campagne contro il governo e contro questo o quel ministro ed esponente della maggioranza.

22 novembre (PR)
Alle elezioni amministrative, il Pr invita a votare per il PSIUP (Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria) di cui è segretario Tullio Vecchietti. A Roma viene raggiunto un accordo con il PSIUP con la presentazione di candidati radicali, capolista per il PR Marco Pannella. Ernesto Rossi invita a votare per il leader radicale. La lista ottiene un solo eletto. Marco Pannella è il primo dei non eletti per pochi voti di differenza.


1965

25 ottobre (PR)
In occasione della condanna dell’obiettore di coscienza anarchico Ivo Della Savia, viene diffuso un documento (firmato da Mario Barbani, Fabrizio Fabbrini, Marco Pannella, Giuseppe Pinelli, Pietro Pinna, Aldo Rossi, Edmondo Tata) con cui si denunciano coloro che impediscono in Italia questa “affermazione rigorosa di una volontà di pace e di libertà”.

12 luglio (PR)
In un teatro romano viene presentato il Comitato per l’Unione della Sinistra Italiana (CUSI), un contributo al dibattito in corso sull’unità e il rinnovamento della sinistra. Tra gli aderenti: comunisti, socialisti di vari partiti, e gruppi radicali, repubblicani e indipendenti. Il comitato, promosso da radicali, si propone di appoggiare la proposta dell’esponente comunista Amendola che, in alternativa alle politiche di unità nazionale che hanno caratterizzato le scelte togliattiane del PCI, sostiene la necessità di una alleanza dell’intera sinistra e con i partiti laici; e afferma la necessità di superare sia il PCI che il PSI per dar vita ad un grande partito laburista (idee non dissimili da quelle sostenute da Pannella nel 1959 e ’60). Purtroppo queste idee non avranno successo negli anni successivi e lo stesso Amendola le abbandonerà.

12 dicembre (PR)
Il gruppo radicale romano promuove il primo dibattito sul divorzio, a Roma, al teatro Eliseo. Partecipano fra gli altri: Luciana Castellina, del PCI; G.B. Migliori, di area cattolica; Loris Fortuna, socialista. Presiede il radicale Massimo Teodori. All’idea radicale e socialista di ricercare subito una maggioranza parlamentare laica intorno a una legge per l’istituzione del divorzio, Castellina d’accordo con Migliori, contrappone l’impegno per la riforma del diritto di famiglia. Il divorzio viene visto dal PCI come una pericolosa occasione di rottura con il mondo cattolico.